Riforma pensioni 2015: da giugno cambierà la legge Fornero

Redazione 21/04/15
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Riforma pensioni, nuovo affondo del presidente Inps Tito Boeri. Questa volta, l’economista da qualche mese al vertice dell’ente di previdenza, si è spinto molto in là: a giugno si avvierà il processo di revisione della legge Fornero.

Lo ha annunciato proprio ieri il numero uno Inps, in un nuovo incontro per fare il punto sul welfare del sistema Italian. Un comparto che necessita di cure urgenti, mentre sempre più persone sono costrette a restare al lavoro oltre l’età prevista a causa dell’incremento della speranza di vita e delle modifiche introdotte dalla legge del 2011.

Ora che anche la Corte costituzionale ha certificato come sia impossibile modificare la normativa che ha rivoluzionato il sistema pensionistico via referendum, tocca dunque alla politica e alle istituzioni previdenziali farsi carico della riforma tanto attesa ed invocata.

Così, mentre si preparano per le prossime settimane profonde revisioni del sistema, con la partenza, in successione della busta arancione online, con le rendicontazioni per tutti i lavoratori, e, dal primo giugno, il via al riallineamento del calendario sulle erogazioni, ora è la volta dell’annuncio tanto attesa: la riforma vera e propria.

In proposito, Boeri ha confermato che lo spostamento delle erogazioni previdenziali al primo giorno del mese sarà attuato tramite un apposito decreto, di cui ha auspicato la rapida presentazione da parte del governo.

La vera e propria proposta di riforma, poi, verrà presentata a giugno. Si attendono importanti novità sul fronte del pensionamento anticipato, sul quale lo stesso numero uno Inps si è recentemente pronunciato a favore, con la clausola della penalizzazione crescente in base alle annualità in meno lavorate sul minimo anagrafico. Sotto osservazione, infatti, il tema dei requisiti minimi per andare in pensione, che potrebbe essere ritoccato per coloro che intendano lasciare il lavoro prima della soglia prevista dalla legge.

C’è, poi, la questione reddito minimo a tenere banco. Il tema è stato risollevato proprio dallo stesso Boeri, il quale, ieri, ha ribadito come sia prioritario portare i 55-65enni fuori dal rischio povertà a seguito dell’improvvisa perdita del lavoro. Naturalmente, il pensiero corre in primo luogo al dramma degli esodati, ma anche dei tanti che, rimasti senza occupazione, non riescono a trovare collocazione per chiudere la propria carriera lavorativa. La proposta, firmata sempre dall’ente previdenziale, arriverà a giugno.

“Rivendico il diritto di poter fare delle proposte. Non è certamente un modo di violare le regole della democrazia”, ha spiegato Boeri a margine della sua conferenza, scagliandosi contro coloro che hanno criticato aspramente le sue uscite, in netta controtendenza rispetto ai precedenti presidenti Inps, dai toni molto meno appariscenti.

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