Reddito di cittadinanza, addio ai navigator: come funzionerà ora

Paolo Ballanti 19/11/21
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Dal 1° gennaio 2022 addio ai navigator. Nella bozza del Disegno di legge di bilancio non c’è spazio per il rinnovo dei contratti di collaborazione sottoscritti da ANPAL con i vincitori del concorso pubblico indetto nel 2019, la cui scadenza è fissata al 31 dicembre prossimo. In mancanza dei navigator, la gestione dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza è in capo ai soli operatori dei Centri per l’impiego, questi ultimi oggetto di un programma di potenziamento, approvato nel 2019, con cui si prevedono 11.600 assunzioni.

Accanto ai CPI, la bozza di Manovra 2022, approdata il 16 novembre in Senato per l’iter parlamentare di approvazione, estende alle agenzie interinali la competenza in materia di mediazione tra domanda ed offerta di lavoro per i destinatari del sussidio, prevedendo anche il riconoscimento di un incentivo per ogni soggetto collocato in azienda.

Analizziamo le novità in dettaglio.

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Reddito di cittadinanza: cosa fanno i navigator

Come indicato nell’apposito documento diffuso sul portale “anpalservizi.it” la funzione principale dei navigator è quella di “supportare gli operatori dei Centri per l’Impiego nella realizzazione di un percorso che coinvolga i beneficiari del Reddito di Cittadinanza dalla prima convocazione fino all’accettazione di un’offerta di lavoro congrua”.

Una volta effettuato il primo appuntamento con il beneficiario, navigator ed operatori del Centro per l’impiego collaborano alla stesura del Patto per il lavoro, un percorso finalizzato all’inserimento / reinserimento lavorativo, personalizzato per ogni singolo percipiente RdC.

Sottoscritto il Patto, il navigator aiuta i Centri per l’impiego a:

  • Organizzare incontri di verifica con i beneficiari circa l’attuazione delle misure di inserimento lavorativo;
  • Fornire ai beneficiari “supporto operativo e motivazionale”;
  • Verificare il rispetto della normativa e degli impegni assunti;
  • Organizzare “laboratori di ricerca attiva del lavoro” oltre a scegliere metodi e strumenti per condurli al meglio.

Il ruolo del navigator si conclude con la proposta al beneficiario di un’offerta di lavoro congrua. Anche su questo aspetto si prevede una collaborazione tra CPI e navigator per:

  • Cercare e selezionare le opportunità più adatte al singolo soggetto;
  • Fornire consulenza ai referenti aziendali su “possibili soluzioni contrattuali, incentivi e agevolazioni”;
  • Supportare le aziende tramite un’attività di preselezione;
  • Monitorare l’andamento del rapporto lavorativo e la soddisfazione di aziende e beneficiari.

Reddito di cittadinanza: proroga al 31 dicembre 2021

L’articolo 18 del Decreto legge 22 marzo 2021 numero 41 cosiddetto Dl “Sostegni” ha prorogato i contratti dei navigator al 31 dicembre prossimo, rispetto alla precedente scadenza del 30 aprile 2021, con lo scopo di “garantire la continuità delle attività di assistenza tecnica presso le sedi territoriali delle regioni e delle province autonome”.

La proroga ha coinvolto i 2980 vincitori del concorso ANPAL, destinatari di un incarico di collaborazione a fronte di un compenso lordo annuo di 27.338,76 euro cui si aggiungono 300 euro lordi mensili a titolo di rimborso forfettario per le spese di viaggio, vitto ed alloggio.

Sempre il “Sostegni” ha riconosciuto che il servizio prestato dai navigator costituisca titolo di preferenza nei concorsi pubblici, ivi compresi quelli per i centri per l’impiego, indetti da Regioni ovvero da enti ed Agenzie dipendenti dalle stesse.

L’impegno finanziario previsto per le casse dello Stato è stato quantificato (articolo 18 comma 2) in 61.231.000,00 euro per l’anno corrente.

