Voucher: quali regole valgono fino al 31 dicembre?

Redazione 22/03/17
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I voucher lavoro, come ormai sanno in molti, saranno aboliti del tutto il 1° gennaio 2018. Fino al 31 dicembre 2017, tuttavia, i datori di lavoro potranno utilizzare i buoni acquistati entro venerdì 17 marzo. Ma quali regole si dovranno seguire fino alla fine dell’anno?

La domanda non è di poco conto: con circa 35 milioni di voucher in circolazione, il Decreto legge che ha decretato l’abolizione dei buoni non ha regolamentato il loro utilizzo fino al 31 dicembre. Con conseguenze che potrebbero essere molto spiacevoli per i lavoratori, persino all’interno della Pubblica amministrazione.

Ma andiamo con ordine e vediamo come potranno essere utilizzati i voucher ancora validi.

L’abolizione dei voucher e i buoni validi fino a dicembre

Il Decreto legge n. 25/2017, pubblicato in Gazzetta Ufficiale venerdì 17 marzo, ha recepito le richieste della Cgil e di buona parte dei lavoratori e ha stabilito l’abolizione definitiva dei voucher da tutti i settori a partire dal 1° gennaio 2018.

I voucher erano nati per regolarizzare le prestazioni di lavoro puramente occasionali e accessorie, ma sono stati ampliati ed estesi dal Jobs Act e utilizzati sempre più spesso dai datori di lavoro per mascherare rapporti di lavoro dipendente di fatto. Il Decreto legge n. 25/2017 ha stabilito che i buoni già acquistati alla data della sua entrata in vigore potranno essere utilizzati fino al prossimo 31 dicembre, ma non ha prorogato le norme di utilizzo che nel frattempo sono state adottate.

Voucher: addio a comunicazioni e sanzioni?

Proprio in risposta alle proteste contro l’utilizzo indiscriminato dei buoni, il decreto correttivo del Jobs Act n. 81/2015, pubblicato lo scorso ottobre, aveva rafforzato la tracciabilità del voucher.

Veniva infatti introdotto l’obbligo per i committenti di comunicare alla sede territoriale dell’ispettorato del lavoro i dati anagrafici del lavoratore e la durata della prestazione almeno sessanta minuti prima dell’inizio dell’operazione (per i committenti che non appartengono al settore dell’agricoltura) o “con riferimento ad un arco temporale non superiore a tre giorni” (per gli imprenditori agricoli). In caso di mancata comunicazione dei dati, i committenti rischiavano sanzioni che variano dai 400 ai 2400 euro.

Ebbene, nessuna di questa norma è stata prorogata dal nuovo Decreto Legge.

Come si utilizzano i voucher ancora in circolo?

La situazione è paradossale. I voucher saranno aboliti nel 2018, ma fino ad allora quelli ancora utilizzabili non saranno, di fatto, sottoposti alla normativa sopra ricordata. In sostanza, salvo successive correzioni o emendamenti, i committenti potranno agire senza comunicazioni ufficiali e soprattutto senza rischiare multe.

Si dovrà quindi, almeno per ora, applicare le regole con buon senso: le imprese dovrebbero continuare a comunicare i dati per tempo, anche se tecnicamente non sono più obbligate a farlo, e i sistemi di vigilanza non dovrebbero applicare sanzioni per reati che non esistono più.

L’abuso dei voucher nella Pubblica amministrazione

Il 1° gennaio 2018 segnerà la fine anche per una pratica che è stata spesso fortemente contestata: l’uso dei voucher nella Pubblica amministrazione.

È infatti, purtroppo, proprio all’interno della Pa che l’utilizzo dei buoni lavoro ha fatto registrare alcune delle principali irregolarità. Le analisi delle ultime settimane parlano di abbassamento delle paghe sotto il livello minimo consentito e uso dei voucher come veri e propri strumenti per coprire esigenze di organico. Un risparmio illegale sul costo del lavoro, quindi, che coinvolge anche le amministrazioni statali: basti pensare che tra i principali utilizzatori di voucher in Italia ci sono 7 Comuni.

Almeno nel settore pubblico, ci sono dunque pochi dubbi: l’abbandono dei voucher è una svolta positiva.

Redazione

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