Buona Scuola bis: i decreti approvati dal Consiglio dei Ministri

Redazione 07/04/17
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Venerdì 7 aprile il Consiglio dei Ministri ha approvato in esame definitivo gli otto decreti attuativi della legge sulla Buona Scuola (Legge 13 luglio 2015, n. 107). Dopo due anni, e nel rispetto delle tempistiche inizialmente fissate dal Governo Renzi, la riforma del sistema scolastico italiano è dunque pronta.

Gli otto decreti approvati oggi toccano alcune delle tematiche più importanti relative all’istruzione: gli esami di stato e di terza media, l’assunzione dei nuovi docenti, il sostegno agli studenti disabili, l’estensione del diritto allo studio e il miglioramento di asili e asili nido. Ma anche la riforma degli istituti professionali e il sostegno alle scuole italiane all’estero.

Vediamo allora quali sono i contenuti degli otto decreti legislativi.

 

Il reclutamento dei nuovi insegnanti

Uno dei decreti della Buona Scuola più attesi disciplina il reclutamento e l’ammissione in ruolo dei nuovi insegnanti a partire dal 2018. L’obiettivo dichiarato del Governo è quello di portare in cattedra insegnanti più giovani e preparati.

Dall’anno prossimo infatti, dopo il conseguimento della laurea magistrale, gli aspiranti docenti che supereranno il concorso (che si svolgerà ogni due anni invece di tre) saranno integrati in un percorso di formazione e tirocinio di altri 3 anni. Il primo anno sarà di specializzazione, il secondo anno prevede una serie di supplenze “corte” e il terzo le supplenze “lunghe”. Alla fine del terzo anno l’insegnante potrà essere ammesso in ruolo.

La riforma degli esami di stato e di terza media

Molto importante anche il decreto che modifica le modalità di svolgimento degli esami di stato e degli esami di terza media.

L’esame di maturità, in particolare, a partire dall’anno scolastico 2018-2019, verrà semplificato con il passaggio da quattro a tre prove. A essere abolita è la seconda prova scritta, il “quizzone” con domande pertinenti a varie materie. Requisito per l’accesso all’esame è la sufficienza in tutte le materie, scartata l’ipotesi della semplice media del 6. Il nuovo punteggio finale dell’esame di stato, che rimarrà in centesimi, sarà determinato per ben 40 punti dalla carriera scolastica (contro i 25 di oggi) e per 20 punti a testa dai due scritti e dall’esame orale.

Cambierà inoltre l’esame di terza media. Al posto delle sei prove scritte di oggi si passerà a sole tre prove: Italiano, Matematica e lingua straniera. Basta dunque con la tesina e la prova Invalsi, con quest’ultima che dovrà comunque essere svolta in un altro momento dell’anno da tutti.

La tutela degli alunni con disabilità

Più contestata la riforma della legislazione sugli alunni disabili. Previsto un “sostegno potenziato” che però si basa in gran parte sugli insegnanti fissi e sul personale già assunto dalla pubblica amministrazione, compresi i bidelli. Le nuove assunzioni ci saranno solo in caso di pensionamenti. Inoltre, il sostegno diventerà una voce dell’autovalutazione delle scuole.

Previsto, comunque uno snellimento della burocrazia e un accorciamento dei tempi necessari per ottenere le risorse per gli studenti con handicap, Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) e Bisogni educativi speciali (Bes).

Il potenziamento del diritto allo studio

La legge sulla Buona scuola prevede inoltre un potenziamento del diritto allo studio, in particolar modo per gli studenti più capaci e i meritevoli. Si prevedono, oltre a un rafforzamento della Carta dello Studente, l’istituzione di nuove borse di studio (per un totale di 30 milioni di euro) e nuovi bonus sulle tasse scolastiche e sui libri di testo.

Dal 2018-2019, inoltre, gli studenti del quarto anno delle superiori (e dall’anno successivo anche quelli del quinto anno) saranno completamente esonerati dal pagamento delle tasse. A pagare i contributi saranno solo gli studenti di terza.

La riforma degli asili e il Progetto 0-6

Interessante sotto molti aspetti anche il decreto per il potenziamento degli asili e degli asili nido.

La scuola per l’infanzia viene inserita nel sistema dell’istruzione a tutti gli effetti: il percorso scolastico del bambino inizierà al nido. Scopo del decreto è inoltre quello di ampliare l’offerta degli asili nido per bambini da 0 a 3 anni, oggi inferiore al 15 per cento, e di estendere quella degli asili (bambini da 3 a 6 anni) al cento per cento dei casi. Gli insegnanti delle scuole per l’infanzia, infine, dovranno essere tutti in possesso di una laurea: almeno triennale per gli educatori del nido, magistrale per gli insegnanti d’asilo.

L’ampliamento degli istituti professionali

Novità anche per quanto riguarda gli istituti professionali: dal 2018-2019 gli indirizzi possibili passeranno da sei a undici, mentre saranno rafforzate le attività di laboratorio e l’alternanza scuola-lavoro. Il tutto, come confermato dal Governo, nell’ottica di innovare l’offerta formativa e superare l’attuale sovrapposizione con l’istruzione tecnica.

La promozione della cultura umanistica e le scuole all’estero

Gli ultimi due decreti attuativi della legge sulla Buona scuola riguardano la promozione della cultura umanistica e la riforma delle scuole italiane all’estero.

Prevista non solo la valorizzazione della cultura umanistica nei confronti degli oggi preponderanti studi tecnici e scientifici, ma anche più in generale il sostegno al patrimonio culturale e artistico italiano e il potenziamento dell’insegnamento delle arti, della musica e del design. Di segno simile, infine, la riforma delle scuole italiane all’estero, che saranno allineate con tutte le novità introdotte dalla Buona scuola.

 

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