Referendum Giugno 2025: richiesta permessi elettorali per lavoratori chiamati ai seggi

Paolo Ballanti 05/05/25

Chi è stato chiamato a fare da scrutatore ai seggi elettorali 2025 ha diritto ai permessi elettorali, in base a tutta una serie di regole. Domenica 25 maggio e lunedì 26 maggio i cittadini saranno chiamati a votare per l’elezione del sindaco e il rinnovo dei consigli comunali nelle regioni a statuto ordinario e in numerosi comuni delle regioni a statuto speciale.

L’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 8 e lunedì 9 giugno, giornate in cui sono in programma anche i referendum abrogativi relativi a cinque quesiti su lavoro e cittadinanza.

Considerati gli appuntamenti elettorali di giugno tanti saranno i dipendenti chiamati a partecipare alle operazioni ai seggi, nel corso di giornate lavorative o di riposo.

La normativa italiana prevede, in questi casi, di equiparare l’assenza del dipendente all’attività lavorativa ordinaria, con conseguenze dal punto di vista economico e di elaborazione della busta paga.

Analizziamo in dettaglio come chiedere ed ottenere i permessi per partecipare alle operazioni elettorali.

Indice

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Norme sui permessi elettorali

La gestione della partecipazione dei dipendenti alle operazioni elettorali è affidata all’articolo 11, Legge 53 del 21 marzo 1990.

La normativa in questione ha modificato l’articolo 119 del Testo unico delle leggi recanti le norme per l’elezione della Camera dei deputati, approvato con Decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, numero 361.

Diritto di assentarsi da lavoro

A norma di legge (articolo 11, Legge numero 53/1990) i dipendenti nominati presidente, vicepresidente, segretario, scrutatore, rappresentante di lista o di gruppo di partiti o di comitati promotori di referendum presso i seggi elettorali in occasione di qualsiasi tipo di consultazione, compresi i referendum e le elezioni europee, hanno diritto di assentarsi dal lavoro per tutto il periodo corrispondente alla durata delle operazioni.

I giorni in questione sono equiparati, in presenza di idonea documentazione, a quelli di svolgimento dell’attività lavorativa.

Comunicazione preventiva al datore

I dipendenti che si assentano per le operazioni elettorali sono tenuti a segnalarlo preventivamente al proprio datore di lavoro, a mezzo consegna del certificato di chiamata inviato dal competente ufficio elettorale.

Consegna certificato di chiamata

Al termine delle operazioni elettorali il dipendente è obbligato a presentare al datore di lavoro la copia del certificato di chiamata firmato dal presidente di seggio, con indicazione di:

  • Giornate di effettiva presenza al seggio;
  • Orario di inizio e fine delle operazioni elettorali.

Presenza ai seggi

I giorni di presenza ai seggi sono considerati, a tutti gli effetti, come lavorativi. Questo significa che:

  • I giorni lavorativi trascorsi dal dipendente al seggio sono retribuiti come se l’interessato avesse normalmente lavorato;
  • I giorni festivi e quelli non lavorativi in cui il dipendente è presente al seggio sono compensati con quote giornaliere di retribuzione in aggiunta alla retribuzione ordinaria ovvero, in alternativa, recuperati con una giornata di riposo compensativo da godere in un momento immediatamente successivo le operazioni elettorali.

Facciamo l’esempio di un dipendente con orario settimanale di lavoro (da contratto) pari a 20 ore, distribuite dal lunedì al venerdì (5 ore al giorno).

Le operazioni elettorali si svolgono:

  • Sabato (giorno non lavorativo) dalle 18 alle 22;
  • Domenica (giorno festivo) dalle 6 e 30 alle 22;
  • Lunedì (giorno lavorativo) dalle 8 alle 14.

In definitiva, l’interessato ha diritto a:

  • Una giornata di riposo compensativo ovvero una giornata di retribuzione normale per la presenza al seggio di sabato;
  • Una giornata di riposo compensativo ovvero una giornata di retribuzione normale per la presenza al seggio di domenica;
  • Retribuzione normale (pari a 5 ore) a titolo di permesso elettorale per la presenza al seggio di lunedì.
Giornata di operazioni elettorali (a prescindere dalla durata delle stesse)OreCausale in busta paga
Sabato5 oreRiposo compensativo per operazioni elettorali o retribuzione aggiuntiva
Domenica5 oreRiposo compensativo per operazioni elettorali o retribuzione aggiuntiva
Lunedì5 orePermesso per operazioni elettorali

Riposo compensativo o retribuzione

La scelta tra riposo compensativo o retribuzione aggiuntiva per i giorni non lavorativi o festivi trascorsi al seggio avviene in base agli usi / prassi aziendali.

La rinuncia al riposo da parte del dipendente, in ogni caso, dev’essere validamente accettata dal medesimo.
Nel momento in cui rinuncia al riposo il dipendente accetta di ricevere un compenso economico (retribuzione aggiuntiva) senza però potersi assentarsi dal lavoro (senza decurtazione della retribuzione) in un momento successivo alle operazioni elettorali.

Presenza al seggio per parte della giornata. Come comportarsi?

Il diritto del dipendente alla retribuzione normale ovvero al riposo compensativo / retribuzione aggiuntiva ricorre anche se le operazioni elettorali hanno interessato solo parte della giornata.

La regola generale è quella per cui il periodo considerato rilevante non può essere frazionato a mezza giornata o ad ore.

Paolo Ballanti