Legge di Stabilità: come cambia il regime forfetario per i professionisti

Redazione 23/12/15
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È in arrivo un 2016 di importanti novità (in senso positivo) per chi si appresta ad iniziare una nuova attività e ha intenzione di ridurre al minimo gli obblighi amministrativi e (soprattutto) il peso del fisco. La Legge di Stabilità è stata ufficialmente approvata ieri sera: le modifiche in essa inserite relativamente al regime forfetario rendono infatti questo sistema molto più conveniente rispetto al 2015, grazie alla possibilità di usufruire di un’aliquota ridotta al solo 5% per i primi cinque anni di attività, un’opportunità della quale si può approfittare anche avendo un lavoro dipendente, se si decide di avviare un’attività in proprio in un altro settore.

Per gli artigiani e per chi svolge attività di impresa edile arriva poi la possibilità di risparmiare sui contributi, in maniera tale da rendere meno pesante questo onere soprattutto nella fase di avvio dell’attività. Maggioli Editore ha ideato una comoda guida che contiene una lista completa delle verifiche da fare per valutare la convenienza a passare al nuovo regime quando si ha un’attività già avviata.

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Si intitola Regime forfetario dei professionisti tecnici dopo la Legge di Stabilità e allinea al suo interno i nuovi regimi agevolati alla luce della Legge di Stabilità appena approvata, con la definizione delle modalità attraverso cui effettuare la scelta. Inoltre è presente una sezione dedicata a Previdenza e gestione separata INPS. Non mancano poi i quesiti risolti che analizzano e chiariscono le problematiche fiscali per i professionisti che effettuano prestazioni in riferimento a lavori di ristrutturazione e risparmio energetico. A completare l’e-book contribuiscono i modelli per l’avvio dell’attività e l’iscrizione alle casse previdenziali e una serie di formule per la corretta compilazione delle fatture.

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Nella Legge di Stabilità è inoltre presente un riconoscimento rilevante per i lavoratori autonomi: l’accesso ai piani operativi Por e Pon del Fondo sociale europeo (Fse) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) – rientranti nella programmazione 2014/2020 – viene infatti esteso anche ai liberi professionisti (equiparati pertanto alle Pmi).

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