Bollo Auto 2016, mancato pagamento: cosa si rischia?

Redazione 09/02/16
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Con la riforma concernente il bollo auto e il fermo amministrativo è stata rivista la tassa di circolazione.

In base alle nuove disposizioni, infatti, per chi si vede recapitare la cartella di pagamento di Equitalia risulta conveniente pagare subito, o in alternativa chiedere immediatamente la dilazione, pena l’impossibilità di utilizzare l’auto fino a sei anni.

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RIFORMA DEL FERMO AUTO: COME EVITARE IL BLOCCO DEL MEZZO?

Ai contribuenti, quindi, al fine di evitare il blocco del mezzo per sei anni consecutivi, d’ora in poi converrà richiedere subito la dilazione o, come detto, eseguire il versamento in un’unica soluzione, sempre però non oltre 60 giorni dal momento della notifica della cartella di pagamento stessa.

La riforma che ha toccato il fermo amministrativo, in vigore peraltro già da ottobre 2015, ha rivisto questo strumento di ‘incasso’ utilizzato dall’Agente della riscossione trasformandolo da misura cautelare a vera e propria misura punitiva.

Con il decreto legislativo di riforma del sistema fiscale (D.lgs. n. 159/2015 art. 10, co. 1 n. 2), viene previsto che d’ora in poi la richiesta di rateazione non arriva a cancellare automaticamente il fermo già iscritto alla data della medesima richiesta, stabilendo, quindi, che chi chiede di pagare la cartella ratealmente potrà sì evitare che, in futuro, Equitalia possa iscrivere fermi, eventuali ipoteche o pignoramenti, ma i fermi e le ipoteche già iscritti a quella stessa data rimangono validi fino al completo versamento effettuato, vale a dire mediante il versamento dell’ultima mensilità.

Rispetto a prima, quindi, quando il fermo veniva automaticamente cancellato mediante il pagamento della prima rata del piano di dilazione, ne consegue che, ad oggi, a seguito della riforma e dal momento che la maggior parte delle dilazioni risulta di sei anni, pari appunto a 72 rate, e in base al fatto che non vi è più la necessità che l’automobilista fornisca prova di avere difficoltà economiche per ottenere la dilazione stessa, quest’ultimo può rischiare di rimanere, per tutti e sei gli anni, privo del proprio mezzo.

MANCATO VERSAMENTO DEL BOLLO AUTO: COSA SI RISCHIA?

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Come anticipato, Equitalia, qualora il bollo auto non venga versato, per procedere alla riscossione utilizza, di norma, lo strumento del fermo amministrativo sul mezzo sul quale pesa la violazione tributaria.

Il fermo amministrativo dell’auto, infatti, a differenza sia dello strumento del pignoramento mobiliare che risulta più dispendioso e dunque meno conveniente, che di quello immobiliare, utilizzabile esclusivamente dopo certe soglie (rispettivamente 20mila euro per l’ipoteca, 120mila euro per il pignoramento, rimanendo comunque il divieto di esecuzione forzata sulla prima casa), risulta più efficace vista la generale esigenza di utilizzare l’auto privata per effettuare la maggior parte degli spostamenti.

Con la riforma, nonostante l’accoglimento dell’eventuale richiesta di dilazione del pagamento da parte dell’automobilista, il fermo auto non viene più cancellato mediante il versamento della prima rata.

E allora come può difendersi il contribuente?

Al fine di evitare di rimanere appiedato per sei anni la sola soluzione che si prospetta per il conducente, come anticipato sopra, è quella di procedere subitaneamente, e in un’unica soluzione, al pagamento del complessivo debito, prima che Equitalia possa procedere con l’iscrizione del fermo.

Viceversa, al contribuente che non ha la disponibilità economica di effettuare il pagamento in un solo momento rimane la possibilità di  richiedere la rateazione entro, però, 60 giorni dalla data di notifica della cartella di pagamento.

Redazione

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