Indennità 150 euro autonomi occasionali: come funziona, domanda e pagamento

Paolo Ballanti 23/11/22
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Come funziona l’indennità 150 euro autonomi occasionali? Il bonus 150 euro una tantum introdotto dal Decreto – legge 23 settembre 2022 numero 144 (ribattezzato “Aiuti-quater”) si propone come misura diretta ad una vasta platea di beneficiari. Non solo lavoratori dipendenti e pensionati ma tutta una serie di altri soggetti, indicati all’articolo 19 commi dall’8 al 16, dai nuclei beneficiari del Reddito di cittadinanza sino ad arrivare a collaboratori coordinati e continuativi, intermittenti e personale dello spettacolo.

Tra i potenziali destinatari figurano inoltre i lavoratori autonomi occasionali, già destinatari del bonus 200 euro, previsto dal Decreto “Aiuti”.

Analizziamo quest’ultima fattispecie in dettaglio, avvalendoci dei chiarimenti forniti dall’Inps con la Circolare del 16 novembre 2022 numero 127.

Indice

Indennità 150 euro autonomi occasionali: requisiti

Hanno diritto al bonus 150 euro i lavoratori autonomi occasionali (articolo 19, comma 15) che hanno presentato domanda per l’indennità una tantum di 200 euro, prevista dall’articolo 32, comma 15 del Decreto – legge numero 50/2022 (cosiddetto Decreto “Aiuti”). Di conseguenza, per capire chi ha diritto al nuovo bonus dobbiamo esaminare i requisiti a suo tempo illustrati dall’Inps nella Circolare del 24 giugno 2022 numero 73.

I requisiti per il bonus 200 euro
Nel documento Inps sopra citato si dispone l’erogazione dell’indennità una tantum di 200 euro, prevista dal Decreto “Aiuti”, in favore dei lavoratori autonomi che, nel periodo di osservazione 1° gennaio 2021 – 31 dicembre 2021, siano stati:

  • Privi di partita Iva;
  • Non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
  • Titolari di contratti di lavoro autonomo occasionale ai sensi dell’articolo 2222 del Codice civile.

Per i suddetti contratti deve altresì risultare, per l’anno 2021, l’accredito di almeno un contributo mensile e che i lavoratori interessati, alla data del 18 maggio 2022, siano già iscritti alla Gestione separata Inps.

Bonus 200 euro a domanda
A differenza, come vedremo, del bonus 150 euro, il suo predecessore introdotto con il Decreto “Aiuti” spetta previa domanda da trasmettere all’Inps, accedendo alla sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” (in possesso delle credenziali SPID, CIE o CNS) raggiungibile a partire dalla home page del sito web “inps.it – Prestazioni e servizi – Servizi – Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”.

Scadenza di invio domande bonus 200 euro
La scadenza di invio delle domande per il bonus 200 euro è coincisa con lo scorso 31 ottobre.

Indennità 150 euro autonomi occasionali: erogazione d’ufficio

L’erogazione dell’indennità una tantum di 150 euro ai lavoratori autonomi occasionali sarà effettuata direttamente dall’Inps al beneficiario, d’ufficio, senza necessità pertanto di presentare alcuna domanda all’Istituto. 

Indennità 150 euro autonomi occasionali: pagamento

Stando alla Circolare Inps del 16 novembre, per i seguenti destinatari dell’indennità una tantum:

  • Lavoratori autonomi occasionali ed incaricati alle vendite a domicilio già beneficiari del bonus 200 euro;
  • Titolari nel mese di novembre 2022 delle prestazioni NASpI, DIS-COLL, mobilità in deroga e trattamenti di importo pari alla mobilità;
  • Beneficiari di disoccupazione agricola 2021;
  • Beneficiari delle indennità COVID-19;

il pagamento avverrà nel “mese di febbraio 2023”, successivamente all’invio, da parte dei datori di lavoro, delle denunce UniEmens relative alle retribuzioni di novembre 2022. Le denunce in questione, trasmesse all’Inps in via telematica, riporteranno il dettaglio dei lavoratori che hanno ricevuto l’indennità una tantum direttamente in busta paga.

