Addio TFA 2017: scompare l’abilitazione, arriva il FIT Scuola

Redazione 03/04/17
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Concorsi Pubblici: Nuovamente modificata la disciplina dell’accesso all’insegnamento nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, che ne esce dunque completamente riformata. Le novità, in particolare, riguardano la formazione e la selezione dei docenti, ed è una: è scomparsa l’abilitazione.

Un laureato dovrà percorrere nuove tappe verso l’assunzione a tempo indeterminato da parte dell’Amministrazione Scolastica, ovvero:

  1. Dovrà acquisire 24 crediti prima della laurea, negli ambiti psico-pedagogici, didattici e antropologici;
  2. Superare un concorso per accedere al percorso triennale;
  3. Far seguire ai 5 anni dell’università, tre anni di formazione teorico-pratica, già in contratto a tempo determinato retribuito, il c.d. FIT (Formazione Iniziale e Tirocinio).

Formazione Iniziale e Tirocinio: come diventare insegnanti

Del tutto inedito, è il terzo step di avvicendamento nell’abilitazione all’insegnamento. È previsto un primo anno di specializzazione, con un primo momento valutativo, e poi due anni sempre più pratici, con un progressivo diminuire delle attività teoriche, e un maggior ancoraggio ad un progetto di ricerca da svolgere con laboratori, lezioni e tirocini nella scuola, con la guida di tutor universitari e scolastici, fino a giungere alle supplenze in autonomia.

Al termine del percorso formativo triennale, i futuri docenti saranno valutati nuovamente. Le commissioni, che seguono il docente in formazione per i tre anni, sono composte da docenti universitari e da docenti di scuola e da dirigenti, compreso il tutor scolastico e il tutor universitario.

Dal TFA al FIT: il regime transitorio

La proposta discussa alla Camera permetterà di stabilizzare docenti attingendo dalle graduatorie per il 50% come da legge e da concorso in base ai posti e alle cattedre disponibili, si considerano anche i docenti delle seconde fasce. I docenti non abilitati presenti nelle fasce che abbiano svolto tre anni di servizio potranno essere ammessi direttamente al secondo anno di formazione. Per i docenti già in possesso di abilitazione e per chi potrà vantare 36 mesi di servizio alla data di approvazione del decreto, è prevista una fase transitoria per arrivare all’immissione in ruolo.

Il primo concorso è previsto per il 2018, poi partirà il percorso triennale. Nel frattempo il Governo si impegna a svuotare le graduatorie degli abilitati (GaE e II fascia di istituto e di avviare alla stabilizzazione precari con 36 mesi di servizio) e del concorso 2016.

L’ora di lezione non basta

Galileo aveva vestito il suo occhio con il cannocchiale: ciò gli permise di scoprire la configurazione delle cose celesti. In questo libro l’autore propone di vestire a nuovo le classi delle nostre scuole.Se la formazione è così fondamentale come si dice, allora gli spazi ad essa riservati – nelle scuole di ogni ordine grado – dovrebbero essere curati, dotati di giochi per imparare le varie competenze, di materiali per la matematica, di strumenti per i vari aspetti della lingua, di attrezzi per gli esperimenti scientifici, di libri, enciclopedie, carte geografiche, di computer, tablet collegati a internet e così via. Dovrebbero essere attrezzati anche con materiali d’archivio per raccogliere disegni, articoli, saggi, foto, lettere, video, musica, reperti, interviste e testimonianze, trovando il giusto mix tra cartaceo e digitale. Insomma i bambini e i ragazzi dovrebbero poter vestire i propri sensi, come poté fare Galileo, per fare le loro scoperte. E poi ci sono alcune cose come attaccapanni, zaini, sedie, banchi, cattedra, la stanza dei docenti, “mani alzate”, che sono oggetti con un impatto tutt’altro che lieve sui modi di conoscere e di apprendere. In queste pagine si getta sulla scuola uno sguardo del tutto nuovo, originale, guardando alle cose della conoscenza (le discipline di studio e i campi di esperienza), ma anche alle cose in quanto strumenti della conoscenza. Il tutto su uno sfondo dove corpo e mente, tattile e digitale, individuo e comunità, Terra e Nuvola possano trovare una sintesi che vada oltre: come recita il titolo… L’ora di lezione non basta. Marco Orsi, nato a Lucca, è stato maestro elementare e per lunghi anni dirigente scolastico. Attualmente è coordinatore dei tutor universitari presso il corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria (Università di Firenze). È ideatore e responsabile nazionale del movimento delle scuole “Senza Zaino”. Ha pubblicato numerosi saggi e libri, tra i quali ricordiamo: Scuola, organizzazione, comunità, Brescia, La Scuola (2002); Educare alla responsabilità nella globalizzazione, Bologna, Emi (2002), A scuola senza zaino, Trento, Erickson (2006). Ha curato le linee-guida delle scuole “Senza Zaino”, Un approccio globale al curricolo. Linee-guida per le scuole, Napoli, Tecnodid (2013).Il volume nasce dall’attività di elaborazione, formazione e riflessione dell’Associazione Italiana Cultura Qualità (AICQ), portatrice della mission di diffondere la cultura della qualità nella società. Da molti anni il settore nazionale AICQ SCUOLA, ora EDUCATION, trasmette alle scuole gli strumenti e i metodi della qualità sostanziale, o qualità dal volto umano, nell’organizzazione e nella didattica. Nel 2014 AICQ EDUCATION ha costituito il GLSNV (Gruppo di lavoro sistema nazionale di valutazione) per affiancare le scuole nella realizzazione del d.P.R. n. 80/20

Marco Orsi | 2015 Maggioli Editore

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