Taglio al cuneo fiscale 2023: le istruzioni per i dipendenti pubblici

La riduzione del cuneo fiscale sarà visibile per i dipendenti statali sul cedolino di agosto 2023

Paolo Ballanti 25/07/23
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Aumenti in arrivo per circa un milione di dipendenti pubblici: il motivo è il taglio al cuneo fiscale 2023, che interesserà non solo i lavoratori privati, ma anche il settore della PA. Si tratta del nuovo aumento dello sgravio sui contributi previdenziali ed assistenziali trattenuti in busta paga ai lavoratori.

Una novità prevista dal Decreto Lavoro, recentemente convertito in legge, il cui obiettivo, come altri provvedimenti succedutisi in questi ultimi anni, è quello di ridurre il cuneo fiscale a carico dei lavoratori dipendenti.

Analizziamo la novità in dettaglio, alla luce del comunicato stampa diffuso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) del 20 luglio scorso numero 120, con cui si forniscono i dettagli sul riconoscimento dello sgravio ai lavoratori pubblici.

Indice

I precedenti tagli al cuneo fiscale

Lo sgravio al 6 e 7% deciso dal Decreto Lavoro non è, in realtà, una novità assoluta per l’ordinamento italiano. Già dalla Manovra 2022 il legislatore ha infatti previsto una riduzione dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti. Ecco come.

Manovra 2022
La prima esperienza normativa riguardante lo sgravio contributivo risale alla Manovra 2022 (Legge numero 234/2021) con cui si è fissata la percentuale di riduzione allo 0,80% dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, dovuti dai lavoratori dipendenti pubblici e privati, ad eccezione di quelli domestici.

In questo caso il taglio al cuneo fiscale ha operato per i periodi di paga dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, a condizione che la retribuzione imponibile ai fini previdenziali non eccedesse l’importo mensile di 2.692,00 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima.

Consigliamo il libro “Paghe e contributi 2023”, come guida utile per l’elaborazione e la comprensione della busta paga 2023. Sono approfonditi tutti i passaggi necessari per l’elaborazione del cedolino e dei vari adempimenti connessi.

Passaggio al 2%
Il Decreto legge 9 agosto 2022 numero 115 ha previsto (articolo 20) un aumento del taglio al cuneo fiscale (precedentemente stabilito) per i periodi di paga dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, dallo 0,8 al 2%.

Per accedere alla misura valevano gli stessi requisiti previsti per lo sgravio allo 0,8%.

Manovra 2023
Da ultimo, la Legge di bilancio 2023 (articolo 1, comma 281, L. 29 dicembre 2022 numero 197) ha reintrodotto l’esonero contributivo, con un ultimo taglio al cuneo fiscale per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023 nella misura del:

  • 2% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 2.692,00 euro;
  • 3% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 1.923,00 euro.

Il nuovo taglio al cuneo fiscale da Luglio 2023

Al Capo IV “Misure a sostegno dei lavoratori e per la riduzione della pressione fiscale” del Decreto Lavoro, l’articolo 39, per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023, ha aumentato l’impegno sul taglio al cuneo fiscale 2023, incrementando la percentuale di esonero sulla quota dei contributi previdenziali a carico tanto dei dipendenti pubblici quanto di quelli privati, portandola, rispettivamente:

  • Dal 2 al 6% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 2.692,00 euro;
  • Dal 3 al 7% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 1.923,00 euro.

E’ bene precisare, tuttavia, che:

  • L’incremento al 6-7% non produce effetti sul rateo di tredicesima che, pertanto, continuerà a beneficiare delle percentuali di riduzione al 2-3%;
  • Nonostante l’azione dello sgravio, grazie al quale si riducono i contributi a carico del lavoratore, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

Taglio al cuneo fiscale dipendenti pubblici 2023

La decontribuzione in parola, come per le precedenti riduzioni del cuneo fiscale, verrà riconosciuta da NoiPa sul “cedolino del mese successivo rispetto a quello in cui viene riconosciuto il beneficio”.

Come spiegato nel comunicato stampa del Ministero dell’economia, il pagamento riferito alla mensilità di luglio verrà erogato con il cedolino di agosto. Lo stesso meccanismo sarà applicato anche per i mesi successivi fino alla mensilità di dicembre 2023 che sarà erogata a gennaio 2024.

In sostanza quindi la decontribuzione fiscale dei dipendenti pubblici sarà organizzata in questi cedolini paga:

  • taglio al cuneo fiscale dipendenti pubblici del mese di luglio >> sul cedolino NoiPA di agosto 2023;
  • taglio al cuneo fiscale dipendenti pubblici del mese di agosto >> sul cedolino NoiPA di settembre 2023;
  • taglio al cuneo fiscale dipendenti pubblici del mese di settembre >> sul cedolino NoiPA di ottobre 2023;
  • taglio al cuneo fiscale dipendenti pubblici del mese di ottobre >> sul cedolino NoiPA di novembre 2023;
  • taglio al cuneo fiscale dipendenti pubblici del mese di novembre >> sul cedolino NoiPA di dicembre 2023;
  • taglio al cuneo fiscale dipendenti pubblici del mese di dicembre >> sul cedolino NoiPA di gennaio 2024

Secondo le stime diffuse dal MEF i dipendenti pubblici gestiti dal sistema NoiPa che beneficeranno del taglio del cuneo fiscale:

  • Per la riduzione pari al 6% circa 860.000;
  • Per la riduzione al 7% circa 335.000 dipendenti.

