Reddito di libertà 2022 rifinanziato: cos’è, importo, a chi spetta, chi paga

Con il Decreto Aiuti ter, approvato il 16 settembre 2022, sono arrivate diverse misure, le ultime del governo Draghi, per contrastare l’aumento dei prezzi dell’energia e del costo della vita.

Paolo Ballanti 22/09/22
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Nuove risorse in arrivo per finanziare il Reddito di Libertà per il 2022, sussidio introdotto dal Decreto Rilancio al fine di promuovere, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza e in condizione di povertà.
I fondi aggiuntivi, assegnati per gli anni 2021 e 2022, sono ripartiti sulla base della popolazione femminile, nella fascia 18 – 67 anni, residente nei comuni delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano al 1° gennaio 2021.
Le risorse saranno impiegate per liquidare, secondo l’ordine cronologico di presentazione, le domande non accolte per insufficienza di budget e, di seguito, per l’accoglimento delle nuove domande.
Per fornire utili chiarimenti sul Reddito di Libertà, alla luce del rifinanziamento citato, è intervenuta l’Inps con il Messaggio numero 3363 del 13 settembre 2022.
Analizziamo la novità in dettaglio.

Reddito di libertà: chiarimenti Inps sulle domande respinte

Reddito di Libertà 2022: nuove risorse

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1° giugno 2022 ha definito i criteri per la ripartizione delle risorse, pari a 9 milioni di euro, destinate a rifinanziare il Reddito di Libertà.
Le suddette somme, stanziate per gli anni 2021 e 2022, sono attribuite sulla base della popolazione femminile, nella fasica di età 18 – 67 anni, residente nei comuni delle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, al 1° gennaio 2021.
Come già affermato dal Messaggio Inps del 7 dicembre 2021 numero 4352, le risorse aggiuntive saranno “impiegate per liquidare, secondo l’ordine cronologico di presentazione, le domande non accolte per insufficienza di budget e, di seguito, per l’accoglimento delle nuove domande”.
Come espressamente previsto dal Messaggio Inps numero 3363, nonostante il rifinanziamento del Reddito di Libertà, le “modalità di erogazione del beneficio e della relativa contabilizzazione rimangono immutate”.
Resta ferma la possibilità, conclude il Messaggio Inps, che le risorse attribuite a ciascuna Regione / Provincia autonoma possano essere “incrementate dalle medesime Regioni / Province autonome con ulteriori risorse proprie, trasferite direttamente all’INPS, previa presentazione di apposita istanza di incremento del budget ed erogate secondo le indicazioni fornite con il messaggio n. 2453 del 16 giugno 2022”.

Scarica il Messaggio Inps numero 3363 in pdf

Reddito di libertà 2022: la norma

L’articolo 105-bis del Decreto-legge 19 maggio 2020 numero 34 (convertito con modificazioni in Legge 17 luglio 2020 numero 77) ribattezzato Decreto Rilancio, al fine di:

  • Contenere “gravi effetti economici, derivanti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, in particolare per quanto concerne le donne in condizione di maggiore vulnerabilità”;
  • Favorire “attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà”;

ha incrementato di 3 milioni di euro, per l’anno 2020, il “Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità”, di cui all’articolo 19, comma 3, del Decreto – legge 4 luglio 2006, n. 223.

Le risorse stanziate, prosegue l’articolo 105-bis, sono ripartite secondo “criteri definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per le pari opportunità e la famiglia, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali”, previa intesa in sede di Conferenza Stato – Regioni – Province autonome.

In attuazione del Decreto Rilancio è stato adottato il D.p.c.m. del 17 dicembre 2020 con cui si è provveduto alla definizione dei criteri per la ripartizione dei 3 milioni di euro, in favore di Regioni e Province autonome.

Risorse, queste ultime, destinate a finanziare un contributo denominato “Reddito di libertà”, a beneficio delle “donne vittime di violenza, sole o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali” nell’ambito di percorsi di fuoriuscita dalla violenza “al fine di contribuire a sostenere l’autonomia” (articolo 3, comma 1, D.p.c.m. 17 dicembre 2020).

Scarica il testo del DPCM 17 dicembre 2020

Al fine di fornire indicazioni in merito al Reddito di Libertà, è intervenuta la Circolare Inps dell’8 novembre 2021 numero 166.

Nell’occasione è stato altresì pubblicato il modello di domanda predisposto dall’Istituto (allegato numero 1) da presentare secondo le modalità illustrate dalla stessa Circolare.

Reddito di libertà 2022: requisiti

Il Reddito di Libertà è riconosciuto in favore delle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite “dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, al fine di contribuire a sostenerne l’autonomia”.

