Lavoro agricolo occasionale: le prime istruzioni Inps

Paolo Ballanti 14/12/23
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La Manovra 2023 ha previsto, al fine di garantire la continuità produttiva delle imprese agricole e di creare le condizioni per facilitare il reperimento di manodopera per le attività stagionali, favorendo forme semplificate di utilizzo delle prestazioni di lavoro occasionale a tempo determinato in agricoltura, assicurando ai lavoratori le tutele previste dal rapporto di lavoro subordinato, l’introduzione del Lavoro agricolo occasionale (LOAgri) per il biennio 2023 – 2024.

Le caratteristiche peculiari del nuovo istituto sono subordinazione, temporaneità del rapporto, occasionalità delle prestazioni e la limitazione del suo utilizzo sotto il profilo soggettivo (lato datore di lavoro e prestatore) che oggettivo (attività agricola stagionale).

Dopo una prima Circolare del 19 gennaio 2023 numero 6 con cui sono state illustrate le novità in materia di prestazioni occasionali in agricoltura, l’Inps è intervenuta nuovamente, grazie alla Circolare 12 dicembre 2023 numero 102, al fine di illustrare le caratteristiche dell’istituto sperimentale, con particolare riguardo alla natura e alla tipologia delle attività, nonché alle modalità di svolgimento delle stesse e dei connessi adempimenti.

Analizziamo la questione in dettaglio.

Indice

Quali lavoratori possono stipulare un contratto di lavoro agricolo occasionale

Possono assumere la qualifica di operaio occasionale agricolo a tempo determinato (OTDO) soggetti che, eccezion fatta per i pensionati, non abbiano avuto un ordinario rapporto di lavoro subordinato in agricoltura nei tre anni precedenti la prestazione LOAgri, quali:

  • Persone disoccupate;
  • Percettori di NASpI, DIS-COLL, mobilità in deroga, Reddito di cittadinanza e Assegno di inclusione;
  • Beneficiari di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro;
  • Titolari di pensione di vecchiaia, anzianità o anticipata;
  • Giovani con meno di venticinque anni di età, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado, compatibilmente con gli impegni scolastici, ovvero in qualunque periodo dell’anno se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un’università, che non siano titolari di pensione ai superstiti, di inabilità e di assegni ordinari di invalidità, ovvero di analoghe prestazioni;
  • Detenuti o internati ammessi al lavoro esterno, nonché soggetti in semilibertà provenienti dalla detenzione o internati in semilibertà.

Quali datori possono utilizzare le prestazioni occasionali

Possono stipulare contratti di LOAgri esclusivamente i datori di lavoro che operano nel settore economico dell’agricoltura e che sono iscritti, quali datori di lavoro agricoli, alle specifiche Gestioni previdenziali dell’Inps.

Opera poi una preclusione assoluta all’instaurazione dei rapporti in parola nei confronti dei datori di lavoro che non rispettano i contratti collettivi nazionali e provinciali di lavoro, stipulati dalle organizzazioni sindacali del comparto agricolo comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

Per approfondire il tema consigliamo il libro “I rapporti di lavoro in agricoltura“, focalizzato sugli aspetti specifici sia nell’ambito della contrattazione nazionale e provinciale collettiva, sia nella gestione degli adempimenti previdenziali ed assicurativi.

Durata del contratto di lavoro agricolo

Il contratto in parola può avere una durata di dodici mesi, nel corso del quale possono essere espletate non più di 45 giornate lavorative.

I datori di lavoro agricolo, prima dell’inizio della prestazione di lavoro occasionale, sono tenuti a due adempimenti:

  • Verificare la sussistenza dei requisiti legittimanti l’assunzione mediante l’acquisizione di un’autocertificazione resa dal lavoratore in ordine alla propria condizione soggettiva;
  • Inoltrare al competente Centro per l’impiego, la comunicazione obbligatoria tramite il modello UnificatoLav.

A fronte della prestazione occasionale resa in ambito agricolo, il lavoratore ha diritto a un compenso calcolato in base alla retribuzione stabilita dai contratti collettivi nazionali e provinciali di lavoro, stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

Il compenso dev’essere pagato direttamente dal datore di lavoro, a mezzo strumenti di pagamento tracciabili, quali:

–        Bonifico sul conto identificato dal codice iban indicato dal lavoratore;
–        Strumenti di pagamento elettronico;
–        Contanti presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro ha aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento;
–        Emissione di un assegno consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato.

La retribuzione non può pertanto essere corrisposta al lavoratore in contanti.

