Jobs Act: quanto manca all’entrata in vigore della nuova legge

Redazione 13/01/15
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Quanto manca all’attuazione del Jobs Act? Dopo l’entrata in vigore della legge, è scattato il conto alla rovescia per l’adozione effettiva delle recenti novità in fatto di lavoro, e in particolare per le nuove assunzioni.

Lo scorso 24 dicembre, infatti, il governo ha presentato i primi due decreti sulle cinque sfere che vanno a interessare la riforma del lavoro, e su cui l’esecutivo ha ricevuto mandato dal Parlamento di dettare la disciplina, in virtù del meccanismo della legge delega.

Un cammino, come si ricorderà, tutt’altro che in discesa, quello del disegno di legge, che, però, non ha mancato l’obiettivo primario del governo, quello di riuscire a portare al traguardo il testo generale entro fine 2014, e potere, così, intervenire sulle materie ritenute più urgenti entro l’inizio del nuovo anno.

Così è avvenuto: il 24 dicembre il governo ha presentato due schemi di decreto, uno inerente i licenziamenti e l’altro sulle modifiche all’indennità di disoccupazione, o Aspi, così come è nota dal 2012: i primi riferimenti a essere utilizzati in concreto, sia nella stipula delle nuove assunzioni che per i casi di interruzione di rapporto di lavoro. Ora, migliaia di imprese e di lavoratori sono in attesa di poter ricorrere ai nuovi strumenti, anche se per i nuovi assunti le tutele subiranno una forte restrizione.

Tra le aziende che hanno congelato le assunzioni aspettando di potersi appoggiare al Jobs Act, figura anche la Fiat, ora Fca, che ha annunciato di avere in programma circa 1500 assunzioni nel prossimo futuro, ma, per parola dello stesso Sergio Marchionne, non prima che la riforma del lavoro abbia inaugurato il nuovo regime contrattuale.

Quando entrerà in vigore il Jobs Act

Con il Jobs Act, è stato varato il nuovo contratto a tutele crescenti, con la nuova disciplina sui licenziamenti e il reintegro, che può essere sviscerata qui con dovizia di particolari.

Perché allora, al momento le novità non sono ancora vigenti? La risposta è che mancano ancora un paio di passaggi per completare l’iter dei decreti legislativi varati dal governo.

Entro pochi giorni, i decreti, che hanno ricevuto la bollinatura della Ragioneria dello Stato, dovrebbero approdare in coppia in Parlamento. Qui, dovranno ricevere il parere delle competenti commissioni parlamentari, in questo caso le commissioni Lavoro di Senato e Camera. Non mancano, tra gli esponenti degli organi parlamentari, alcune perplessità, in primis sull’applicazione o meno agli statali della nuova legge, anche se alla fine la quadra verrà trovata e i testi non dovrebbero subire particolari cambiamenti.

Una volta che i due decreti avranno chiuso il passaggio alle Camere, ci sarà l’attesa pubblicazione in Gazzetta ufficiale e, quindi, l’entrata in vigore a partire dal giorno immediatamente successivo. Secondo le stime, il percorso dovrebbe essere completato in breve tempo, ma non prima di metà febbraio: le imminenti elezioni del nuovo presidente della Repubblica potrebbero, infatti, rallentare la marcia del Jobs Act in Parlamento.

QUI IL TESTO DEL DECRETO SUI LICENZIAMENTI

QUI IL TESTO DEL DECRETO ASPI E DISOCCUPAZIONE

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