Taglio al cuneo fiscale 2023: istruzioni Inps per l’esonero in busta paga

Redazione 25/01/23
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Il taglio al cuneo fiscale 2023 è già attivo e coinvolge gli stipendi mensili di tutti i lavoratori dipendenti con reddito fino a 35 mila euro. Da quest’anno entrano in gioco alcune novità. La sforbiciata infatti è stata sia confermata al 2% per gli stessi beneficiari dello scorso anno sia aumentata a 3 punti percentuali di esonero contributivo per i dipendenti con redditi fino circa a 20 mila euro.

A questo proposito è intervenuta l’Inps a dettare le istruzioni dettagliate. Lo ha fatto con la circolare n.7 del 24 gennaio 2023. In questo provvedimento vengono forniti tutti i dettagli sul meccanismo di riduzione pressione fiscale in busta paga, dovuta agli esoneri sui contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore. Ciò si trasforma di fatto in un leggero aumento di stipendio per la platea di lavoratori fino a 20mila euro e fino a 35mila euro.

In questo articolo le istruzioni Inps sul funzionamento del taglio al cuneo fiscale 2023.

Indice

Taglio al cuneo fiscale 2023: cos’è

La legge di Bilancio 2023, al comma 281 dell’articolo 1 ha previsto che: “In via eccezionale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore (…) è riconosciuto nella misura di 2 punti percentuali con i medesimi criteri e modalità di cui al citato articolo 1, comma 121, delle legge n. 234 del 2021 ed è incrementato di un ulteriore punto percentuale, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 1.923 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.

In pratica viene confermata la misura introdotta lo scorso anno, cioè il taglio del 2% del cuneo fiscale per redditi fino a 35 mila euro (stipendio mensile di massimo 2.692 euro). E viene anche aumentato al 3% il taglio al cuneo per i lavoratori dipendenti con una busta paga mensile non superiore ai 1.923 euro.

A chi viene applicato il taglio al cuneo fiscale 2023

Come specificato nella circolare Inps, l’esonero contributivo del 2 e 3% viene riservato a tutti i lavoratori dipendenti di datori di lavoro, pubblici e privati, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, per tutti i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, purché:

  • la loro paga mensile sia di massimo 2.692 euro, ai fini della riduzione del 2%
  • la loro busta paga mensile sia di massimo 1.923 euro, ai fini della riduzione dei 3 punti percentuali

Taglio al cuneo fiscale: importo e durata

Come anticipato sopra, l’Inps specifica che la sforbiciata al cuneo sarà attiva per tutto il 2023: nelle buste paga da gennaio a dicembre.

L’importo dell’esonero è pari:

  • al 2% dei contributi IVS a carico dei lavoratori, a condizione che la retribuzione imponibile, anche nelle ipotesi di rapporti di lavoro a tempo parziale, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima;
  • al 3% dei contributi IVS a carico dei lavoratori nel caso in cui la retribuzione imponibile ai fini previdenziali non ecceda l’importo mensile di 1.923 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima.

Taglio al cuneo fiscale: ipotesi superamento soglia retributiva

Cosa succede se il dipendente supera il tetto retributivo imposto? Vediamo 3 casi:

– se la retribuzione imponibile supera il limite pari a 2.692 euro al mese, non spetterà alcuna riduzione della quota a carico del lavoratore. Pertanto, se il lavoratore in un singolo mese percepisce una retribuzione di importo superiore a 2.692 euro lordi, per quel mese non avrà diritto al beneficio;

– se la retribuzione imponibile supera il limite pari a 1.923 euro, ma sia, comunque, di importo minore o pari a 2.692 euro al mese, la riduzione contributiva della quota a carico del lavoratore potrà essere riconosciuta, per il singolo mese di riferimento, nella misura del 2%;

– se la retribuzione mensile non supera il limite pari a 1.923 euro, la riduzione contributiva della quota a carico del lavoratore potrà essere riconosciuta, per il singolo mese di riferimento, nella misura del 3%.

La circolare Inps spiega quindi che, poiché la verifica del rispetto della soglia reddituale deve essere effettuata nel singolo mese di paga, la riduzione della quota dei contributi previdenziali IVS dovuta dal lavoratore potrà assumere, in relazione ai differenti mesi, un’entità diversa, in ragione della retribuzione effettivamente percepita, ovvero non applicarsi, in caso di superamento del massimale di 2.692 euro.

Taglio al cuneo fiscale 2023: istruzioni datori di lavoro

Ai fini dell’accesso al beneficio in misura di 3 punti percentuali di esonero, i datori di lavoro dovranno esporre, a partire dal flusso Uniemens di competenza del mese di gennaio 2023, i lavoratori per i quali spetta l’esonero valorizzando, secondo le consuete modalità, l’elemento <imponibile> e l’elemento <contributo> della sezione <denunciaindividuale>.

Per avere più dettagli sul meccanismo della riduzione del cuneo fiscale e conoscere le comunicazioni relative che dovrà fare il datore di lavoro è possibile consultare e scaricare qui la circolare Inps