Il Consiglio d’Europa contro i C.P.T. di Lampedusa: carceri, non centri di accoglienza!

Redazione 05/10/11
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“Sono carceri, inadatti a trattenere i migranti”.

Questa può essere una sintesi efficace del rapporto pubblicato lunedì dalla Sottocommissione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa sui centri di accoglienza di Lampedusa, redatto in seguito alla visita nell’isola siciliana di cinque membri dell’organo comunitario lo scorso 23 e 24 maggio.

Il rapporto giunge all’indomani della notizia della candidatura agli Oscar del film di Crialese “Terraferma“, dedicato proprio agli sbarchi dei clandestini.

Secondo il Consiglio d’Europa i c.p.t. non sono per nulla adatti a trattenere i migranti irregolari, che, una volta dentro, vengono considerati alla stregua di detenuti, senza nemmeno la possibilità di accesso ad un giudice.

I centri di accoglienza dovrebbero rimanere tali, e non essere trasformati in centri di trattenimento“, ha dichiarato Christopher Chope, Presidente della sottocommissione e della Commissione Migrazioni, Rifugiati e Demografia dell’APCE.

La sottocommissione mostra inoltre serie preoccupazione per le recenti tensioni accresciutesi in maniera esponenziale sull’isola: lo scorso 20 settembre infatti, nel corso di una rivolta dei migranti nel principale centro di accoglienza, un incendio doloso di vaste proporzioni ha causato danni notevoli e ha provocato un’impennata di violenza, sfociata in sanguinosi scontri tra le forze dell’ordine e gli immigrati trattenuti sull’isola.

Bisogna condannare fermamente questi atti di violenza, che non rendono giustizia agli sforzi compiuti dalla popolazione locale e dalla Guardia costiera italiana che, giorno dopo giorno, fanno tutto il possibile per prestare soccorso alle persone in pericolo in mare e offrire loro un rifugio temporaneo sull’isola”, hanno dichiarato i membri della sottocommissione.

Il Consiglio d’Europa pone l’accento sulla posizione strategia di Lampedusa, che potrebbe rappresentare l’ancora di salvezza per migliaia di persone che, dall’Africa attraversano il Mediterraneo nel tentativo di raggiungere “un sogno” rappresentato dalle coste europee, ma perdono tragicamente la vita in mare.

“Finché il porto di Lampedusa sarà considerato come un porto ‘non sicuro’, le traversate saranno più lunghe, più pericolose e le operazioni di salvataggio dei guardacoste saranno rallentate dalle maggiori distanze da percorrere partendo dalla Sicilia. Per salvare delle vite, è urgente che Lampedusa possa essere di nuovo in grado di accogliere gli arrivi”, afferma il Presidente Chope.

Nel rapporto la sottocommissione esorta le autorità italiane a potenziare e migliorare le capacità ricettive dell’isola e le condizioni igienico-sanitarie delle strutture, garantendo la sicurezza di tutti i presidi e rapidi trasferimenti degli immigrati presso gli altri c.p.t. dislocati in altre zone d’Italia.

Inoltre, alle autorità italiane è stato chiesto di rendere conto a Strasburgo del quadro legale che soggiace alla detenzione degli immigrati e dello status giuridico di questi ultimi all’interno dei confini nazionali.

Infine il rapporto contiene una nota di riguardo per i migranti minori non accompagnati: dovrebbero essere separati dagli adulti e accolti in strutture di accoglienza adeguate appositamente predisposte.

Redazione

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