I Giovani medici informano che l’azione che ha condotto alla sentenza è stata patrocinata dagli avvocati Francesco Caronia e Giuseppe Pinelli, per lo studio legale Pinelli Schifani, e dall’avvocato Santi Delia, attinenti ad un network nazionale di studi legali che ha avuto origine nel 2007 dietro impulso della stessa Sigm, in difesa di due gruppi di dottori specializzati, su impugnazione di una sentenza rispettivamente dei Tribunali di Milano e di Pavia, entrambe responsabili di aver negato il diritto dei ricorrenti in primo grado.
In una comunicazione del coordinamento nazionale del network legale, che ad oggi rappresenta oltre 6 mila medici ex specializzandi impegnati a rivendicare i rispettivi diritti pregressi, i coordinatori avvocati Caronia e Pinelli manifestano “viva soddisfazione per la nuova vittoria”, una soddisfazione questa, si legge nella nota, “ancora più grande per il valore fondamentale della decisione della Corte meneghina che è il primo giudice di merito, per di più in grado di appello, a riconoscere il ragionamento della Cassazione in merito al meccanismo di adeguamento”. “Una consistente giurisprudenza sta dando ragione alle nostre tesi“, rimarca la Sigm.
“L’impatto sulle casse dello Stato di tali controversie non sarà indifferente e pertanto, anche in ragione della crisi economico-finanziaria che attraversa il Paese, ci chiediamo se non sia il caso di cominciare ad esplorare la via del concordato al fine di ristorare i diritti disattesi di migliaia di giovani specialistici. Ci rendiamo disponibili al confronto per individuare eventuali soluzioni in sede legislativa, consci che le sempre più limitate risorse disponibili nel capitolo di spesa della formazione medico-specialistica vadano prioritariamente indirizzate ai più giovani colleghi che aspirano ad entrare alle scuole di specializzazione” conclude l’Associazione italiana giovani medici.
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