Come fare per essere inseriti nella lista delle categorie protette

Paolo Ballanti 16/08/23
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La normativa sul lavoro prevede, in alcuni casi, l’obbligo per i datori e il diritto per i disabili di vie preferenziali sulle assunzioni tramite le categorie protette.

L’assunzione di un dipendente è frutto di una serie di valutazioni del datore di lavoro in merito alla necessità di dotarsi di una nuova risorsa in quanto, ad esempio, le commesse sono aumentate o, al contrario, sono state riscontrate difficoltà nell’attività produttiva generate da una carenza di personale.

La normativa, pur tutelando e rispettando le libertà riconosciute all’iniziativa economica privata, impone ai datori di lavoro che superano determinati livelli occupazionali di assumere un certo numero di soggetti che, altrimenti, potrebbero riscontrare difficoltà nell’essere assunti, a causa delle loro condizioni fisiche o psichiche. E’ il caso, ad esempio, della Legge 12 marzo 1999 numero 68 con cui si è disciplinato il collocamento obbligatorio a beneficio dei soggetti iscritti in apposite liste tenute dai Centri per l’impiego.

Oltre all’assunzione obbligatoria di disabili, la stessa Legge numero 68/1999 (articolo 18, comma 2) promuove l’impiego di una serie di soggetti che, pur non presentando disabilità fisiche o psichiche, sono considerati “svantaggiati”. In tal caso si parla di categorie protette, nei cui confronti è prevista una corsia preferenziale di collocamento, diversa rispetto a quella prevista per le persone con disabilità.

Leggi anche >> Disabili Legge 104: differenze tra articolo 3 comma 1 e comma 3

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Legge 68 del 1999 categorie protette/disabili 2 MB

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Analizziamo ora in dettaglio come fare per poter essere inseriti negli elenchi delle categorie protette.

Indice

Categorie protette: chi può iscriversi?

Appartengono alle categorie protette i lavoratori che, pur non avendo disabilità fisiche o psichiche, sono considerati svantaggiati dalla normativa (articolo 18, comma 2, Legge numero 68/1999).
Trattasi, in particolare, di:

  • orfani e coniugi superstiti dei deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio ovvero in conseguenza dell’aggravarsi dell’invalidità riportata per tali cause;
  • coniugi e figli di soggetti riconosciuti grandi invalidi per causa di guerra, di servizio e di lavoro;
  • profughi italiani rimpatriati.

Sono invece considerati soggetti equiparati:

  • orfani o coniuge superstite dei caduti sul lavoro o dei deceduti per l’aggravarsi delle mutilazioni o infermità che hanno dato luogo al trattamento di rendita da infortunio sul lavoro;
  • vittime del terrorismo e della criminalità organizzata e loro familiari (coniuge, figli superstiti, fratelli conviventi e a carico, qualora siano gli unici superstiti);
  • vittime del dovere, come magistrati, carabinieri, vigili del fuoco e loro familiari superstiti;
  • quanti hanno contratto infermità permanenti invalidanti in occasione o a seguito di missioni di qualunque natura, effettuate anche fuori dai confini nazionali, riconosciute dipendenti da causa di servizio per le particolari condizioni ambientali od operative ed i loro familiari superstiti;
  • coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori della famiglia di origine per effetto di un provvedimento dell’autorità giudiziaria (cosiddetti care leavers).

Categorie protette: le quote di riserva

I soggetti appartenenti alle categorie protette hanno diritto ad una quota di riserva, determinata in funzione del numero di dipendenti in forza presso il datore di lavoro:

Dipendenti in forza presso il datore di lavoroSoggetti da assumere appartenenti alle categorie protette
Da 51 a 150 dipendenti1 unità
Più di 150 dipendenti1%

Come fare per essere inseriti nelle categorie protette?

Per iscriversi nell’elenco delle categorie protette è necessario rivolgersi ad un Centro per l’impiego, di norma quello competente in base al luogo della residenza.

Non è tuttavia preclusa la possibilità di iscriversi nell’elenco di una provincia diversa da quella di residenza, mentre non è consentita l’iscrizione a più di un elenco provinciale contemporaneamente.

Per procedere all’iscrizione il Centro per l’impiego chiederà di compilare un apposito modulo in cui indicare a quale categoria l’interessato appartiene.