Obblighi dichiarativi e contributivi

L’introduzione del LOAgri risponde all’esigenza di semplificare le procedure per la gestione del lavoro occasionale nel comparto agricolo.

La normativa prevede la possibilità di:

  • Stipulare un contratto di durata fino a dodici mesi;
  • Inviare una sola comunicazione obbligatoria al Centro per l’impiego;

pur essendo il contratto eseguibile nel limite di 45 giornate annue per singolo lavoratore.

Il datore di lavoro è poi tenuto ad iscrivere il lavoratore sul LUL (Libro Unico del Lavoro) in un’unica soluzione, anche solo al termine del rapporto di lavoro.

Le aliquote contributive applicate

Il calcolo dei contributi dovuti in virtù delle prestazioni di lavoro occasionale è effettuato mediante l’applicazione delle aliquote previste per i lavoratori OTD assunti dalla generalità delle aziende agricole, con l’applicazione della misura stabilita al comma 352 dell’articolo 1 della Legge di bilancio 2023 “ossia, come anticipato, l’aliquota determinata ai sensi dell’articolo 1, comma 45, della legge n. 220/2010, per i territori svantaggiati” (Circolare Inps).

Libro utile

FORMATO CARTACEO

I rapporti di lavoro in agricoltura

In agricoltura i rapporti di lavoro non seguono la specialità del diritto agrario, ma si esplicano in una accessorietà al rapporto di lavoro del dipendente che però non è qualificato rispetto alla normativa generale. Ci sono inoltre da considerare aspetti specifici sia nell’ambito della contrattazione nazionale e provinciale collettiva, sia nella gestione degli adempimenti previdenziali ed assicurativi. Il volume analizza proprio le criticità e determina, da un punto di vista pratico ed operativo, le linee guida per poter assistere gli operatori di settore nell’analisi, nello studio e nella gestione di questi rapporti che in prima battuta talvolta impauriscono. La verifica puntuale dei soggetti dell’attività agricola, siano essi singoli o associati, autonomi o subordinati, è funzionale all’analisi precisa e dettagliata degli adempimenti legati a questo settore, con specifico riguardo alla gestione dei lavoratori OTD e OTI. Un focus è rivolto alle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 ed in particolare a:- decontribuzione giovani imprenditori agricoli;- decontribuzione nuove assunzioni;- voucher e lavoro occasionale. Numerosi schede e fac-simili sono stati necessariamente e volutamente inseriti al fine di agevolare il primo impatto nella gestione dei rapporti di lavoro in agricoltura e permettere una facile evidenza e personalizzazione degli stessi modelli. Il volume rappresenta sostanzialmente uno strumento flessibile, intuitivo, snello, completo, chiaro e particolareggiato, funzionale per tutti coloro che a diverso titolo si trovano a gestire i lavoratori in questo settore così particolare, ma altrettanto interessante. Massimiliano MatteucciConsulente del Lavoro in Roma, Milano e Bologna, Socio Nexumstp Spa. Cultore della materia presso la cattedra di Diritto del Lavoro dell’Università “La Sapienza” di Roma e presso l’Università “Niccolò Cusano” di Roma. Docente a contratto per Master Universitari di I e II livello. Professore a contratto di “Innovazione digitale e relazioni industriali” presso l’Università “Niccolò Cusano” di Roma.Giulia UliviConsulente del Lavoro in Firenze. Fondatrice del gruppo Professionisti-Per le “Pubbliche Amministrazioni”. Collabora stabilmente con il Tribunale di Firenze come Consulente Tecnico per la risoluzione di contenziosi giuslavoristici e nell’ambito fallimentare.

Massimiliano Matteucci, Giulia Ulivi | Maggioli Editore 2023

Ecco di seguito il prospetto delle aliquote per il calcolo dei contributi relativi all’anno corrente:

tabella agricolo

Gli aspetti previdenziali ed assistenziali

I contributi versati dal datore di lavoro e dal lavoratore in ragione dello svolgimento delle prestazioni lavorative in argomento, sono considerati utili:

–        Ai fini dell’accesso alle prestazioni previdenziali, assistenziali e di disoccupazione (anche agricole);
–        Per la determinazione del reddito necessario al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno.

In base a quanto appena anticipato, il lavoratore ha diritto:

–        All’assicurazione per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) con iscrizione al Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD);
–        All’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Le sanzioni

La Manovra 2023 dispone, tra le altre cose, la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato nell’ipotesi di superamento del limite di durata di 45 giornate annue per singolo lavoratore.

Paolo Ballanti