Imu 2013 e Cig, il saldo della prima rata ai Comuni blocca il decreto

Redazione 03/06/13
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Proprio quando il governo e, soprattutto, la compagine di centrodestra che lo sostiene, stanno esaltando su tutti gli schermi il risultato dello stop alla rata di giugno dell’Imu 2013 sulla prima casa, arriva l’altolà del Servizio Bilancio della Camera dei Deputati, che potrebbe rimettere in discussione l’impianto stesso del decreto, soprattutto nelle sue ricadute tra istituzioni centrali e locali.

In realtà, però a finire sotto la lente dei ragionieri di Montecitorio è anche la parte normativa, approvata sempre nel Consiglio dei Ministri dello scorso 24 maggio inerente il rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga, che per il 2013 era ancora sprovvista di coperture nonostante il miliardo di ore già messe in preventivo dai sindacati.

In particolare, a gettare più di qualche dubbio sui fondi reperiti al fine di assicurare il funzionamento degli ammortizzatori sociali sono diverse voci che sono andate a comporre il miliardo di euro di plafond destinato all’attivazione la Cig anche per l’anno in corso, dopo alcuni mesi di immobilismo, dovuti all’assenza di un governo nel pieno dei poteri.

Le ombre del Servizio bilancio si allungano su circa la metà delle risorse riservate per gli ammortizzatori sociali, quasi 500 milioni di euro provenienti da voci disparate e, soprattutto, davvero inattese per il provvedimento in oggetto.

Prendiamo, ad esempio, i 100 milioni in arrivo dal rtattato di amicizia Italia-Libia, un accordo stretto dal governo Berlusconi con l’allora rais Gheddafi, poi rovesciato e ucciso a seguito delle rivolte della primavera araba. Ebbene, proprio da quell’accordo che tante polemiche attirò – con il dittatore libico che accordava a un monitoraggio sulle navi in partenza per le coste italiane in cambio di aiuti economici e logistici al suo Paese – derivano 100 milioni oggi destinati alla Cassa integrazione. Il punto sollevato in proposito dai tecnici della Camera riguarda il fatto che tali risorse andrebbero destinate a progetti infrastrutturali, in aggiunta a seguito di un accordo internazionale, che richiederebbe preventivamente una motivazione del diverso utilizzo definito dal governo.

Quindi, fetta ben più sostanziosa riguarda i 250 milioni che alla Cig sono arrivati dal Fondo per gli sgravi contributivi sui salari di secondo livello. Il problema sollevato da Montecitorio, però è che “tali risorse risultano già accantonate”. Dunque, delle due l’una: o le erogazioni andranno per il fine già decretato, oppure verranno ragionevolmente dirottate sulla Cig.

Infine, arrivando all’Imu, non tornano ai ragionieri della Camera i conti sugli interessi che lo Stato dovrà riconoscere agli enti locali, in particolare, naturalmente, ai Comuni, co-riscossori dell’imposta municipale unica. Il governo ha calcolato l’esborso in 18,2 miliaoni, che, però, secondo i contabili, andrebbe innalzato di almeno 7 milioni di euro, al fine di coprire il mancato introito della prima rata di giugno.

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