E’ quanto stabilisce il nuovo decreto sull’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, approvato nei giorni scorsi da parte del governo per dare il via a quella che il premier Letta ha definito la guerra ai “finti poveri”.
Va tenuto conto, comunque, che per dare ufficialmente il via al nuovo indicatore, sarà necessario attendere i decreti attuativi, che dovrebbero arrivare nell’arco di una trentina di giorni.
Con l’arrivo del nuovo anno, dunque, il nuovo Isee – insieme al “fratello” Ise – dovrebbe diventare pienamente operativo, per quanto le vecchie prestazioni, legate all’Isee vigente, potrebbero perdurare fino a inizio 2015.
Va tenuto conto, proprio in base a questo fitto calendario di scadenze, come la Dichiarazione unica sostitutiva sarà il modello da cui si potrà desumere l’esatto Isee del nucleo famigliare. QUI TUTTE LE INDICAZIONI SU COME CALCOLARLO
Questo, dal lato dei contribuenti. Sul fronte degli enti che saranno chiamati a erogare i servizi agevolati per quei nuclei famigliari che dimostreranno di avere le caratteristiche per accedervi, il termine sarà coincidente per quei provvedimenti che andranno adottati al fine di attuare le disposizioni del Dpcm.
Dunque, si diceva degli anziani: tutto dipende dalla presenza o meno dei figli all’interno del nucleo famigliare, spiega il decreto. Nel primo caso, cioè di appartenenza dei figli alla famiglia dell’anziano, i redditi dei singoli componenti vengono calcolati in base ai normali parametri Ise, cioè concorrono tutti singolarmente alla determinazione. Diversamente, riguardo ai figli non conviventi con gli anziani in necessità di assistenza, andranno esclusi i redditi del coniuge del figlio e quelli eventualmente presenti dei loro figli: insomma, se figli e genitori non vivono sotto lo stesso tetto, il termine di riferimento restano i genitori.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento