È davvero troppo caro? 3 cose che sbagliamo quando valutiamo il prezzo della sicurezza

Redazione 17/12/25
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Il momento della valutazione economica di un sistema di sicurezza per la propria abitazione è spesso caratterizzato da un senso di riluttanza. Molti proprietari di casa, pur riconoscendo l’importanza di proteggere i propri beni e la propria famiglia, si trovano a considerare l’investimento come eccessivamente oneroso o, peggio, come una spesa superflua che preferirebbero evitare.

Questa percezione, tuttavia, nasce da una valutazione incompleta e spesso distorta del valore effettivo del servizio. Per comprendere appieno la spesa, incluso il potenziale costo dell’installazione allarme casa iniziale e i canoni ricorrenti, è fondamentale riconsiderare i parametri con cui si analizza questo tipo di acquisto. Spesso, la critica al costo eccessivo è semplicemente il risultato di tre errori comuni di valutazione.

Indice

La psicologia del prezzo

A differenza di altri acquisti, come una nuova automobile o una vacanza, dove il denaro viene scambiato con un piacere immediato o un miglioramento tangibile della qualità della vita percepita, l’antifurto è spesso visto come una “tassa” fastidiosa sulla tranquillità. Si paga per qualcosa che si spera non debba mai essere utilizzato, il che alimenta una naturale resistenza psicologica. Per questo motivo, si tende a commettere l’errore di giudicare l’investimento totale senza scomporlo e senza analizzare l’unità di misura reale che si sta acquistando: la serenità quotidiana.

Errore 1: guardare il totale invece del quotidiano

Il primo errore nella valutazione è focalizzarsi sul costo complessivo o sull’importo annuale del canone, cifre che possono apparire significative. La chiave per una valutazione razionale è scomporre questo costo in una dimensione più gestibile e realistica: quella giornaliera.

Dividendo, ad esempio, il canone mensile per trenta giorni, si scopre che il costo per una protezione H24, inclusiva di monitoraggio professionale e assistenza, ammonta spesso a una cifra irrisoria, talvolta inferiore al prezzo di una singola colazione al bar. Se analizzato in questa prospettiva, l’investimento si trasforma nell’acquisto della tranquillità di dormire sereni ogni singola notte e di uscire di casa ogni giorno senza l’ansia di un potenziale rientro sgradito.

Errore 2: ignorare il costo del danno

Un’analisi razionale del prezzo della sicurezza deve sempre includere il confronto con il costo del danno potenziale che si sta prevenendo. Quanto costa realmente una singola intrusione? I danni fisici possono essere ingenti: la riparazione o la sostituzione di una porta blindata forzata, di una finestra divelta o la sistemazione di serramenti danneggiati. A questo si aggiunge il valore dei beni sottratti, come tablet, computer, gioielli o apparecchi elettronici.

Spesso, il danno materiale ed emotivo derivante da un singolo tentativo di intrusione fallito o da un furto riuscito supera in modo netto il costo cumulativo di anni di abbonamento a un sistema di allarme professionale. L’antifurto non è una spesa, ma una polizza di prevenzione contro costi ben maggiori e incontrollabili.

Errore 3: confondere il prodotto con il servizio

Quando si paga per un sistema di allarme, non si sta semplicemente acquistando un kit di sensori di plastica e una centralina elettronica. Il valore reale risiede nel servizio che sta dietro a quei dispositivi. Si pagano le persone che lavorano costantemente per garantire la protezione.

Ci si riferisce alle Guardie Giurate incaricate dell’intervento, agli Operatori di Centrale che monitorano 24 ore su 24 i segnali, e alla tecnologia di comunicazione e verifica che assicura una risposta rapida e appropriata a ogni evento. È un costo assimilabile a quello di un guardiano privato, ma la cui spesa è condivisa, rendendo il servizio professionale accessibile. Senza questo elemento umano e operativo, qualsiasi sensore risulterebbe muto e inefficace.

Un investimento sulla serenità

È fondamentale, quindi, affrontare la valutazione del prezzo della sicurezza con la calcolatrice alla mano, considerando tutti i fattori: l’efficacia della prevenzione, la scomposizione del costo giornaliero e il valore impagabile della protezione umana professionale. Solo in questo modo è possibile trasformare la percezione da un costo spiacevole a un investimento necessario e strategicamente vantaggioso sulla propria serenità e sulla tutela del proprio patrimonio.



Foto copertina: istock/andresr

Redazione

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