Quinto Conto Energia, prima bozza in circolazione, ma il governo smentisce

Redazione 27/03/12
Circola da alcuni giorni in rete una prima bozza del Quinto Conto Energia con tanto di testata del Ministero dello sviluppo Economico.  Dopo essere stato riportato e condiviso su diverse testate nazionali e di settore,  il Governo ha smentito la paternità del documento e la “partecipazione” di un analista di Enel alla sua stesura. Su quest’ultimo aspetto il mistero si infittisce visto che la smentita da parte del Ministero dello sviluppo economico è datata con due giorni di anticipo rispetto alla diffusione del documento (misteri dell’ora legale?).

Secondo il documento in circolazione, il nuovo Conto Energia entrerà in vigore il 1° luglio 2012, mettendo a disposizione solo 500 milioni l’anno fino al 31 dicembre 2014 e  si applicherà agli impianti fotovoltaici, agli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e agli impianti fv a concentrazione, come definiti dal decreto ministeriale del 5 maggio 2011.

La situazione un pò caotica ha creato preoccupazione da parte delle imprese del settore che chiedono una smentita ufficiale da parte del Governo sul documento.

I contenuti dei documenti in questione profilano un sistema incentivante insostenibile per l’industria fotovoltaica italiana – dichiara Valerio Natalizia, Presidente GIFI-ANIE – registro per tutti gli impianti al di sopra dei 3 kW di potenza, limite di 100 mln€ di spesa a semestre per nuovi impianti, dimezzamento delle tariffe dal 1 luglio 2012 anche per gli impianti più piccoli e su edificio, sono i principali aspetti negativi emersi dalla lettura delle bozze in circolazione. Così come accaduto nel 2011, le banche hanno già sospeso i finanziamenti in erogazione ed i clienti stanno procedendo con l’annullamento degli ordini: questo significa porre nuovamente in serio pericolo migliaia di posti di lavoro e centinaia di milioni di euro di investimenti”.

Ed è proprio di investimento che bisogna parlare – continua Natalizia – quando si considera il denaro utilizzato per incentivare l’energia fotovoltaica. A differenza delle fonti tradizionali, dove le risorse finanziarie devono far fronte alla necessità di continuo approvvigionamento di combustibile, spesso da Paesi politicamente instabili, in questo caso gli investimenti vanno a favore dello sviluppo tecnologico e della generazione distribuita ed efficiente di energia, con conseguenti benefici per il sistema elettrico nel suo complesso e per gli utenti finali. Una volta superato il sistema degli incentivi, gli effetti della potenza fotovoltaica installata saranno positivi e vedranno la diminuzione del valore delle importazioni e del costo dell’energia elettrica.

ANIE/GIFI – conclude Natalizia – chiede una smentita ufficiale ai Ministeri competenti sulle bozze in circolazione e si rende disponibile sin da subito a collaborare per la definizione di un 5° Conto Energia che tenga conto delle necessità di tutto il settore energetico, garantendo nel contempo all’industria fotovoltaica il più adeguato periodo di transizione per il raggiungimento della piena competitività ed indipendenza dagli incentivi. Tutto questo nel rispetto del contenimento dei costi per la collettività”.

Anche Kyoto Club è intervenuta denunciando “la gravità di provvedimenti che metterebbero in ginocchio uno dei pochi settori che hanno avuto una funzione anticiclica nell’attuale crisi economica” e chiede che il Governo incontri quanto prima gli operatori per un confronto aperto e responsabile sugli incentivi e sullo sviluppo di medio-lungo periodo del settore.

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