Giornata mondiale donatore di sangue. Una goccia di vita … per dare nuova vita

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Dal 2004 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha proclamato giornata mondiale del donatore di sangue il 14 giugno.
“Regala il dono della vita, dona sangue” è lo slogan scelto per il 2013.

In ogni parte del mondo gli enti responsabili della raccolta di sangue ed emoderivati oggi promuoveranno eventi e manifestazioni per incentivare le donazioni, per affermare che il sangue, simbolo di vita, è merce che vale più dell’oro. Il sangue artificiale infatti non esiste, non si fabbrica né si costruisce in laboratorio; piastrine e globuli rossi possono solo essere liberamente messi a disposizione di chiunque per aiutare un uomo, una donna, un bambino.
Molti hanno il dono della salute e potrebbero donare senza problemi, ma sono pigri; molti vanno incoraggiati; altri vanno lodati perché già lo fanno, altri magari lo hanno fatto per una vita intera.

Donare sangue, un gesto che in sé ci porta via un’ora o poco più, puo’ salvare molte vite umane; normalmente con un prelievo tre persone potranno usufruire del nostro sangue (globuli rossi, piastrine, plasma). Malati di leucemie o tumori, pazienti in gravi condizioni dopo un incidente stradale, coloro che devono subire trapianti d’organo, ma anche anziani, popolazione in numero crescente, che con i progressi della medicina e proprio grazie alle donazioni di sangue, possono essere sottoposti ad interventi chirurgici un tempo impensabili.

Basta essere in buona salute, pesare almeno 50 chili, avere un’età compresa tra i 18 e i 65 anni; dopo un’accurata visita medica e un prelievo di alcuni campioni di sangue, si saprà se si puo’ diventare donatori. L’impegno che ci viene chiesto è minimo: passano in media tre mesi tra una donazione e l’altra.

La donazione di sangue è spontanea e volontaria, ed in Europa gratuita.
L’Emilia Romagna è una delle regioni autosufficienti, dove esistono singole città nelle quali si raggiungono grandi raccolte di sangue, anche grazie ad associazioni che promuovono, soprattutto nelle scuole, questo gesto di solidarietà con il prossimo. Occorre inculcare sin dalla più tenera età stili di vita che vedano i cittadini spendere un po’ di sé per l’atro; una società coesa, dove ci si aiuta a vicenda, anche con questo gesto che in sé è piccolo, ma che è grande se lo si guarda da un altro punto di vista, permetterà sicuramente che i nostri bambini vedano gli altri con occhi diversi. La scuola, la famiglia, devono essere guida sicura, esempio per i più piccoli, educati sin dalla più tenera età a con-dividere, a co-esistere, a co-abitare con gli altri.

Colui che dona sangue periodicamente, assolutamente anonimo, deve essere consapevole della scelta che fa; questa è semplice e anche vantaggiosa, in quanto la sua salute verrà controllata regolarmente e potranno, grazie a questo, essere magari scoperte malattie allo stadio nascente. E’ un ottimo modo per tenere sotto costante controllo la propria salute!

Quando doni sangue non guardi negli occhi la persona a cui farai del bene; sei nel tuo lettino, puoi pensare, sognare, magari anche sonnecchiare…. non sai se quello che scorre ora nelle tue vene scorrerà in futuro nel corpo di un bambino, di un giovane, di un anziano. Nessuno ti ringrazierà personalmente, nessuno ti stringerà una mano e ti dirà grazie. Ma tutte le volte che un paziente sottoposto ad una trasfusione aprirà gli occhi, si rialzerà dal letto, comincerà a camminare, tornerà a casa, finalmente potrà sorridere di nuovo …. allora in quel paziente, in tutti quei pazienti, forse c’è un po’ di te. Una goccia di vita … per dare nuova vita.

Maria Grazia Galbiati

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