Lavoro, il giudice decide sui licenziamenti economici

Redazione 30/03/12
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La riforma del lavoro resta al centro dell’attenzione in questi giorni. Il premier Monti in visita in Estremo Oriente ricorda che resta alta anche all’estero l’attesa per questo nuovo provvedimento. Nelle stesse ore i tecnici dei ministeri del Lavoro e della Giustizia sono all’opera per la redazione del testo.
La modifica all’articolo 18 continua a creare polemiche e discussioni. Sui licenziamenti individuali per motivi economici l’esecutivo sembra indirizzato verso l’ipotesi di affidare al giudice la responsabilità di  vagliare le motivazioni del licenziamento e  riconoscere dove ci siano motivi di discriminazione. In questo ultimo caso scatterebbe il reintegro obbligatorio del lavoratore. Da definire le modalità e le procedure per arrivare alla decisione della corte.

Altro argomento caldo sono i contratti atipici su cui forse potrebbe essere ridotte i paletti, come contropartita dei licenziamenti. Prevista anche una mini-Aspi (assicurazione sociale anti disoccupazione) per i contratti a termine subordinati, ma non per i cocopro e i contratti a progetto.  Per questi ultimi il Governo si impegna a rendere strutturale l’una tantum (30% sul reddito dell’anno precedente con un tetto di 4 mila euro) oggi riservata ai cocopro. Al momento i fondi disponibili per il triennio 2009-2011 sono stati  poco utilizzati perché il 69% delle domande sono state respinte.

Per incentivare il lavoro a tempo indeterminato, il ministero prevede di tassare maggiormente le forme di occupazione precaria imponendo alle aziende che le utilizzano un’aliquota dell’1,4 per cento sulla retribuzione.  Resta ancora il dubbio sull’inserimento di un tetto minimo salariale per evitare  che questo aumento di tassazione venga scontato sul reddito del lavoratore.

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