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Reddito di cittadinanza: addio ai navigator

Il Disegno di legge di bilancio 2022 approdato in Senato non contiene alcuna proroga relativa ai contratti di collaborazione dei navigator. Alla data del 31 dicembre 2021 si risolveranno pertanto i rapporti di lavoro instaurati con i soggetti vincitori del concorso pubblico indetto nel 2019.

Reddito di Cittadinanza: rafforzamento dei Centri per l’impiego

In assenza dei navigator la gestione dei beneficiari del Reddito di cittadinanza passerà unicamente attraverso gli operatori dei Centri per l’impiego.

Stando al “Piano straordinario di potenziamento” delle politiche attive, approvato in sede di Conferenza Stato – Regioni il 17 aprile 2019 e successivamente oggetto del Decreto del Ministro del lavoro del 28 giugno 2019, sono 11.600 le assunzioni di operatori nei CPI previste per il triennio 2019 – 2021. Di queste, in base ai dati del sistema di monitoraggio del Ministero del lavoro raccolti dal quotidiano Il Sole 24 Ore, se ne contavano 1.300 al 30 giugno 2021, con sette regioni a quota zero, nello specifico Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sardegna.

Sempre sul tema del potenziamento dei CPI interviene la Manovra 2022. Per far fronte agli oneri di funzionamento dei Centri per l’impiego ed in relazione all’incremento degli organici previsto dal Piano straordinario, il Ddl Bilancio (articolo 22 comma 1) autorizza una spesa nel limite di 70 milioni di euro a decorrere dall’anno 2022.

Reddito di Cittadinanza: Agenzie per il lavoro

La bozza della Manovra 2022 (articolo 21 comma 1 lettera g) attribuisce alle Agenzie per il lavoro, iscritte all’apposito albo informatico, la competenza a svolgere “attività di mediazione tra domanda e offerta di lavoro per i beneficiari di Rdc”.

A ciascuna agenzia è peraltro riconosciuto, per ogni “soggetto assunto a seguito di specifica attività di mediazione”, il 20% dell’incentivo attribuito al datore di lavoro che attiva un rapporto a tempo indeterminato (full-time o part-time), nonché a termine o in apprendistato, con i beneficiari del Reddito.

La parte di incentivo spettante alle Agenzie per il lavoro è decurtata dalla quota destinata all’azienda.

Reddito di Cittadinanza: novità 2022

Le risorse pubbliche a copertura di Reddito e Pensione di cittadinanza vengono rifinanziate ad opera dell’articolo 20 del Ddl Bilancio, in misura pari a:

  • 1.065,30 milioni di euro per il 2022;
  • 1.064,90 milioni di euro per il 2023;
  • 1.064,40 milioni di euro per il 2024;
  • 1.063,50 milioni di euro per il 2025;
  • 1.062,80 milioni di euro per il 2026;
  • 1.062,30 milioni di euro per il 2027;
  • 1.061,50 milioni di euro per il 2028;
  • 1.061,70 milioni di euro per il 2029.

Alla conferma del sussidio si accompagna tuttavia un rafforzamento delle misure di controllo contro i fenomeni di abuso e di illecita percezione del Reddito.

La bozza approdata in Senato prevede infatti (articolo 21 comma 1) la definizione da parte dell’INPS di un Piano di verifiche in collaborazione con Ministero del lavoro, Agenzia entrate ed il supporto della Guardia di finanza.

I controlli saranno diretti in particolare ai requisiti patrimoniali dichiarati ai fini ISEE dai beneficiari RdC.

Si segnalano inoltre le seguenti modifiche:

  • A decorrere dal 1° gennaio 2022 una decurtazione di 5 euro mensili del sussidio, a seguito del rifiuto di un’offerta di lavoro congrua;
  • La verifica, almeno mensile, sulla ricerca attiva del lavoro presso il Centro per l’impiego, pena la decadenza dal beneficio in caso di mancata presentazione senza giustificato motivo;
  • La decadenza dal Reddito in caso di mancata accettazione di almeno due (rispetto alle precedenti tre) offerte di lavoro congrue.

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Paolo Ballanti

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