Facciamo allora il punto, subito dopo l’approvazione del decreto, delle novità principali previste dal Def sul tema dell’evasione fiscale, dello stipendio degli statali e del sostegno alle zone terremotate.
- Leggi anche l’approfondimento sul Def 2017 a cura della Gazzetta degli Enti Locali a questo link.
Le richieste dell’Europa e l’estensione dello split payment
Il punto più urgente che è stato discusso ieri dal Consiglio dei Ministri riguarda ovviamente la riduzione di 0,2 punti del rapporto tra deficit e Pil che bisognava assicurare all’Unione Europea. Si richiedeva all’Italia, in sostanza, l’investimento di 3,4 miliardi di euro per risanare il bilancio e rientrare così nei parametri previsti dall’Unione: il deficit dovrà passare, per l’esattezza, dal 2,3 al 2,1%. Né era possibile rimandare ulteriormente una simile spesa, a meno di non voler subire nei prossimi mesi sanzioni ben più pesanti.
E per assicurare lo stanziamento dei 3,4 miliardi, il Governo ha approvato ieri l’estensione dello “split payment” alle società pubbliche. Lo split payment è un meccanismo fiscale, molto utile nella lotta all’evasione, che consente al committente di trattenere l’Iva che dovrebbe essere versata ai fornitori. Grazie a questo intervento, l’Italia pensa di recuperare circa un miliardo di euro nel 2017 e 1,5 miliardi dal 2018. Un altro miliardo dovrebbe essere recuperato grazie alla stretta sulle compensazioni tra debiti e crediti fiscali, mentre il resto dovrebbe provenire in gran parte dall’aumento delle accise su sigarette e tabacchi e dalla revisione dell’Ace.
I nuovi contratti degli statali: aumenti di 85 euro al mese
Molto importanti anche le novità in arrivo per i dipendenti statali. Il Def ha infatti confermato lo stanziamento, fino a ieri non ancora ufficiale, di 2,8 miliardi di euro per il rinnovo dei contratti del settore pubblico e l’aumento medio in busta paga di 85 euro al mese.
Tutto questo anche se le risorse sono, per ora, sufficienti a un aumento di soli 35 euro mensili. Toccherà alla prossima Legge di Bilancio, sulla base proprio delle indicazione del Def, stanziare 1,6 miliardi per i dipendenti del settore “Stato” e 1,2 miliardi per quelli del settore “Non Stato”. L’accordo siglato il 30 novembre scorso tra il Governo e i sindacati prevede, ricordiamo, un impegno triennale che porti a un aumento dello stipendio per circa 3,3 milioni di dipendenti del settore pubblico.
Il fondo da un miliardo per le zone terremotate
Il Def 2017 stabilisce anche un fondo da un miliardo all’anno per tre anni al fine di sostenere e accelerare la ripresa delle zone del Centro Italia colpite dal terremoto di agosto.
Il fondo servirà, innanzitutto, a fornire le risorse necessarie per creare le cosiddette “Zone franche urbane“, gli sgravi fiscali che permetteranno alle piccole e piccolissime aziende di beneficiare dell’esenzione per due anni da tasse e contributi. Ma il miliardo che sarà stanziato a partire dall’anno prossimo servirà anche a investire nella ricostruzione, come annunciato dal Ministro dell’Economia Padoan. Gli aiuti, quanto mai urgenti, si aggiungeranno quindi a quelli già stanziati nell’ultima Legge di Bilancio.
Le privatizzazioni di Enel e Poste Italiane
Importante, anche se molto spinoso, il punto relativo alle privatizzazioni delle società detenute almeno in parte dallo Stato. Nonostante Renzi e gli altri esponenti del Pd si siano infatti dichiarati contrari all’operazione, il Ministro Padoan ha confermato la volontà di procedere alle dismissioni per ricavare una parte delle somme necessarie alla manovra.
Il Def 2017 getta infatti le basi per cedere alla Cassa Depositi e Prestiti, che non è parte della pubblica amministrazione, alcune partecipazioni detenute dal Tesoro nell’Enel, nell’Eni e nelle Poste Italiane. Maggiori dettagli si sapranno solamente nei prossimi mesi, ma l’operazione dovrebbe consentire al Governo di guadagnare fino a 20 miliardi.
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