Jobs Act e referendum: cosa potrebbe cambiare?

Redazione 15/12/16
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Si avvicina il 10 gennaio, giorno in cui la Consulta si pronuncerà sull’ammissibilità dei quesiti referendari proposti dalla CGIL nei mesi scorsi: uno dei principali sindacati italiani, infatti, ha depositato in Cassazione ben 3,3 milioni di firme raccolte.

Le tre proposte abrogative metterebbero a repentaglio alcune delle previsioni cardine del Jobs Act renziano. La probabile approvazione della Consulta, prima, e l’eventuale risposta positiva del popolo italiano, poi, comporterebbero:

  • Il reinserimento dell’art. 18 nello Statuto dei lavoratori

    Grazie ad esso, il lavoratore che abbia subito un licenziamento illegittimo (ovvero effettuato senza comunicazione dei motivi, ingiustificato o discriminatorio) potrà essere reintegrato sul posto di lavoro.

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  • L’abolizione dei voucher

    La tipologia di pagamento, simbolo della flessibilità del mondo del lavoro, avrebbe, infatti, secondo i firmatari, favorito la precarietà. La mancata previsione di un elenco tassativo di categorie di lavoro suscettibili di pagamento a voucher, ha reso potenzialmente occasionale ogni tipo di mansione: di qui, l’abuso da parte dei datori di lavoro e l’assenza di garanzie per i lavoratori.

  • La reintroduzione della responsabilità solidale tra appaltante e appaltatore

    Già espunta con la Legge Fornero, questa previsione chiamava a rispondere anche il committente di eventuali violazioni di legge, compiute da parte dell’impresa appaltatrice nei confronti del lavoratore. Di conseguenza, l’appaltante era tenuto ad esercitare un controllo più rigoroso sulle caratteristiche della società cui affidava il progetto.

L’eventuale abrogazione parziale della recente Riforma del Lavoro costituirebbe la doppia sconfitta per il Governo appena terminato: questo ha generato allarme e tensione all’interno del Partito Democratico.

Ma quali sono le possibili soluzioni onde evitare la disfatta politico-mediatica?

Sono due e sono entrambe costose in termini di credibilità.

La prima è costituita dall’indizione delle elezioni anticipate entro il 15 aprile, così da posticipare sagacemente il referendum abrogativo all’anno successivo. Tuttavia, ciò si pone in contrasto con gli obiettivi lungimiranti che il Governo Gentiloni ha mostrato di possedere in queste ultime ore.

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La seconda, ancora più temeraria, consiste nella volontaria revisione del Jobs Act da parte dello stesso Parlamento che lo ha approvato: se, per restituire ai voucher i caratteri di accessorietà e occasionalità, facilmente si potrebbe recuperare la Legge Biagi, più complicata appare la questione dell’art.18.

Sembra proprio che il Jobs Act sia a rischio capolinea, prima ancora di essere stato completamente attuato.

Jobs act: i nuovi contratti di lavoro

Il D.Lgs. 15 giugno 2015 ha operato una riclassificazione dei contratti di lavoro flessibili e della flessibilità in entrata,Questo Manuale evidenzia le novità introdotte dal Decreto e dalla conseguente rivisitazione delle tipologie contrattuali, ne approfondisce le nuove potenzialità e le criticità emergenti, fornendo soluzioni per un’applicazione pratica delle nuove disposizioni, soprattutto per gli aspetti di gestione del rapporto di lavoro che ancora necessitano di una risposta concreta da parte del Legislatore.La trattazione esplica il quadro completo dei contratti di lavoro subordinato ed è così organizzata:PAOLO STERN Consulente del Lavoro a Roma. È Partner dello studio Stern Zanin & Avvocati Associati e socio fondatore di Stern Zanin Servizi d’Impresa srl. Esperto della Fondazione Studi del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Autore di numerose pubblicazioni in materia di lavoro e relatore a convegni e seminari. Professore a contratto presso università pubbliche e private.Sara Di Ninno Dottore in Scienze politiche e Relazioni internazionali, collaboratrice area normativa del lavoro presso Stern Zanin. Specializzata in Diritto del lavoro e Relazioni industriali, è dottore di ricerca in Diritto pubblico, comparato ed internazionale, con tema di ricerca in Diritto del lavoro internazionale, e docente in corsi di formazione in materia di disciplina del rapporto di lavoro.Michele Regina Consulente del Lavoro, Coordinatore del Centro Studi CPO-CdL Roma, Direttore Generale della Tempor SpA.Liliana Tessaroli Dottore di ricerca in Diritto del lavoro – Consulente del lavoro abilitata a Roma – Avvocato abilitata a Roma. Collaboratrice dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani SpA Funzionaria presso l’Assessorato al lavoro della Regione Lazio.Lorenzo Sagulo  Laureato in Economia e Gestione delle imprese all’Università degli Studi “Roma Tre”. Collabora con Stern Zanin nell’area consulenza del lavoro. È specializzato in normativa di diritto del lavoro e previdenza sociale.

Sara Di Ninno – Michele Regina
Liliana Tessaroli | 2015 Maggioli Editore

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