Pensione di reversibilità 2020: cos’è, familiari beneficiari, importo, scaglioni

Paolo Ballanti 13/08/20
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La legge italiana prevede il diritto alla pensione in favore dei familiari superstiti in caso di decesso del pensionato o del soggetto assicurato che abbia maturato i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia o di invalidità: è la cosiddetta Pensione di reversibilità. 

A tal proposito si parla di:

  • Pensione di reversibilità, riconosciuta in favore dei superstiti del titolare della pensione;
  • Pensione indiretta, erogata in caso di morte dell’assicurato non titolare di pensione.

Cerchiamo ora di analizzare nel dettaglio la pensione di reversibilità.

Pensione di reversibilità: condizioni per ottenerla

Per ottenere la pensione ai superstiti è necessario in capo al soggetto deceduto:

  • essere titolare di pensione di vecchiaia, inabilità o anzianità;
  • aver raggiunto, al momento della dipartita, i requisiti contributivi per la pensione di vecchiaia o invalidità.

Pensione di reversibilità 2020: i familiari beneficiari 

Coniuge superstite

Il coniuge ha diritto automaticamente alla pensione di reversibilità, senza alcuna condizione particolare.

Discorso diverso in caso di coniuge separato. Sul punto si registrano due diversi orientamenti della Cassazione:

  • secondo il primo, è necessario il diritto all’assegno di mantenimento o assegno alimentare a carico del deceduto;
  • al contrario, per altro orientamento della Suprema Corte non è necessario il diritto all’assegno di mantenimento o assegno alimentare per ottenere la pensione di reversibilità.

In caso di divorzio, al contrario, la prestazione spetta:

  • Maturazione in capo al coniuge deceduto dei requisiti di assicurazione e contribuzione previsti dalla legge;
  • Inizio del rapporto assicurativo da parte del deceduto prima della sentenza di scioglimento o della cessazione degli effetti civili del matrimonio;
  • Diritto all’assegno divorzile;
  • Assenza di un successivo matrimonio.

Al contrario, in caso di matrimonio del coniuge deceduto, hanno diritto alla pensione sia il coniuge divorziato che quello superstite.

>> Pensione di reversibilità 2020: spetta all’ex coniuge? 

Figli

Insieme al coniuge, la pensione spetta anche ai figli:

  • naturali;
  • adottivi;
  • minori affidati.

Il diritto dei figli all’assegno pensionistico spetta in presenza dei seguenti parametri:

  • Età non superiore ai 18 anni;
  • In alternativa, figli studenti (a carico del deceduto al momento del decesso) fino a 21 anni se frequentano la scuola media superiore o un istituto professionale ovvero 26 anni se universitari;
  • I figli inabili al lavoro hanno diritto alla pensione senza limiti di età, a patto che risultino a carico del genitore al momento della morte.

Sono da considerarsi “inabili” i soggetti impossibilitati in maniera assoluta e permanente a svolgere qualsiasi attività lavorativa a causa di un difetto fisico o mentale.

Genitori

I genitori del defunto hanno diritto alla pensione, in assenza di coniuge e figli aventi diritto, a patto che:

  • abbiano un’età superiore a 65 anni;
  • siano a carico del defunto alla data della morte;
  • non percepiscano pensione.

Fratelli o sorelle

Quando mancano (o non hanno diritto alla pensione) coniuge, figli e genitori, il diritto alla prestazione passa ai fratelli celibi e sorelle nubili inabili al lavoro e a carico del defunto al momento della morte.

Da ultimo non devono essere già titolari di pensione.

>> Pensione di reversibilità 2020: tutti gli esclusi dall’assegno 

Pensione di reversibilità 2020: importo e aliquote 

La pensione di reversibilità ai superstiti spetta secondo aliquote diverse, calcolate in percentuale sulla pensione del deceduto.

Al coniuge, spetta:

  • il 60% se è solo senza figli;
  • l’80% della pensione in presenza di un figlio;
  • il 100% in presenza di due o più figli.

I figli e figlie hanno diritto:

  • Al 70% dell’assegno per il figlio unico;
  • In misura pari all’80% in presenza di due figli;
  • 100% per tre o più figli.

Ai genitori spettano percentuali inferiori:

  • Un genitore ha diritto al 15%;
  • Due genitori ricevono il 30%.

Fratelli e sorelle sono invece destinatari del:

  • 15% in presenza di un unico fratello / sorella;
  • 30% in presenza di due fratelli / sorelle;
  • 45% per i tre fratelli / sorelle;
  • 60% per i quattro fratelli / sorelle, elevati al 75% (cinque), 90% (sei) ed infine il 100% in presenza di sette o più fratelli / sorelle.

La legge prevede comunque dei limiti di importo a tutela dei superstiti. L’assegno infatti non potrà essere inferiore, complessivamente, al trattamento minimo e, nemmeno, superiore a quanto percepiva il defunto.

L’assegno pensionistico si riduce quando il superstite possiede redditi superiori a 3 volte il trattamento minimo, pari per il 2020 ad euro 20.107,62.

Per coloro che oltrepassano la soglia:

  • La pensione di reversibilità è ridotta del 25% se il reddito è compreso tra 20.107,63 e 26.810,16 euro;
  • La pensione è ridotta del 40% se il reddito è compreso tra 26.810,17 e 33.512,70 euro;
  • La pensione è ridotta del 50% se il reddito oltrepassa i 33.512,70 euro.

Nel calcolo del reddito si considerano quanto percepito dall’interessato e dal coniuge nell’anno solare precedente il 1° luglio di ogni anno ed ha validità, per la corresponsione del trattamento pensionistico, fino al 30 giugno dell’anno successivo, come avviene nel caso degli assegni per il nucleo familiare.

Pensione di reversibilità: decorrenza

Il diritto all’assegno pensione di reversibilità spetta dal primo giorno del mese successivo quello in cui è avvenuto il decesso, a prescindere dal momento in cui si inoltra domanda.

Pensione di reversibilità: come fare domanda

La domanda di pensione ai superstiti dev’essere inoltrata utilizzando il portale online dell’INPS se dotati di credenziali PIN; SPID, CIE o CNS. In alternativa è possibile chiamare il Contact center dell’Istituto (è comunque necessario possedere le credenziali).

Per chi fosse sprovvisto delle utenze di accesso, le domande di pensione possono essere inoltrate per il tramite dei patronati.

Perdita del diritto alla Pensione di reversibilità

Si perde il diritto alla pensione di reversibilità in caso di:

  • Nuovo matrimonio del coniuge;
  • Compimento dei 18 anni di età del figlio.

Se i beneficiari sono figli studenti, la pensione si perde:

  • Oltrepassati i limiti di età;
  • Se si interrompono gli studi;
  • Quando si inizia a prestare un’attività lavorativa;
  • Quando cessa lo stato di inabilità al lavoro.

I genitori, per contro, non hanno più diritto all’assegno se percepiscono un’altra pensione. Stessa cosa per i fratelli / sorelle, con l’aggiunta che per questi ultimi viene meno il diritto anche in caso di matrimonio o quando si perde la condizione di inablità.

Paolo Ballanti

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