Un dettaglio da non trascurare è quello per cui eventuali dichiarazioni false espongono il soggetto alle conseguenze previste dall’articolo 76 del DPR numero 445/2000.

Per approfondire il tema delle politiche di welfare e giuridiche in ottica disabilità consigliamo il libro “La tutela dei soggetti disabili” che, con taglio eminentemente pratico, opera come valido supporto ai familiari e ai professionisti che si occupano dell’assistenza e della tutela di un soggetto disabile. Consigliamo inoltre “Agevolazioni fiscali e adempimenti per i soggetti disabili 2023”.

Come trovare i Centri per l’impiego e la modulistica richiesta?

La lista dei Centri per l’impiego è disponibile collegandosi, di norma, al portale regionale, in particolare la sezione dedicata al collocamento / collocamento mirato.

Ad esempio, nel caso dell’Emilia-Romagna è presente il portale dell’Agenzia regionale per il lavoro (“agenzialavoro.emr.it”) mette a disposizione:

  • i contatti degli uffici di collocamento;
  • una raccolta normativa;
  • la modulistica predisposta da ciascun Centro per l’impiego.

Ad esempio, per scaricare e compilare il modulo di iscrizione alle categorie protette del territorio di Ravenna il percorso è: “agenzialavoro.emr.it/modulistica”. A seguire è presente la lista dei Centri per l’impiego della regione. Cliccando su “Ravenna – Moduli per le persone / Collocamento mirato” si può scaricare il documento “Modulo di richiesta iscrizione al collocamento mirato per categorie protette”.

Un altro esempio è quello del Veneto, in cui la lista e i contatti dei Centri per l’impiego è disponibile su “cliclavoroveneto.it/centri-per-l-impiego-del-veneto”.
Per la Regione Friuli Venezia Giulia il sito da utilizzare “regione.fvg.it – Aree tematiche – Servizi per i lavoratori – Iscrizione al collocamento mirato”.

Per la Regione Friuli Venezia Giulia il sito da utilizzare “regione.fvg.it – Aree tematiche – Servizi per i lavoratori – Iscrizione al collocamento mirato”.

Leggi anche >> Legge 104: tutte le agevolazioni e come richiederle

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Il volume, in continuità con il precedente – dello stesso autore – dedicato esclusivamente alla Legge 104/1992, vuole essere una guida pratica rispetto agli adempimenti di natura amministrativa e fiscale previsti per i soggetti disabili. L’autrice analizza con un approccio operativo i vari aspetti: dall’attestazione dello status di disabile fino ai singoli quadri della dichiarazione dei redditi interessati. Il tutto viene trattato alla luce delle novità più recenti, tra cui l’intervento del Decreto Legislativo n. 105 del 30 giugno 2022 in materia di Referente Unico. Il testo offre anche uno sguardo verso il collocamento mirato, evidenziando come esso possa essere, oltre che la risposta ad un obbligo di Legge, anche un’importante occasione di accoglimento sociale che garantisce autonomia e dignità ai soggetti disabili e consente alle Aziende l’accesso ad agevolazioni fiscali e contributive.

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Domanda categorie protette: i documenti necessari

Quanti intendono presentare la richiesta di iscrizione all’elenco delle categorie protette devono munirsi di:

  • documento di identità e tesserino sanitario con il codice fiscale;
  • disponibilità al lavoro ed eventuali titoli di studio, qualifiche professionali e precedenti lavorativi;
  • il certificato (in originale o copia conforme) necessario a dimostrare l’appartenenza ad una delle casistiche sopra citate ovvero, in alternativa, apposita autocertificazione.

Con riguardo all’ultimo aspetto è possibile presentare ad esempio:

  • per le vittime del dovere, della criminalità organizzata o di atti del terrorismo (oltre ai superstiti) il certificato del Prefetto del luogo di residenza;
  • per orfani e vedovi per causa di lavoro l’apposita dichiarazione Inail;
  • per orfani e vedovi per causa di servizio la dichiarazione dell’Amministrazione presso la quale il caduto prestava servizio;
  • per orfani e vedovi di guerra il certificato di iscrizione nell’elenco generale tenuto a cura del Comitato provinciale dell’Opera Nazionale Orfani di guerra presso la Prefettura;
  • per profughi italiani rimpatriati, l’attestazione di tale condizione rilasciata dalla Prefettura della provincia di residenza.

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Foto di copertina: istock/demaerre

Paolo Ballanti