Si tratta di un primo passo nell’attesa riforma della scuola, annunciata nei mesi scorsi dal governo Renzi, che ha visot, per ora, impegnate le istituzioni nella raccolta dei questionari somministrati a cittadini e operatori della pubblica istruzione, per diramare le linee guida del sistema educativo di domani.
La certificazione delle competenze dovrebbe essere un’appendice alla pagella di quinta elementare e terza media, cioè gli alunni che si apprestano a concludere i due gradi del primo ciclo di istruzione.
“Mamma e papà, alla fine della classe quinta e della terza media potranno ricevere, oltre alla pagella, anche una scheda con la valutazione della competenza dei propri figli nell’utilizzare i saperi acquisiti anche tra i banchi per affrontare compiti e problemi, semplici o complessi, reali o simulati.” Così il ministero guidato da Stefania Giannini assicura di voler orientare i ragazzi e i loro famigliari nel passaggio per un nuovo istituto o, come nel caso dell’esame di terza media, nell’ingresso alla scuola superiore di secondo grado.
Dunque, non verrà abrogata la vecchia pagella con le classiche valutazioni, ancora oggi fonte di gioie, dolori, soddisfazioni e sentimenti di rabbia per gli studenti. Semplicemente, l’idea del governo è quella di affiancare alla scheda abituale anche un altro documento che attesti il livello di maturazione delle competenze raggiunto dall’alunno nel corso del ciclo scolastico.
Obiettivo dell’esecutivo, allora, è quello di uniformare le tante esperienze e casistiche singolari che hanno visto insegnanti attribuire una valutazione accessoria al singolo voto per disciplina.
In proposito, sono stati definiti due modelli distinti per la compilazione delle competenze, cercando di mettere d’accordo tanto le indicazioni del Comitato nazionale per il curricolo che le normative europee.
Sono così cominciate le sperimentazioni su alcuni istituti campione, che serviranno da esempi per comprendere la corretta messa a punto della nuova pagella. Come spiega il ministero:
“Collegi docenti potranno scegliere se adottare il documento, oppure no. Se scelgono di adottarlo, a fine anno scolastico saranno chiamati a darne una loro valutazione per eventualmente migliorarlo e/o integrarlo. Questa prima sperimentazione sarà estesa a tutte le scuole dal prossimo anno scolastico per poi entrare a regime non appena arriverà a conclusione l’iter normativo.”
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