Commissioni POS, il piano del governo per tagliare i costi: cosa cambierà

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Il governo ha istituito un tavolo tecnico presso il MEF per “individuare soluzioni per contenere i costi delle transazioni elettroniche, tra i quali i pagamenti attraverso i POS.” A darne notizia il Ministero stesso con un recente comunicato stampa. L’obiettivo è quello di tagliare le commissioni POS, in particolar modo quelle relative agli acquisti di importo inferiore a 30 euro.

Nella prima bozza della Legge di Bilancio 2023 il Governo aveva inserito una disposizione che eliminava lo stop alle multe per i commercianti che rifiutavano i pagamenti con POS per transazioni al di sotto dei 30 euro. Tuttavia, dopo un braccio di ferro con l’Unione Europea, la norma era stata stralciata. Al suo posto però è stata introdotta, al comma 386 dell’articolo 1, proprio l’istituzione di un tavolo tecnico con lo scopo di trovare una soluzione per tagliare le commissioni POS per transazioni sotto i 30 euro.

Inizia quindi il confronto tra istituzioni, esercenti, banche e gestori di servizi di pagamento, per trovare una soluzione entro il 31 marzo, data oltre la quale scatterebbe l’introduzione di un contributo straordinario da applicare proprio sui prestatori di servizi di pagamento.

Vediamo quindi cosa prevede la Legge di Bilancio e come dovrebbero cambiare le commissioni POS prima della fine di marzo.

Indice

Commissioni POS: cosa prevede la Legge di Bilancio

Con il Decreto PNRR 2 l’allora governo Draghi aveva anticipato a giugno 2022 le multe per i commercianti che non accettano pagamenti elettronici, altrimenti previsto per il 1° gennaio 2023. Il governo Meloni, fin dal suo insediamento, ha cercato di eliminare l’obbligo per i commercianti di accettare i pagamenti elettronici, e nel Disegno di Legge di Bilancio aveva inserito una norma che eliminava le sanzioni per gli esercenti che rifiutano i pagamenti col POS al di sotto di 30 euro.

La ragione è legata alle commissioni che banche e prestatori di servizi di pagamento applicano alle transazioni, e che sono interamente a carico dell’esercente: accettare pagamenti elettronici al di sotto di una certa soglia si rivelerebbe quindi eccessivamente penalizzante per gli esercenti. Per questo motivo, non potendo optare per lo stop alle sanzioni dopo un confronto con l’Unione Europea, il governo ha inserito nella Legge di Bilancio una norma che istituisce un tavolo tecnico nel quale sono presenti tutti i soggetti coinvolti, con lo scopo di “valutare soluzioni per mitigare l’incidenza dei costi delle transazioni elettroniche di valore fino a 30 euro a carico degli esercenti attività di impresa, arti o professioni che presentino ricavi e compensi relativi all’anno di imposta precedente di ammontare non superiore a 400.000 euro” (articolo 1, comma 386 della Legge 29 dicembre 2022 numero 197).

Il successivo comma 387 stabilisce, qualora il tavolo tecnico non dovesse giungere a una soluzione entro il 31 marzo 2023, l’introduzione di una tassa sotto forma di contributo straordinariodovuto da parte dei
prestatori di servizi di pagamento e dei gestori di circuiti e di schemi di pagamento, per l’anno 2023, un contributo straordinario pari al 50 per cento degli utili, al netto degli oneri fiscali, derivanti dalle commissioni e da altri proventi per le transazioni inferiori al limite di valore di 30 euro
“, con il quale finanziare misure di sostegno agli esercenti.

Commissioni POS: istituito il tavolo tecnico

Con un Decreto Ministeriale firmato il 3 marzo 2023 è stato istituito il tavolo tecnico previsto dalla Legge di Bilancio. I componenti del Tavolo sono, in base a quanto stabilito dall’articolo 2 del suddetto decreto:

  • il MEF,
  • la Banca d’Italia,
  • l’Agenzia delle Entrate,
  • l’Associazione bancaria italiana,
  • l’Associazione italiana prestatori servizi di pagamento,
  • Confcommercio,
  • Confesercenti,
  • Confartigianato,
  • il Ministero delle imprese e del made in Italy,
  • l’Agenzia per l’Italia Digitale.

La data limite entro cui trovare una soluzione è il 31 marzo 2023. Dopodiché, il governo potrà introdurre una tassa per i prestatori di servizi di pagamento che servirà a finanziare misure di sostegno per i commercianti.

Commissioni POS: a quanto ammontano

Secondo una stima fatta da Il Sole 24 Ore, le commissioni POS abbiano un costo medio per l’esercente in questo momento che può andare dall’ 0,7% per le transazioni fatte con circuito Bancomat all’1,2% per quelle fatte con carta di credito.

Concorrono alla formazione di questo importo sia le commissioni delle banche, che la legge fissa nello 0,2% per le transazioni con carta di debito o bancomat e lo 0,3% per quelle con carta di credito, sia quelle applicate dai circuiti di pagamento (0,2% per il bancomat e fino allo 0,5% per le carte di credito). A queste si aggiunge il costo del POS, che prevede commissioni fino allo 0,4%.

Lo scopo del governo è quello di azzerare le commissioni per i pagamenti al di sotto dei 10 euro e di ridurle per quelli fino a 30 euro. Non sarebbe comunque la prima volta che questo accade, in alcuni casi le commissioni sono già state ridotte o azzerate per i pagamenti al di sotto dei 5 euro (così ha fatto il circuito Bancomat fino alla fine del 2022), mentre alcuni POS prevedono già zero commissioni per importi fino a 10 euro.

Trovare una soluzione non dovrebbe essere impossibile, si attendono quindi novità entro la fine di marzo.

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Alessandro Sodano