Le destinatarie del sussidio devono risiedere nel territorio italiano ed essere:

  • Cittadine italiane;
  • Cittadine comunitarie;
  • Cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno.

Sono inoltre equiparate alle cittadine italiane le straniere aventi lo status di rifugiate politiche o di protezione sussidiaria.

Reddito di libertà 2022: importo

La misura si concretizza in un contributo economico, stabilito nella misura massima di 400 euro mensili pro capite, erogato in un’unica soluzione e per un massimo di dodici mesi.

Come precisato dalla Circolare Inps, il sussidio è “esente dall’imposta sul reddito delle persone fisiche” (o Irpef), in quanto erogato da un Ente pubblico a titolo assistenziale.

La somma è peraltro compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito, ad esempio:

  • Reddito di cittadinanza;
  • Misure in denaro a favore dei figli a carico, erogate dalle Regioni, Province autonome di Trento e di Bolzano e dagli Enti locali;
  • Altri sussidi economici a sostegno del reddito, come Reddito di emergenza e NASpI.

Reddito di libertà 2022: domanda

L’istanza per il Reddito di Libertà dev’essere presentata dalle donne interessate, direttamente o mediante un rappresentante legale o un delegato, per il tramite del Comune competente per residenza, utilizzando il modello allegato alla Circolare Inps dell’8 novembre 2021.

L’operatore comunale, a sua volta, è tenuto a provvedere al contestuale inserimento della domanda, accedendo al servizio online, raggiungibile collegandosi a “inps.it” e digitando nel motore di ricerca “Prestazioni sociali nei comuni”.

Tra i risultati proposti si dovrà selezionare “Prestazioni sociali: trasmissione domande, istruzioni e software”.

All’interno del servizio “Prestazioni Sociali”, già utilizzato dai Comuni per la trasmissione delle domande di Assegno al nucleo Familiare e Maternità, è presente un’apposita sezione dedicata all’acquisizione delle domande per il Reddito di Libertà.

Ai fini della regolare trasmissione della domanda, ancora la Circolare Inps, dovranno “essere compilati tutti i campi esposti in procedura, compresi i riferimenti relativi alle dichiarazioni necessarie per l’ammissione al beneficio”, nello specifico:

  • L’attestazione della condizione di bisogno ordinario o la condizione di bisogno straordinaria e urgente, rilasciata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale;
  • La dichiarazione che attesta il percorso di emancipazione ed autonomia intrapreso dalla donna, rilasciata dal legale rappresentante del centro antiviolenza.

Reddito di libertà 2022: modalità di pagamento

In sede di inserimento della domanda di sussidio, dovrà essere selezionata la modalità di pagamento prescelta, selezionandola dall’apposito menù a tendina.

L’erogazione delle somme potrà avvenire “mediante accredito su rapporti di conto dotati di IBAN, area SEPA, intestati alla richiedente e abilitati a ricevere bonifici (conto corrente, libretto di risparmio, carta prepagata)”.

In caso di pagamento su IBAN estero dev’essere allegato un documento di identità del beneficiario, oltre al modulo “Identificazione finanziaria Area SEPA”, reperibile sul sito istituzionale dell’Inps, timbrato e firmato da un rappresentante della banca estera ovvero corredato di un estratto conto (nel quale siano oscurati i dati contabili) o da una dichiarazione della banca emittente dai quali risultino con evidenza il codice IBAN e i dati identificativi del titolare del conto corrente.

Reddito di libertà 2022: pagamento

Una volta trasmessa la domanda, il sistema effettuerà una breve istruttoria automatizzata, al fine di verificare la capienza del budget e la titolarità dello strumento di pagamento indicato in domanda.

Gli esiti restituiti dalla piattaforma saranno:

  • Accolta in pagamento”;
  • Non accolta per insufficienza di budget”;
  • Accolta in attesa di IBAN” (qualora la verifica sulla titolarità dia esito negativo).

L’esito dell’istruttoria sarà:

  • Reso disponibile nella procedura a disposizione dei Comuni che, all’occorrenza, potranno procedere alla stampa della domanda;
  • Comunicato all’interessata, utilizzando i dati di contatto indicati in domanda (numero di cellulare o indirizzo e-mail).

Il pagamento del sussidio avviene sulla base delle domande pervenute all’Inps, inoltrate attraverso l’apposita piattaforma, alla quale possono accedere gli operatori degli sportelli comunali.

L’erogazione delle somme è materialmente effettuata dalla Direzione generale dell’Inps. A tal proposito, i “limiti di budget che sono attribuiti alle singole Regioni / Province autonome vengono verificati dalla procedura mediante apposito monitoraggio”.

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Paolo Ballanti

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