Pensioni 2026: Opzione donna e Quota 103. Nessuna conferma. Cosa cambia?

Cosa dice la prima bozza del DDL di bilancio 2026 (da scaricare qui in pdf).

Paolo Ballanti 20/10/25
Allegati

Il Consiglio dei ministri di venerdì 17 ottobre ha approvato lo schema di disegno di Legge di Bilancio 2026.
In attesa dei dettagli provenienti dal DDL che inizierà nelle prossime settimane il suo percorso in Parlamento ci si chiede quale sarà il destino riservato alle forme di anticipo pensionistico Quota 103 e Opzione donna.

Si è appreso intanto che, per il triennio 2026-2028, il pacchetto delle pensioni vale 3,6 miliardi di euro e a incidere sarà per la gran parte lo stop selettivo dell’aumento dell’età di pensionamento. Nella prima bozza della Manovra spunta intanto la conferma dell’Ape sociale, ma nulla si legge in tema di Opzione donna e Quota 103. Spariranno?

Capiamo meglio il destino delle due forme di pensionamento anticipato.

Indice

Due misure prorogate dalla Manovra 2025

La Legge 30 dicembre 2024, numero 207 (Manovra 2025) attraverso i seguenti commi dell’articolo 1 ha esteso all’annualità corrente le forme di anticipo pensionistico:

  • Quota 103, grazie al comma 174 che estende il diritto alla pensione anticipata flessibile al raggiungimento, nell’anno 2025, di un’età anagrafica di almeno 62 anni e un’anzianità contributiva minima di 41 anni;
  • Opzione donna, grazie al comma 173 che estende la possibilità di accedere alla pensione anticipata alle lavoratrici che perfezionano i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2024.

Opzione donna e Quota 103 nella Manovra di bilancio 2026

Stando al Documento programmatico di bilancio (DPB) 2026 presentato dal Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti in Consiglio dei ministri del 14 ottobre 2025 e disponibile sul portale istituzionale “mef.gov.it”, nel paragrafo dedicato alla “Politica di bilancio per il 2026” è presente un passaggio dedicato al tema pensionistico.

Senza menzionare Quota 103 e Opzione donna si conferma “nel biennio 2027-2028” ad esclusione dei “lavori gravosi e usuranti, l’aumento graduale dei requisiti di accesso al pensionamento connessi all’adeguamento all’aspettativa di vita”.

Nella prima bozza circolante del DDL di bilancio 2026 inoltre nulla è scritto sulle due opzioni (Opzione donna e Quota 103). Questo fa presagire che non verranno riconfermate per il prossimo anno. Si attendono però ulteriori novità e ritocchi di legge.

Scarica la bozza della Legge di bilancio 2026

legge-di-bilancio-2026-bozza-del-19102025.pdf 1 MB

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In pensione con Quota 103

In via sperimentale per le annualità 2023, 2024 e 2025 dipendenti e autonomi iscritti alle Gestioni INPS (compresa la Gestione Separata) possono conseguire il diritto alla pensione anticipata flessibile al raggiungimento di Quota 103, data dalla somma di:

  • età anagrafica di almeno 62 anni;
  • anzianità contributiva minima di 41 anni.

Per quanti maturano il diritto entro il 31 dicembre 2025 quest’ultimo può essere esercitato anche successivamente a tale data.

Calcolo con il sistema contributivo
Nei confronti dei soggetti che maturano i requisiti negli anni 2024 e 2025 la pensione anticipata è calcolata secondo le regole del sistema contributivo ed è riconosciuta per un valore lordo massimo non superiore a quattro volte il trattamento minimo (pari per l’annualità corrente ad euro 2.413,60).  

La riduzione della somma mensile è da intendersi operativa per le sole mensilità di anticipo del pensionamento rispetto al requisito anagrafico previsto per la pensione di vecchiaia.

Incumulabilità con i redditi da lavoro
Dal primo giorno di decorrenza della pensione e sino alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia Quota 103 non è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, eccezion fatta per quelli derivanti da incarichi di lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000,00 euro lordi annui.

Finestre di accesso
Come precisa l’INPS con Circolare 5 marzo 2025, numero 53 per i soggetti che maturano i requisiti nell’annualità corrente il trattamento pensionistico decorre trascorsi i seguenti termini:

  • sette mesi dalla data di maturazione dei requisiti per i lavoratori dipendenti da datori di lavoro diversi dalle Pubbliche Amministrazioni e per i lavoratori autonomi (la decorrenza della pensione non può essere anteriore al 1° settembre 2025, ove il trattamento pensionistico sia liquidato a carico di una Gestione diversa da quella esclusiva dell’AGO ovvero al 2 agosto 2025, se il trattamento pensionistico è liquidato dalla Gestione esclusiva dell’AGO);
  • nove mesi dalla maturazione dei requisiti, per i lavoratori dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni.

In pensione con Opzione donna

Il trattamento pensionistico anticipato Opzione donna, riservato alle lavoratrici che scelgono il criterio del calcolo contributivo, è riconosciuto a coloro che, entro il 31 dicembre 2024, hanno:

  • un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni;
  • un’età anagrafica almeno pari a 61 anni.

Il requisito anagrafico richiesto di 61 anni, precisa l’INPS con la Circolare numero 53/2025, è ridotto di “un anno per ogni figlio nel limite massimo di due anni”.

Ne consegue che l’asticella è fissata a:

  • 60 anni, in presenza di un figlio;
  • 59 anni, con due o più figli.

Per accedere ad Opzione donna è necessario trovarsi, all’atto della presentazione della domanda all’INPS, in una delle seguenti condizioni:

  • Assistere da almeno sei mesi continuativi il coniuge o un parente entro il primo grado convivente con disabilità con necessità di sostegno elevato o molto elevato ovvero un parente o affine di secondo grado convivente, se i genitori o il coniuge della persona con disabilità hanno compiuto i 70 anni, siano anch’essi affetti da patologie invalidanti ovvero deceduti / mancanti;
  • Avere una riduzione della capacità lavorativa (accertata dalle commissioni competenti per il riconoscimento dell’invalidità civile) superiore o uguale al 74%;
  • Essere lavoratrice licenziata o dipendente da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy, ex MISE, per la gestione della crisi aziendale (in tal caso l’età anagrafica richiesta è di 59 anni, a prescindere dal numero dei figli).

Finestre di accesso
Per l’accesso ad Opzione donna operano le cosiddette finestre mobili, in forza delle quali il periodo che deve intercorrere tra la data di maturazione dei requisiti e l’effettiva decorrenza della pensione è pari a:

  • 12 mesi per le lavoratrici dipendenti;
  • 18 mesi per le lavoratrici autonome.

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Paolo Ballanti

Dopo la laurea in Consulente del Lavoro, conseguita all’Università di Bologna nel 2012, dal 2014 si occupa di consulenza giuslavoristica ed elaborazione buste paga presso un’associazione di categoria in Ravenna. Negli anni successivi alla laurea ha frequentato tre master: El…Continua a leggere

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