Ticket sanitari 2020: novità e come cambieranno in Legge di bilancio

Paolo Ballanti 21/10/19
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Novità e riforma dei ticket sanitari 2020: come cambiano con la Legge di bilancio. Ticket legato al reddito e abolizione del contributo aggiuntivo nel 2020. Questi i due punti principali della riforma del Governo Conte-bis in tema di Sanità pubblica.

Provvedimenti, quelli citati, che entreranno in vigore sia con la Manovra 2020, direttamente (è il caso dell’abolizione del superticket) o in un decreto collegato (modifica del ticket ordinario).

Nelle intenzioni dell’esecutivo giallorosso, si vuol creare un sistema sanitario equilibrato e parametrato a quelle che sono le condizioni reddituali del nucleo familiare.

Ma ora analizziamo nel dettaglio la riforma.

> Lo Speciale Legge di bilancio 2020 <

Ticket sanitari 2020: abolizione superticket

L’obiettivo del Governo, secondo quanto riportato nel Documento programmatico di bilancio 2020, è la riduzione del superticket sanitario che, a seconda delle Regioni, può arrivare fino a 10 euro sulle visite specialistiche e prestazioni diagnostiche. Per coprire le minori entrate, pronti 160 milioni di euro.

Tuttavia, nelle intenzioni dell’esecutivo il punto di arrivo è l’abolizione totale del ticket da settembre 2020. Con l’eliminazione del superticket il costo complessivo salirebbe a 480 milioni di euro.

Ad oggi, il contributo (introdotto nel 2011) si aggiunge al ticket ordinario e viene applicato in maniera diversa da regione a regione, tra quelle che l’hanno abolito e altre in cui è applicato integralmente o con un importo legato al reddito o alla ricetta.

In Emilia-Romagna ad esempio il superticket è scomparso dal 1° gennaio scorso per i nuclei familiari con redditi fino a 100 mila euro, mentre in Veneto dal 1° gennaio 2020 non dovrà farsene carico chi ha redditi inferiori ai 29 mila euro.

> Manovra 2020: ok a Legge di bilancio e dl fiscale: tutte le misure <

Ticket sanitari 2020: importo proporzionato al reddito

Un’altra misura in cantiere è la rimodulazione del ticket ordinario, oggi uguale per tutti i cittadini con un importo massimo di 36,15 euro garantendo allo Stato entrate per 1,6 miliardi. Ricordiamo che il ticket nasce come forma di partecipazione diretta dei cittadini alla spesa pubblica in materia di salute, eccezion fatta per coloro che ne sono esenti:

  • Soggetti o nuclei familiari con un reddito inferiore a 36.152,00 euro;
  • Soggetti di età superiore a 65 anni o inferiore a 6;
  • Soggetti in stato di disoccupazione o titolari di pensione minima / sociale;
  • Soggetti colpiti da malattie rare;
  • Soggetti colpiti da malattie croniche;
  • Invalidi;
  • Donne in gravidanza.

Il Governo, nell’ottica di garantire una maggiore equità del sistema sanitario, ha in animo di agganciare il ticket al reddito complessivo del nucleo familiare (prendendo a riferimento il valore dell’anno precedente quello della prestazione), nonché al tipo di prestazione. La riforma del ticket sanitario non sarà inserita direttamente in Manovra bensì in un decreto collegato da adottarsi entro il 31 marzo 2020.

Ticket sanitario: i dettagli della riforma, novità 

Come anticipato, scopo dell’esecutivo Conte-bis è modulare il ticket al reddito delle famiglie.

Il dato chiave sarà appunto il “reddito fiscale complessivo” del nucleo familiare. Con questo termine si intende l’importo rilevante ai fini IRPEF (su cui vengono calcolate le imposte) comprensivo dei redditi di qualsiasi natura:

  • Al lordo degli oneri deducibili;
  • Ricavabili da Certificazione Unica, modello 730 o Unico persone fisiche.

Il nucleo familiare è composto dal coniuge (non separato legalmente) e dai familiari a carico. Sono considerati a carico coloro che hanno redditi non superiori a 2.840,51 euro, elevati a 4 mila euro per i figli fino a 24 anni di età.

Oltre al coniuge e ai figli (naturali e/o adottati, affidati o affiliati) altri familiari conviventi a carico sono:

  • I discendenti dei figli;
  • Il coniuge legalmente ed effettivamente separato;
  • I genitori e gli ascendenti prossimi anche naturali;
  • I genitori adottivi;
  • I generi e le nuore;
  • Il suocero e la suocera;
  • Fratelli e sorelle.

Il modello allo studio prevede un importo del ticket differenziato in base a quattro fasce di reddito:

  • Fascia 1, fino a 36.152 euro;
  • Fascia 2, da 36.153 a 70 mila euro;
  • Fascia 3 da 70.001 a 100.000 euro;
  • Fascia 4 oltre 100.000 euro.

Si ipotizza anche un tetto annuo di spesa (diverso a seconda del reddito) superato il quale non si dovrà più pagare il ticket.

 

Paolo Ballanti

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