Tari 2015, scadenza 30 giugno: come si calcola e chi deve pagare

Redazione 29/06/15
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Mancano ormai pochissimi giorni a una nuova, importante – e costosa – scadenza fiscale. A meno di due settimane dall’acconto Imu e Tasi 2015, ora tocca alla Tari, la tassa sui rifiuti che al giro di boa del calendario, richiede il pagamento da parte dei contribuenti.

E’ domani, infatti, il 30 giugno 2015, il termine ultimo per il pagamento della tassa che ha sostituito la Tares da ormai un paio d’anni, quando, cioè, il governo Letta decise di introdurre la Tasi sulla prima casa al posto dell’Imu e la Tari a rimpiazzare il vecchio tributo.

Un progenitore, di cui, per la verità, ha mantenuto ben più della radice del nome. Le modalità di calcolo della Tari, infatti, ricalcano quelle già vigenti con la sigla precedente, così come i tempi di riscossione, di solito dilazionati tra giugno, settembre e fine anno.

A differenza della Tasi, però, con la tassa sui rifiuti dovrebbe essere arrivato a casa il bollettino, con il calcolo già effettuato dal servizio Entrate e Patrimonio dell’ente che gestisce il gettito e la raccolta del tributo.

L’invito, per tutti i cittadini, è comunque quello di verificare sul sito web del Comune di appartenenza, qualora l’avviso non sia stato recapitato nella buchetta delle lettere.

In molti casi, quello in scadenza domani consisterà in un acconto del 50% dell’intera tassa sui rifiuti, che sarà completato da un ulteriore 25% a settembre e quota analoga a dicembre (possibile anche il pagamento in due sole rate, anche questo è indicato nella delibera comunale che attesta gli adempimenti dei servizi tributari e dei cittadini per il pagamento della Tari 2015).

Chi paga la Tari e come si calcola

La tassa sui rifiuti è richiesta a chiunque detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte per ogni genere di uso o destinazione, potenzialmente in grado di produrre scarti o rifiuti.

L’acconto richiesto ai contribuenti vale sulla superficie calpestabile degli immobili posseduti, senza il conteggio dei muri interni o perimetrali, e con esclusione di quei locali alti entro un metro e mezzo.

In aggiunta, stanno fuori dal calcolo degli acconti Tari anche balconi, terrazze, posti auto scoperti, parchi e giardini. La scampano, di regola,  anche le parti comuni dei condomini, sempre che non siano utilizzare in maniera esclusiva. Solitamente, vengono prese in considerazione le aree di proprietà privata in cui sia stata attivata almeno un’utenza.

Di norma, la Tari si calcola moltiplicando la superficie calpestabile per la tariffa fissa unitaria, a cui va aggiunta la variabile degli occupanti e l’addizionale provinciale. I Comuni applicano un’aliquota solitamente legata al valore catastale degli immobili.

 

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