Nuova Rottamazione 5 in arrivo: si paga solo il dovuto. Inclusi debiti fino al 2023. Le novità

Domanda entro il 30 aprile 2026, fino a 54 rate senza sanzioni: tutte le novità.

Redazione 22/10/25
Allegati

La Legge di Bilancio 2026 introduce una delle novità fiscali più attese in tema fiscale: la Rottamazione 5 o Rottamazione Quinquies, la nuova edizione della pace fiscale, che consentirà ai contribuenti di chiudere i propri debiti con il Fisco in modo agevolato.

La misura, inserita nel DDL, prevede la regolarizzazione di vecchie cartelle esattoriali per cittadini e imprese con debiti e in difficoltà, a patto che sia stata presentata la dichiarazione dei redditi.

Accanto alla rottamazione nazionale dei debiti gestiti da Agenzia delle Entrate–Riscossione, la manovra apre anche la strada a una nuova “mini rottamazione locale”, riservata a Regioni e Comuni, che potranno varare piani propri per la definizione agevolata delle tasse locali.

Vediamo nel dettaglio come funziona la nuova Rottamazione Quinquies, chi potrà aderire, quali debiti saranno inclusi, e quali vantaggi prevede la misura.

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Indice

La Rottamazione 5 parte nel 2026

La Rottamazione quinquies è la quinta edizione della sanatoria delle cartelle esattoriali introdotta per la prima volta nel 2016.
Come le precedenti versioni, permette ai contribuenti di estinzione dei debiti fiscali pagando solo l’imposta originaria, senza sanzioni, interessi di mora o aggio.

La grande novità è che la misura copre un periodo molto ampio: i carichi affidati all’Agenzia delle Entrate–Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023.

Potranno essere rottamati:

  • i debiti derivanti da dichiarazioni dei redditi o IVA;
  • le somme dovute per controlli automatizzati o formali;
  • i contributi previdenziali INPS, purché non derivino da accertamenti ispettivi.

Restano invece escluse le sanzioni penali, i recuperi di aiuti di Stato e i crediti derivanti da condanne della Corte dei conti.

Invio domanda e scadenze

La domanda di adesione alla Rottamazione 5 dovrà essere presentata online tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate–Riscossione entro il 30 aprile 2026.

Nove anni di rate tutte uguali e bimestrali. Si paga il capitale con gli interessi, senza sanzioni.

Il contribuente potrà scegliere se pagare:

  • in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2026, oppure
  • in forma rateale fino a 54 rate bimestrali, con un piano di pagamento che si estende fino al maggio 2035.

Il piano prevede 3 rate nel 2026 (luglio, settembre, novembre) e successivamente rate fisse ogni due mesi, fino all’estinzione totale.
Le rate successive alla prima maturano interessi al 4% annuo a partire dal 1° agosto 2026.

L’importo di ciascuna rata non potrà essere inferiore a 100 euro, e l’agente della riscossione dovrà comunicare entro il 30 giugno 2026 l’importo complessivo e il calendario delle scadenze.

Cosa si paga e cosa viene cancellato

Chi aderisce alla Rottamazione 5 paga solo il debito principale e le spese di notifica o procedura esecutiva, mentre:

  • non deve versare le sanzioni,
  • non paga gli interessi né gli interessi di mora,
  • non deve corrispondere l’aggio di riscossione.

In questo modo, il vantaggio economico può essere consistente, soprattutto per chi ha debiti di vecchia data ormai gravati da anni di interessi.

In pratica il debito viene ripulito da: sanzioni, interessi per ritardata iscrizione a ruolo, interessi di mora, aggio di riscossione.

Gli unici interessi dovuti sono quelli di dilazione, pari al 4% annuo, che si applicano solo sulle rate successive alla prima per chi sceglie di pagare in più anni

Effetti immediati della domanda: stop a fermi, ipoteche e pignoramenti

Dal momento in cui la domanda viene presentata, il contribuente beneficia subito di una “tutela sospensiva”:

  • si sospendono i termini di prescrizione e decadenza;
  • non possono essere avviate nuove procedure esecutive (fermi, ipoteche, pignoramenti);
  • le procedure in corso vengono sospese, salvo che sia già avvenuto il primo incanto o l’aggiudicazione;
  • restano bloccati anche i controlli relativi alla regolarità contributiva (DURC) e le verifiche per i crediti verso la Pubblica Amministrazione.

La sospensione vale fino a quando il contribuente resta in regola con i pagamenti previsti.

Quando si decade dalla definizione

La decadenza dalla Rottamazione 5 scatta automaticamente in alcuni casi ben precisi. La legge è molto chiara nel fissare le condizioni che fanno perdere i benefici dell’agevolazione. In particolare, il contribuente decade se:

  • non paga la rata unica nel caso in cui abbia scelto di estinguere il debito in un’unica soluzione. Anche un solo mancato pagamento fa venire meno la definizione agevolata;
  • salta due rate, anche se non consecutive, nel caso in cui abbia scelto il piano di rateazione. La norma non distingue se le rate mancate siano consecutive o meno: bastano due omissioni complessive;
  • non versa l’ultima rata, che rappresenta il saldo finale del piano concordato. Anche in questo caso, la mancata chiusura del debito riporta in vita l’intera posizione.

