Svuota carceri: risarcimento al pedofilo, “non con le tasse dei cittadini”

Redazione 26/09/14
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Risarcimenti ai detenuti, divampa la polemica da Padova a Roma. La norma contenuta nell’ultimo decreto svuota carceri porta allo scontro frontale il sindaco della città veneta con il ministro Andrea Orlando.

“Venga lui a spiegare ai cittadini perché con i soldi delle loro tasse, oltre agli sprechi di Roma, devono versare anche la buonuscita a un criminale, le cui vittime non vedranno mai un euro e porteranno per sempre il peso delle violenze subite”, questo l’attacco del sindaco di Padova Massimo Bitonci al Guardasigilli e alla norma che ha predisposto il risarcimento per i detenuti sottoposti a trattamento degradante nelle carceri del nostro Paese.

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Come si ricorderà, la legge stabilisce che i prigionieri nei penitenziari italiani costretti a vivere in spazi troppo stretti, o in situazioni di umiliazione della persona e di dolore fisico, in violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea, abbiano diritto a un massimo di 8 uro al giorno entro un limite massimo di 15 giorni. Briciole, insomma. In aggiunta, la legge stabilisce una riduzione della pena per un giorno pari a ogni 10 vissuti in stato di trattamento degradante.

“Se non fosse così irrisorio il risarcimento – sbotta il sindaco di Padova – la cifra andrebbe donata alle vittime e non certo al carnefice. Il ministro deve bloccare il risarcimento”.

La vicenda al centro della polemica riguarda la custodia di un criminale albanese, per il quale il giudice del tribunale di sorveglianza ha disposto la misura risarcitoria così come postulata dalla recente normativa. I reati per i quali il detenuto era in cella riguardavano prostituzione minorile, associazione a delinquere, violenza privata e falsa testimonianza: proprio lui aveva posto la questione dello spazio ridotto in cui si trovava a condividere la cella con altri due detenuti.

Inevitabilmente, le dichiarazioni del primo cittadino hanno suscitato una raffica di commenti, tra cui quello di Patrizio Gonnella, presidente nazionale di Antigone, associazione molto nota in difesa dei diritti della popolazione carceraria: “Il sindaco di Padova ignora la legge. Non sa cosa siano i diritti umani. Non conosce le norme e le sentenze della Corte Europea dei diritti umani”.

Anzi, la colpa, afferma Gonnella, andrebbe additata ad altri responsabili, come Umberto Bossi, “la cui legge sull’immigrazione ha riempito le carceri, e Castelli che da ministro ha lasciato il sistema penitenziario nel degrado totale”.

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