Proroga Smart working fragili: come funziona fino a dicembre 2023

Paolo Ballanti 03/10/23
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Cosa cambia da ottobre per il diritto allo smart working dei lavoratori fragili? Il Decreto Proroghe (Decreto 132 del 29 settembre 2023Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini normativi e versamenti fiscali) prevede, tra le altre cose, una serie di novità in materia di accesso al lavoro agiole per i lavoratori fragili, in deroga alla normativa sul lavoro a distanza contenuta, ricordiamolo, nella Legge 22 maggio 2017 numero 81.

La deroga in parola non è l’unica ancora vigente nel 2023. Si segnalano infatti le disposizioni riguardanti i genitori di figli under 14 e i lavoratori maggiormente esposti al rischio di contagio da COVID-19.

Analizziamo la novità in dettaglio.

Indice

Proroga smart working fragili a dicembre 2023

L’articolo 8 “Proroga del termine in materia di lavoro agile per i lavoratori fragili” del Decreto Proroghe sostituisce all’articolo 1, comma 306 della Manovra 2023 (Legge 29 dicembre 2022 numero 197) le parole “30 settembre 2023con le seguenti “31 dicembre 2023.

In sostanza per i lavoratori fragili il diritto a lavorare da casa è stato prorogato fino a fine 2023.

Per approfondire il tema del sostegno alle persone invalide e disabili in difficoltà consigliamo due libri: “La tutela dei soggetti disabili” (una guida a supporto dei familiari e ai professionisti che si occupano dell’assistenza e della tutela di un soggetto disabile) e “Agevolazioni fiscali e adempimenti per i soggetti disabili 2023”.

Accesso allo smart working per lavoratori fragili

La norma in parola, contenuta nella Legge numero 197/2022, dispone che, in favore dei lavoratori dipendenti pubblici e privati cosiddetti fragili, il datore di lavoro “assicura lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile”.

Il ricorso allo smart working può avvenire anche attraverso l’adibizione a diversa mansione compresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi di lavoro vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento.

Resta comunque ferma l’applicazione delle disposizioni dei relativi CCNL, ove più favorevoli rispetto alla legge.

Chi sono i lavoratori fragili

I lavoratori fragili beneficiari dell’accesso in deroga allo smart working sino al prossimo 31 dicembre sono i dipendenti pubblici e privati interessati da situazioni di fragilità di cui al D.M. 4 febbraio 2022.

Il Decreto ministeriale, adottato dal Ministro della Salute, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali e il Ministro per la Pubblica amministrazione, individua le patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità.

Da notare che, come previsto dal D.M., l’esistenza delle patologie e delle condizioni da cui deriva lo stato di fragilità è certificata dal medico di medicina generale del lavoratore.

Tutte le proroghe dello smart working per fragili

In sede di prima applicazione dell’articolo 1, comma 306 in parola, l’accesso allo smart working per i “fragili” era garantito sino al 31 marzo 2023.

Successivamente, il termine è stato esteso al:

  • 30 giugno 2023, dal Decreto Milleproroghe (D.L. 29 dicembre 2022 numero 198, convertito in Legge 24 febbraio 2023 numero 14);
  • 30 settembre 2023, dal Decreto Lavoro (D.L. 4 maggio 2023 numero 48, convertito in Legge 3 luglio 2023 numero 85).

In conclusione, senza l’intervento del Decreto Proroghe, la disciplina derogatoria sul lavoro a distanza per i soggetti “fragili” sarebbe venuta meno a partire dal 1° ottobre 2023.

Smart working per fragili: i fondi stanziati

L’articolo 8, comma 2 del D.L. numero 132/2023, quantifica in 1.674.243,00 euro gli oneri derivanti dalla proroga al 31 dicembre 2023 dello smart-working per i fragili.

Agli oneri in argomento si “provvede mediante corrispondente riduzione delle risorse di cui all’articolo 1, comma 607, della legge 30 dicembre 2021, n. 234” (articolo 8, comma 2).

Si ricorda che quest’ultima disposizione prevede la creazione, nello stato di previsione del MEF, di un fondo per le assunzioni di personale a tempo indeterminato a favore delle amministrazioni dello Stato, degli enti pubblici non economici nazionali e delle agenzie, con una dotazione iniziale di 100 milioni di euro per l’anno 2022, 200 milioni di euro per l’anno 2023, 225 milioni di euro per l’anno 2024, 210 milioni di euro per l’anno 2025 e 200 milioni di euro a decorrere dall’anno 2026.

Novità smart working per docenti

Nel modificare l’articolo 1, comma 306 della Manovra 2023 il Decreto Proroghe aggiunge altresì che, in ragione dell’accesso allo smart-working garantito ai lavoratori “fragili”, il personale docente “del sistema nazionale di istruzione che svolge la prestazione in modalità agile è adibito ad attività di supporto all’attuazione del Piano triennale dell’offerta formativa”.

Smart working: cosa cambia dal 1° Gennaio 2024

Per i lavoratori “fragili”, in assenza di ulteriori proroghe, il 1° gennaio 2024 rappresenterà il ritorno alla disciplina dello smart-working ordinario.

Questo significa che il lavoro a distanza potrà essere garantito nel rispetto delle disposizioni di cui alla Legge 22 maggio 2017 numero 81.

Stessa sorte per:

  • i genitori di figli under 14, lavoratori del settore privato, a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore non lavoratore o beneficiario di strumenti di sostegno al reddito, in caso di sospensione o cessazione dell’attività;
  • i lavoratori maggiormente esposti al rischio di contagio da COVID-19, in ragione dell’età o della condizione di rischio derivante da immunodepressione, da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o, comunque, da comorbilità che possano caratterizzare una situazione di maggiore rischio, accertata dal medico competente.

Nei confronti delle due categorie citate, l’accesso al lavoro a distanza (comunque subordinato alla verifica sulla compatibilità della mansione svolta con la prestazione da remoto) è stato da ultimo prorogato al prossimo 31 dicembre ad opera del Decreto Lavoro (D.L. 4 maggio 2023 numero 48).

Le norme generali sullo smart working

Pur in assenza delle disposizioni derogatorie sul ricorso al lavoro a distanza, la normativa (articolo 18, comma 3-bis, Legge numero 81/2017) riconosce a determinati dipendenti pubblici e privati l’accesso allo smart working con priorità rispetto ad altri colleghi.

Stiamo parlando, in particolare, dei lavoratori:

  • con figli in condizioni di disabilità (senza alcun limite di età);
  • con figli fino a dodici anni di età;
  • con handicap grave;
  • considerati come caregivers.

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Paolo Ballanti