Assunzioni scuola 2017, a settembre dentro 52mila docenti. Il piano

Via ai nuovi contratti. li effetti sulla mobilità

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Anche se la scuola è ancora alle prese con gli ultimi scampoli dell’anno scolastico che va a chiudersi, tra orali alla maturità e i consigli di fine anno, le istituzioni sono già immerse nel prossimo ciclo di lezioni.

E se di logica verrebbe naturale pensare “l’anno prossimo”, in realtà l’inizio del nuovo percorso per milioni di studenti e migliaia di docenti sarà tra pochissime settimane. Secondo i piani del Miur, infatti, le assunzioni degli insegnanti saranno messe a regime già nel prossimo mese di agosto.

Perché tanta fretta? Sicuramente, dalle parti del Ministero, anche se nel frattempo la guardia è cambiata – da Stefania Giannini, si è passati a Valeria Fedeli – il ricordo di dodici mesi fa è ancora vivido. L’innesto dei nuovi docenti, a seguito del concorsone, aveva infatti rallentato i programmi in tantissime aule, con molte cattedre vacati fino al mese di ottobre o anche più in là.

Quest’anno, allora, ecco che la ministra in carica ha deciso di imprimere una fortissima accelerazione per i nuovi inserimenti in organico.

Come previsto già nei mesi scorsi, e in base al piano già stilato in precedenza per la chiusura delle graduatorie a scorrimento e l’arrivo dei nuovi prof, saranno 52mila i contratti staccati ai neo docenti.

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La data di accesso per tutti i vincitori del concorso rimasti al di fuori delle aperture 2016, è già fissata e turberà le vacanze – in positivo – a moltissimi pretendenti: il prossimo 14 agosto. Obiettivo, far decorrere tutti i contratti dal primo settembre, avendo tempo a sufficienza per sistemare eventuali rinunce, supplenze e sedi vacanti, un po’ l’origine del grande caos dello scorso anno.

Queste certezze derivano dal protocollo d’intesa siglato con le unioni sindacali lo scorso 21 giugno, e dalle parti del Miur si dicono certi che il 31 agosto tutti i vuoti saranno colmati, per una ripresa delle lezioni serena e in linea con il programma didattico.

Tra questi 52mila, va detto, una fetta consistente, pari a circa 15.100 posti, sarà frutto della trasformazione di posizioni da organico cosiddetto “di fatto” a quello “di diritto”, dunque attraverso la regolarizzazione di quanti abbiano già maturato ore in cattedra pur non essendo formalmente inseriti nel corpo docenti dei rispettivi istituti.

Mobilità. Naturalmente, saranno rilevanti anche gli effetti sulle procedure di mobilità per questa nuova ondata di assunzioni a scuola. Al momento, per le sole scuole medie, si sono sfiorate le 30mila richieste di spostamento, in grandissima parte per lo spostamento di sede. Nei prossimi giorni, il quadro sarà completato con le rispettive istanze emerse nella scuola superiore.

Francesco Maltoni

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