Maternità, allattamento: cambiano le modalità di richiesta

I riposi giornalieri per allattamento e l’assegno di maternità dovranno essere presentati esclusivamente in modalità telematica

Paolo Ballanti 07/08/18
Novità in tema di maternità e allattamento. Pochi mesi e le domande di riposi giornalieri per allattamento dovranno essere presentate esclusivamente all’INPS in modalità telematica. A comunicarlo è lo stesso Istituto con messaggio n. 3014 pubblicato il 27 luglio scorso (scaricalo qui).

Maternità e allattamento: come fare richiesta all’Inps 

Salvo ulteriori proroghe o rettifiche, infatti, al termine del periodo transitorio di tre mesi indipendentemente dal soggetto richiedente, il destinatario unico delle domande di allattamento sarà l’INPS attraverso i seguenti canali:

  • Sito web (inps.it) accessibile direttamente dal cittadino munito di PIN dispositivo;
  • Contact Center al numero 803.164 (per chi chiama da telefono fisso) o 06164164 (chiamate da cellulare);

Fino a che non sarà obbligatorio l’inoltro telematico sarà ancora possibile presentare le richieste secondo le modalità tradizionali:

  • Per la madre lavoratrice inoltro della domanda esclusivamente al datore;
  • Padre lavoratore domanda da inviare sia al datore che all’Inps (modello SR90).

Consulta lo Speciale Welfare 

Maternità e allattamento: per chi non vale l’obbligo di invio telematico 

Nulla cambia per le categorie di lavoratrici aventi diritto al pagamento diretto dei riposi da parte dell’INPS:

  • Lavoratrici agricole;
  • Lavoratrici dello spettacolo con contratto a termine o saltuarie;
  • Lavoratrici destinatarie del trattamento di Cassa integrazione anche in deroga con pagamento diretto INPS.

Per queste è già obbligatoria la domanda alla sede Inps di appartenenza (oltre che all’azienda).

Si ricorda che, come previsto dal Testo Unico sulla maternità e la paternità, alle madri lavoratrici dipendenti sono riconosciuti permessi orari in caso di parto, adozione e / o affidamento durante il primo anno di vita del bambino o dall’ingresso in famiglia del minore adottato / affidato.

Maternità e allattamento: quanti riposi giornalieri? 

La durata dei riposi varia a seconda dell’orario di lavoro:

  • 2 ore di permesso al giorno se l’orario è pari o superiore alle 6 ore giornaliere;
  • 1 ora di permesso al giorno se l’orario è inferiore alle 6 ore giornaliere.

I suddetti riposi si riducono della metà in caso di fruizione dell’asilo nido o di altra struttura idonea, istituita dal datore di lavoro nell’unità produttiva o nelle sue immediate vicinanze.

I riposi giornalieri sono riconosciuti anche al padre lavoratore in un elenco tassativo di casi:

  • Morte o grave infermità della madre;
  • Abbandono del figlio da parte della madre;
  • Affidamento esclusivo del figlio al padre richiedente;
  • Madre lavoratrice che non ha diritto ai riposi (lavoratrice parasubordinata, autonoma, libera professionista, a domicilio, domestica);
  • Madre casalinga;
  • Rinuncia da parte della madre lavoratrice dipendente.

Maternità e allattamento: i riposi giornalieri sono pagati? 

Durante i riposi al beneficiario spetta un’indennità conto Inps pari all’intero ammontare della retribuzione. Eccezion fatta per i casi di pagamento diretto da parte dell’Istituto, l’indennità è anticipata dal datore in busta paga e successivamente conguagliata mediante flusso UNIEMENS con i contributi a debito.

Paolo Ballanti

Dopo la laurea in Consulente del Lavoro, conseguita all’Università di Bologna nel 2012, dal 2014 si occupa di consulenza giuslavoristica ed elaborazione buste paga presso un’associazione di categoria in Ravenna. Negli anni successivi alla laurea ha frequentato tre master: El…Continua a leggere

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