Chi perde il lavoro nel 2025 può richiedere l’Assegno di Inclusione: basta fare l’ISEE corrente

L’ISEE corrente riflette la perdita del lavoro e consente l’accesso all’ADI nel 2025.

 

Paolo Ballanti 22/04/25

Hai perso recentemente il lavoro e ti stai chiedendo se potrai ottenere l’Assegno di Inclusione con l’ISEE già presentato nei mesi scorsi?
La buona notizia è che sì, esiste un modo per avere il sussidio ADI semplicemente aggiornando l’ISEE. Come? Presentando una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per il calcolo dell’ISEE corrente.

Trattasi di un modello particolare di DSU, diverso da quello ordinario, specifico per le ipotesi in cui il nucleo familiare ha necessità di ricalcolare l’ISEE a seguito, tra le altre cose, di una rilevante variazione del reddito del nucleo familiare, quale può essere quella conseguente alla perdita del lavoro.

Ecco come assicurarsi il diritto all’ADI nel 2025 con l’ISEE corrente.

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Indice

Il diritto all’Assegno di inclusione ADI

In qualità di misura destinata a contrastare i fenomeni di povertà ed esclusione sociale, l’Assegno di Inclusione è riconosciuto a richiesta di uno dei componenti del nucleo familiare, in cui è presente almeno un soggetto, in alternativa:

  • con disabilità, come definita ai sensi del regolamento di cui al DPCM numero 159/2013;
  • minorenne;
  • con almeno sessanta anni di età;
  • in condizione di svantaggio e inserito in un programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali, certificato dalla Pubblica Amministrazione.

Per poter legittimamente accedere all’ADI sono altresì necessari una serie di requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno, oltre che di tipo reddituale e patrimoniale.

Questi ultimi sono contemplati dalla normativa (Decreto numero 48/2023) a riprova del fatto che l’Assegno di Inclusione è riservato a quanti versano in condizioni economiche di estrema difficoltà.

Soglia ISEE per l’Assegno di inclusione 2025

Tra i requisiti reddituali e patrimoniali richiesti per beneficiare dell’Assegno di Inclusione, c’è la soglia dell’ISEE non superiore a 10.140 euro, ovviamente deve essere in corso di validità e non scaduto.

Questo limite peraltro, è stato di recente modificata dalla Manovra 2025 (Legge 30 dicembre 2024, numero 207) rispetto al precedente valore di 9.360,00 euro.

Rettifica dell’ISEE per accedere all’ADI

Ferma restando la necessaria presenza degli altri requisiti (anche patrimoniali) richiesti dalla normativa, il nucleo familiare può trovarsi nella posizione di dover rettificare l’ISEE, ottenendo così un valore sotto soglia (10.140,00 euro) che permetta di accedere al sussidio.

Come anticipato in premessa, la possibilità di correggere un ISEE già presentato esiste, attraverso la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) – ISEE corrente. Questo può essere presentato a partire dal 1° aprile di ogni anno.

Il modello in questione risponde alla necessità di ottenere una fotografia aggiornata della situazione economico-patrimoniale del nucleo, posto che, ordinariamente, l’ISEE fa riferimento ai redditi e ai patrimoni del secondo anno solare precedente la DSU.

Stato di disoccupazione e ISEE corrente

Tra le ipotesi in cui è consentito presentare la DSU per l’ISEE corrente può assolutamente rientrare la condizione di difficoltà del nucleo familiare, conseguente alla perdita dell’occupazione da parte di uno o più dei suoi componenti. Ci riferiamo, in particolare, a:

  • lavoratore dipendente a tempo indeterminato per cui sia intervenuta una risoluzione del rapporto di lavoro, una sospensione dell’attività lavorativa o una riduzione della stessa;
  • dipendente impiegato con contratto a termine o con altre tipologie contrattuali flessibili, non occupato alla data di presentazione della DSU, essendosi concluso il rapporto di lavoro, il quale possa dimostrare di essere stato occupato per almeno 120 giorni nei dodici mesi precedenti la conclusione dell’ultimo rapporto di lavoro;
  • lavoratore autonomo non occupato alla data di presentazione della DSU, il quale ha cessato la propria attività, dopo averla svolta in via continuativa per almeno dodici mesi.

Alle casistiche citate (riportate nelle istruzioni alla DSU 2025, disponibili sul portale del Ministero del lavoro) se ne aggiungono altre due (anch’esse potenzialmente legate a una perdita del lavoro), nello specifico:

  • variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore del 25% rispetto alla situazione reddituale individuata nell’ISEE calcolato ordinariamente;
  • variazione della situazione patrimoniale complessiva del nucleo familiare, superiore del 20% rispetto alla situazione patrimoniale individuata nell’ISEE ordinario.

Ricordiamo poi che lo stato di disoccupazione (e quindi il sussidio Naspi) è compatibile con l’Assegno di inclusione.

Isee ordinario o corrente?

Per poter ottenere un ISEE corrente è necessario, oltre alla presenza di una delle variazioni sopra descritte, il “possesso di un ISEE in corso di validità”, come ricordano le istruzioni alla DSU 2025.

Se manca un ISEE già presentato dal nucleo familiare, allora non resta altra alternativa che trasmettere una DSU ordinaria. In questo caso, però, la situazione reddituale di riferimento sarà quella del secondo anno solare precedente la presentazione della Dichiarazione Unica, non aggiornata a seguito della perdita dell’occupazione.

Il rischio in questi casi è quello di ottenere un ISEE superiore alla soglia di 10.140 euro, con conseguente esclusione dall’ADI.

Vantaggi dell’ISEE corrente

L’ISEE corrente permette di ottenere una situazione aggiornata del nucleo familiare, dal momento che il calcolo dell’Indicatore avviene sui redditi da lavoro dipendente, pensione ed assimilati conseguiti nei dodici mesi precedenti quello della richiesta della prestazione (anziché nel secondo anno solare precedente la DSU, come avviene nel modello ordinario).

Nell’ipotesi poi di lavoratore a tempo indeterminato, per cui sia intervenuta una risoluzione del rapporto di lavoro o una sospensione dell’attività lavorativa / riduzione della stessa è possibile indicare, in alternativa, i redditi percepiti negli ultimi due mesi (in tal caso i redditi saranno moltiplicati per 6).

Domanda Assegno di inclusione 2025

Una volta presentato l’ISEE corrente e verificato che lo stesso permette l’accesso all’ADI, per ottenere il sussidio è necessario trasmettere apposita domanda telematica all’INPS, collegandosi a “inps.it –> Sostegni, Sussidi e Indennità –> Assegno di Inclusione (ADI)” in possesso delle credenziali SPID, CIE o CNS.

In alternativa è possibile inviare la domanda avvalendosi dei servizi offerti da patronati e Centri di assistenza fiscale, meglio conosciuti come Caf.

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