Sempre più italiani in Inghilterra
L’Inghilterra si conferma come prima scelta in cui poter trovare una prospettiva di vita migliore, seguita da Germania, Svizzera e Francia; stando ai dati raccolti, infatti, dei 102mila expat italiani nel 2015 sono stati più di 17mila quelli che hanno scelto l’Inghilterra. Nonostante i ritmi lavorativi serrati e il costo elevato della vita, il Regno Unito viene preferito per la meritocrazia e la possibilità concreta di crescita lavorativa. Vediamo quindi quali step è necessario portare a termine per inserirsi correttamente nel mercato del lavoro inglese e cogliere così le opportunità migliori.
Curriculum e cover letter
Un curriculum vitae ben fatto è sempre sinonimo di professionalità ed esperienza, e adattarlo allo standard inglese è sicuramente una mossa vincente! Scrivere il CV su misura per la posizione cercata è fondamentale per non creare caos e mettere in evidenza esperienze e competenze più consone alla professione desiderata.
Al contrario di quanto accade in Italia, il CV deve essere sempre accompagnato da una cover letter (CL), una presentazione discorsiva mirata a esporre il proprio percorso professionale e gli obiettivi prefissi.
Per essere ricontattati dai recruiter sarà poi necessario aggiungere numero di telefono e indirizzo inglesi; non è raro infatti ricevere feedback per la propria candidatura tramite lettera, quindi anche l’indirizzo di un parente o un conoscente andrà bene a questo scopo, prima di avere una sistemazione stabile.
L’alloggio
Uno degli scogli più importanti da superare nei primi periodi all’estero è la ricerca del giusto alloggio. Visitare le case di persona è l’unico consiglio valido in questo caso, per evitare problemi è consigliabile alloggiare inizialmente in un B&B o in un ostello ed effettuare il trasloco vero e proprio solo in seguito.
Trovato finalmente l’alloggio che risponde alle proprie esigenze, sarà bene evitare di ritardare l’inizio effettivo del lavoro e affidarsi a servizi specializzati come Blissmoving che si occupano di traslochi dall’Italia verso l’Inghilterra, velocizzando e semplificando le varie fasi di transizione.
Cosa serve per lavorare in UK
L’iscrizione all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (A.I.R.E.) è un requisito di base se si ha intenzione di restare sul territorio inglese per un periodo superiore ai dodici mesi. Altro elemento da non trascurare è il National insurance Number (NIN), un numero identificativo simile al codice fiscale che permette di godere degli stessi diritti di un cittadino britannico e che va richiesto una volta sul posto; attenzione alle truffe, però: nessuno di questi requisiti è a pagamento, diffidare quindi da siti e servizi online che richiedono denaro per portare a termine questo tipo di procedure.
Infine il conto bancario, indispensabile per l’accredito dello stipendio e dunque necessario per chiunque voglia stabilirsi in UK per lavorare.
I lavori più ricercati
Nonostante gli impieghi più gettonati per i primi periodi siano quelli relativi al settore della ristorazione, sempre molto dinamico, ci sono anche altre professioni che offrono ottime opportunità in Inghilterra. Il campo più fertile a questo proposito è quello del digitale, con Web Developer e Web Designer in testa alle richieste delle aziende. Altri possibili lavori adatti a giovani talenti sono il Project Manager, l’HR Consultant e il Sales Executive.
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