Quando si verifica una di queste situazioni, tutti i versamenti effettuati fino a quel momento rimangono acquisiti, ma valgono soltanto come acconti: il debito originario torna interamente dovuto, con sanzioni e interessi ripristinati.
Inoltre, chi perde la definizione non potrà più aderire ad altre forme di rottamazione o pace fiscale per gli stessi carichi, evitando così un “uso ripetuto” della sanatoria.

Chi rientra e chi resta escluso

La platea dei potenziali beneficiari della Rottamazione 5 comprende la maggior parte dei contribuenti, ma con alcune esclusioni mirate.
Il nuovo piano di definizione agevolata è pensato per consentire a cittadini e imprese di regolarizzare vecchi debiti fiscali o contributivi, anche in situazioni di particolare difficoltà economica.

Potranno quindi aderire:

  • i contribuenti ordinari, siano essi persone fisiche o imprese, che hanno carichi pendenti affidati all’agente della riscossione;
  • i soggetti che si trovano in procedure di composizione della crisi o di sovraindebitamento, per i quali la legge consente di coordinare la definizione con il piano approvato dal giudice;
  • i debitori con rateizzazioni già decadute, ossia coloro che avevano ottenuto un piano di pagamento ma non sono riusciti a rispettarlo;
  • chi aveva aderito alle precedenti rottamazioni (come la “ter” o la “quater”) ma non ha completato i versamenti: per questi soggetti la nuova misura rappresenta una sorta di “seconda chance”.

Restano invece esclusi:

  • i debiti legati a condanne penali definitive, che non possono essere oggetto di definizione agevolata;
  • gli importi relativi ad aiuti di Stato da restituire secondo la normativa europea;
  • i crediti derivanti da pronunce della Corte dei conti, che riguardano responsabilità amministrative o contabili;
  • le somme che risultano già integralmente pagate o estinte entro il 30 settembre 2025, perché la sanatoria non può riguardare posizioni ormai chiuse.

Tabelle riepilogativa su date e scadenze della Rottamazione 5

In sintesi, la prossima Rottamazione 5 vedrà diverse scadenze entro cui aderire e pagare. Ecco una tabella riassuntiva degli step:

ScadenzaCosa succedeDettagli
30 aprile 2026Termine per la domanda di adesione alla Rottamazione 5Il contribuente deve inviare online, tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, la richiesta di accesso alla Rottamazione Quinquies.
30 giugno 2026Comunicazione dell’importo dovutoL’agente della riscossione comunica l’importo complessivo, il piano di pagamento e le modalità per effettuare i versamenti. L’importo minimo di ciascuna rata è di 100 euro.
31 luglio 2026Pagamento in unica soluzione o prima rataChi sceglie di pagare tutto subito deve versare entro questa data. In caso di rateazione, scade la prima delle 54 rate bimestrali previste.
Dal 1° agosto 2026Decorrenza degli interessi sulle rateSulle rate successive alla prima maturano interessi agevolati al 4% annuo, come previsto dalla legge di bilancio 2026.
30 settembre 2026 e 30 novembre 2026Seconda e terza rataLe prime tre rate cadono tutte nel 2026 (luglio, settembre e novembre). Dal 2027 in poi, il calendario diventa regolare.
Dal 2027 al 2034Rate bimestrali fisseScadenze fisse ogni 31 gennaio, 31 marzo, 31 maggio, 31 luglio, 30 settembre e 30 novembre di ciascun anno.
31 gennaio – 31 marzo – 31 maggio 2035Ultime tre rateSono le ultime scadenze del piano di 54 rate bimestrali, che si conclude a maggio 2035.
DecadenzaMancato pagamentoSi perde il beneficio se non si paga la rata unica, due rate anche non consecutive o l’ultima rata. I versamenti già fatti restano come acconti sul debit

La mini rottamazione locale per Regioni e Comuni

Oltre alla sanatoria nazionale, la Legge di Bilancio introduce anche la possibilità per Regioni, Province e Comuni di attivare definizioni agevolate locali.

Ogni ente potrà adottare un proprio regolamento per consentire ai cittadini di regolarizzare tributi locali (IMU, TARI, Tosap, ecc.) con la riduzione o l’annullamento di interessi e sanzioni.

Il termine minimo per aderire non potrà essere inferiore a 60 giorni dalla pubblicazione dell’atto sul sito dell’ente. Gli enti potranno includere anche pendenze in accertamento o contenziosi tributari. Sono esclusi l’IRAP, le addizionali e compartecipazioni a tributi statali.

La bozza della Manovra di bilancio 2026

In questo paragrafo puoi scaricare l’allegato della prima bozza circolante della Legge di bilancio 2026, dove oltre alla Rottamazione 5, sono consultabili tutte le altre misure inserite dal governo nel disegno di legge

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Foto di copertina: istock/londoneye

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