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Il volume, che coniuga normativa, prassi ed esemplificazioni pratiche, nasce dall’esperienza dell’autore come consulente del lavoro e docente in corsi di amministrazione del personale.Si offre con la presente guida uno strumento utile sia per chi già opera nel settore, per consentirgli di non perdere il contatto con i passaggi necessari per l’elaborazione delle buste paga e dei vari adempimenti connessi, sia per coloro che si approcciano per la prima volta alla materia, a cui viene fornita una visione chiara delle disposizioni legislative e di prassi che regolano la determinazione del trattamento economico dei lavoratori subordinati e dei diversi obblighi previdenziali e fiscali che ne derivano.Grazie all’ausilio di schemi, tabelle riepilogative e numerosi esempi, sono analizzati tutti i passaggi per la determinazione degli importi spettanti ai dipendenti durante le molteplici situazioni (malattia, maternità, infortunio, liquidazione del TFR etc.) che possono verificarsi nello svolgimento del rapporto di lavoro e per il calcolo dei contributi previdenziali e delle ritenute fiscali.Sono affrontati, infine, i vari adempimenti mensili (UniEmens) e annuali (Autoliquidazione Inail, Certificazione Unica, Modello 770) collegati.Impreziosisce l’opera la prefazione di Nevio Bianchi.Aggiornato con tutte le novità contributive, previdenziali e fiscali per il 2023, tra cui si segnalano le recenti modifiche disposte dal D.L. n. 48/2023 in tema di innalzamento della soglia di esenzione dei benefits per il 2023 e di incremento dell’esonero dei contributi previdenziali a carico del dipendente in vigore dal 1° luglio 2023, le più recenti Circolari e Messaggi Inps (fino al messaggio n. 1932/2023), la Nota Inail del 29 dicembre 2022, contenente le istruzioni all’autoliquidazione 2022-2023, i provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate del 17 gennaio 2023 di approvazione della Certificazione Unica 2023 e del 27 gennaio 2023 e 26 aprile 2023 di approvazione del Modello 770/2023.Alessandra GerbaldiConsulente del lavoro iscritto all’Albo di Roma al n. 2619 dal 1998. Svolge per aziende clienti attività di consulenza in materia di amministrazione del personale e servizi in outsourcing di elaborazione payroll. Ha maturato una pluriennale e consolidata esperienza come formatore svolgendo assiduamente attività di docenza in corsi di formazione e master organizzati da primarie Società di formazione ed è autrice di articoli e pubblicazioni specialistiche in materia di amministrazione del personale, elaborazione paghe e adempimenti connessi.

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Cos’è NoiPA

NoiPA è una piattaforma online realizzata dal Dipartimento dell’Amministrazione Generale del personale e dei servizi (DAG) del Ministero dell’Economia e delle Finanze, per la gestione del personale della PA.

Obiettivo di NoiPA è gestire il personale delle Pubbliche Amministrazioni, grazie ad una serie di servizi:

  • Servizi giuridici e presenze, come fascicolo dipendente e stato matricolare, provvedimenti e procedimenti, inquadramenti, gestione presenze e cartellino;
  • Servizi stipendiali, quali trattamento fisso e accessorio, trattamento pensionistico e fiscale, riduzioni del trattamento e ritenute volontarie, dichiarazioni e rendicontazioni;
  • Gestione del capitale umano, come modulo valutazione performance, formazione, concorsi;
  • Servizi aggiuntivi, come missioni, buoni pasto e pianificazione ferie.

Proprio su NoiPA i dipendenti pubblici potranno accedere al proprio cedolino di agosto 2023 e verificare l’importo del taglio al cuneo fiscale 2023, che verrà loro accreditato.

Cos’è il taglio al cuneo fiscale

Quando si parla di riduzione dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori pubblici accanto compare sempre il termine “cuneo fiscale”.
Trattasi, in buona sostanza, di un valore statistico che esprime la differenza tra il costo totale sostenuto dal datore di lavoro ed il compenso netto che spetta al lavoratore dipendente.

Il cuneo quindi rappresenta il rapporto tra le trattenute totali, a carico dell’azienda e del lavoratore, ed il costo totale del lavoro.
Fanno parte delle trattenute tre tipologie di tributi e contributi:

  • Imposte sul reddito a carico del lavoratore, rappresentata in Italia da Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) ed addizionali regionali e comunali;
  • Contributi previdenziali ed assistenziali (a beneficio dell’Inps o di altre casse di previdenza) a carico del lavoratore, recuperati in busta paga dall’azienda e versati dalla stessa all’ente interessato;
  • Contributi previdenziali ed assistenziali (per Inps o altre casse) a carico del datore di lavoro, anch’essi versati da quest’ultimo.

Per calcolare il cuneo fiscale si sommano le tre tipologie di trattenute citate. Il risultato dev’essere poi rapportato al costo del lavoro.
Da quest’ultima operazione si ottiene il cuneo fiscale, espresso in percentuale.
 

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(Foto di copertina: istock/A Mokhtari)

Paolo Ballanti