Facendo quindi un incrocio tra soggetti potenzialmente beneficiari dei 150 euro e lavoratori che hanno già ricevuto la somma in cedolino, l’Inps potrà determinare quanti ancora avranno diritto al bonus a febbraio 2023. 

Indennità 150 euro autonomi occasionali: natura delle somme corrisposte

L’indennità una tantum di 150 euro, come precisato dall’Inps nella Circolare del 16 novembre, non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini fiscali del beneficiario. La somma in questione, inoltre, è da considerarsi netta in quanto non soggetta a trattenute per contributi Inps e tassazione Irpef.

Da ultimo, sempre l’Istituto ricorda che sull’indennità “non è riconosciuto l’accredito di alcuna contribuzione figurativa” ai fini pensionistici.

Indennità 150 euro autonomi occasionali: beneficiari indennità Covid

Un’altra categoria di potenziali beneficiari dell’indennità 150 euro sono, ai sensi dell’articolo 19, comma 12, coloro che hanno ricevuto i sussidi previsti nel periodo dell’emergenza COVID-19, da:

  • Articolo 10, commi da 1 a 9, Decreto – legge numero 41/2021;
  • Articolo 42, Decreto – legge numero 73/2021.

Il beneficio in argomento, peraltro, si aggiunge all’indennità una tantum di 200 euro, di cui all’articolo 32, comma 12 del Decreto “Aiuti”. Di fatto, il bonus 150 euro spetta ai lavoratori appartenenti alle seguenti categorie, qualora siano stati beneficiari delle indennità di cui ai menzionati decreti – legge, rispettivamente numero 41/2021 e 73/2021:

  • Lavoratori autonomi occasionali;
  • Lavoratori dipendenti stagionali e lavoratori in somministrazione dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
  • Lavoratori dipendenti stagionali e lavoratori in somministrazione appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali;
  • Lavoratori intermittenti;
  • Lavoratori incaricati alle vendite a domicilio;
  • Lavoratori dipendenti a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
  • Lavoratori dello spettacolo.

Per la fruizione del beneficio in argomento non dev’essere presentata alcuna domanda. Lo stesso è erogato d’ufficio dall’Inps con le medesime modalità di pagamento delle indennità COVID-19 già riconosciute.

Il Decreto numero 144 prevede espressamente (articolo 19, comma 19) che l’indennità 150 euro riconosciuta a lavoratori dipendenti, pensionati ed altre categorie beneficiarie, spetta una sola volta a ciascun soggetto avente diritto. Di conseguenza, il lavoratore autonomo occasionale che percepisce il bonus ai sensi dell’articolo 19, comma 15, non potrà riceverlo una seconda volta.

Indennità 150 euro autonomi occasionali: controlli Inps e ricorsi

La sussistenza dei requisiti per il diritto al bonus 150 euro sarà oggetto di appositi controlli dell’Inps anche a campione”, come ricorda la Circolare dell’Istituto dello scorso 16 novembre.

In ogni caso avverso “i provvedimenti adottati dall’Istituto in materia di indennità una tantum di cui all’articolo 19 del decreto – legge n. 144/2022, l’interessato può proporre azione giudiziaria” (ancora la Circolare).

Indennità 150 euro autonomi occasionali: finanziamento

Le risorse pubbliche a copertura dell’indennità 150 euro prevista in favore dei lavoratori autonomi occasionali e delle altre categorie beneficiarie di cui ai commi da 8 a 16 dell’articolo 19 (esclusi, pertanto, pensionati e lavoratori dipendenti) sono valutate in 256,5 milioni di euro per l’anno 2022 ed in 347,7 milioni di euro per l’anno 2023.

Paolo Ballanti

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