L’evoluzione telematica del processo amministrativo

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Come sempre avviene dinanzi a svolte epocali, gli apocalittici vedono nella novità più rischi che opportunità”.

Così scriveva il caro Collega Francesco Brugaletta, antesignano dei “magistrati telematici”, nella prefazione di uno dei primi e-book a firma dei lawyers più “telematici” del panorama italiano (ovviamente, mi riferisco ai nostri Carmelo Giurdanella ed Elio Guarnaccia) dedicato ad un primo commento del nuovo sistema processuale dinanzi a TAR e Consiglio di Stato.

Mai considerazione fu più appropriata, soprattutto se letta – con il senno di poi – alla luce degli interventi sul codice del processo amministrativo apportati, in particolar modo, dal “secondo correttivo”, specie con riferimento alla previsione normativa, all’art.136 comma 2 bis c.p.a., della possibilità di redigere e sottoscrivere con “firma digitale” gli atti di parte, con tutto ciò che ne consegue in termini di validità ed efficacia degli atti informatici così redatti, anche sotto il profilo del rispetto dei termini processuali; nonché, più in generale, dalla vera e propria “rivoluzione” apportata sul tradizionale sistema processuale amministrativo da recentissime leggi speciali quali, ad esempio, le novità introdotte in materia di notificazioni telematiche dalla c.d. legge di stabilità 2013, la legge n. 228/2012, destinate a stravolgerne profondamente l’assetto in virtù del rinvio esterno operato dall’art. 39 c.p.a.

Ma si pensi anche alla rivoluzione apportata, ad esempio, dalla previsione dell’art.129 c.p.a. che, in materia elettorale, offre allo stesso ricorrente, oltre che al difensore, la possibilità di notificare personalmente il ricorso anche mediante posta elettronica certificata “all’ufficio che ha emanato l’atto impugnato, alla Prefettura e, ove possibile, agli eventuali controinteressati”; oppure alla illuminante previsione, contenuta nella stessa norma, secondo cui in tali casi il ricorso, a cura della segreteria del tribunale adito, dovrà essere pubblicato “sul sito internet della giustizia amministrativa”, che costituisce una illuminante anticipazione rispetto agli obblighi di pubblicazione sui siti web della p.a. che hanno, di recente, trovato una loro trattazione sistematica nel c.d. “Decreto Trasparenza” (D.Lgs. 14 marzo 2013 n. 33).

E ci si chiede se alcune norme del Codice non siano già “vecchie”, alla luce delle più recenti evoluzioni tecnologiche – quali, ad esempio, quelle che vedono la “firma grafometrica” quale strumento più efficiente rispetto alla firma digitale – nonché dei più recenti interventi normativi (quale, appunto, quello in materia di Trasparenza), che fanno apparire previsione già antiquata la necessità di rendere pubblico il ricorso “mediante affissione di una sua copia integrale in appositi spazi all’uopo destinati sempre accessibili al pubblico e che tale pubblicazione ha valore di notifica per pubblici proclami per tutti i controinteressati”, quando tale effetto potrebbe essere più agevolmente perseguito dalla stessa pubblicazione dell’atto sul sito web della G.A., anche alla luce di una interpretazione in senso “telematico” dell’art. 52 c.p.a. (in proposito, si veda la recentissima decisione del Tar Lazio, sez.III bis, 7 novembre 2013, n. 9506).

Se, quindi, “gli apocalittici vedono nella novità più rischi che opportunità”, gli entusiasti vedono invece nelle novità, ivi comprese le nuove forme telematiche di esercizio della funzione giurisdizionale e dell’attività processuale in genere, delle grandi, grandissime opportunità, non soltanto sotto il profilo teorico e pratico ma, soprattutto, sotto quello della creazione e della condivisione di una nuova “sfera virtual-telematica”, in cui tutti gli studiosi e operatori del diritto possono fornire il loro personale contributo all’evoluzione del processo amministrativo in senso conforme all’evoluzione “telematica” dell’amministrazione e, in generale, della stessa società.

E, sotto tale profilo, non può non cogliersi lo spunto degli Autori … che sono certamente degli entusiasti !

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Il pezzo sopra riportato è la prefazione di Ines Simona Pisano alla seconda edizione del testo “Il Processo Amministrativo”, di Carmelo Giurdanella ed Elio Guarnaccia, appena uscito in libreria per Maggioli.

Sarà proprio la dott.ssa Pisano – che da ultimo si occupa in modo serrato delle problematiche della Giustizia Amministrativa Telematica – a tenere una relazione sulle “notificazioni a mezzo PEC nel processo amministrativo” nel corso del DAE 2013, la decima edizione del convegno nazionale sul Diritto Amministrativo Elettronico, che si terrà presso la Sala Conferenze del TAR Lazio il prossimo 12 dicembre 2013 (qui il programma definitivo, ed il link per iscriversi).

Ines Simona Pisano

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