Buone notizie a dicembre per tutti i beneficiari dell’Assegno di Inclusione: il pagamento del sussidio sarà effettuato in anticipo, prima delle festività natalizie. Tempistiche utili in un periodo in cui le spese aumentano, causa scadenze di pagamenti, imposte e regali per amici e parenti.
L’INPS ha infatti diffuso il calendario ufficiale delle ricariche, indicando con precisione le date previste, sia per chi aspetta la prima erogazione dell’ADI sia per chi lo riceve già ogni mese.
Ecco allora cosa prevede il programma di dicembre 2025 e come funzionerà l’accredito sulla Carta di inclusione.
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Indice
Assegno di inclusione ADI: le date di dicembre 2025
Collegandosi a “inps.it – Sostegni, Sussidi e Indennità – Assegno di Inclusione (ADI)” è disponibile nella sezione “Documenti” il calendario dei pagamenti dell’assegno di inclusione ADI da settembre a dicembre di quest’anno.
Dal documento si evince che le date dei primi pagamenti, per i nuovi beneficiari dell’ADI e Pagamento delle eventuali mensilità arretrate spettanti sono previsti per lunedì 15 dicembre 2025.
Al contrario, coloro i quali già beneficiano del sussidio (rinnovi mensili) vedranno accreditarsi le somme sulla Carta di inclusione (o Carta ADI) sabato 20 dicembre 2025.
In definitiva, tanto per i nuovi beneficiari quanto per i rinnovi mensili, l’Assegno di dicembre arriverà prima delle festività natalizie.
Come viene pagato l’Assegno di inclusione
Come sempre, l’ADI viene pagato tramite la Carta di inclusione, uno strumento elettronico ricaricabile consegnato ai nuclei familiari che hanno diritto al beneficio.
La carta viene ritirata negli uffici postali dopo l’accredito della prima mensilità, e il destinatario è avvisato attraverso il portale SIISL oppure tramite SMS o email.
È importante ricordare che la Carta di inclusione è strettamente personale: può essere utilizzata solo dal titolare e non può essere ceduta o usata da altre persone.
Come può essere suddiviso l’importo dell’ADI
La normativa prevede che l’importo dell’Assegno di Inclusione possa essere suddiviso tra i componenti maggiorenni del nucleo familiare che esercitano responsabilità genitoriali o che rientrano nella scala di equivalenza. In questo caso, ciascun beneficiario riceve la propria quota pro-capite sulla Carta ADI.
La richiesta di “individualizzazione” della Carta può essere presentata da qualunque membro maggiorenne del nucleo familiare che rientra nei criteri sopra indicati. La domanda si presenta tramite il modello ADI – Com esteso, sia contestualmente alla richiesta del sussidio sia successivamente, durante l’erogazione.
La suddivisione dell’importo viene applicata solo se l’assegno mensile supera i 200 euro nel mese in cui si presenta la domanda o nel primo mese di erogazione, come stabilito dal D.M. 154/2023.
Cosa si può fare con la Carta ADI?
La Carta ADI, quale strumento di pagamento elettronico prepagato, consente di acquistare beni e servizi presso gli esercizi commerciali, al tempo stesso presenti sul territorio nazionale e Convenzionati con il circuito Mastercard.
I beni e servizi acquistati devono rientrare nelle categorie di spesa previste dalla normativa di riferimento (l’elenco degli acquisti vietati è disponibile collegandosi a “poste.it – Carta di inclusione – Come funziona – Cosa non puoi fare”).
In ogni caso è vietato:
- l’utilizzo della carta all’estero;
- l’acquisto online o mediante servizi di direct-marketing.
Prelievi di contante
La Carta di Inclusione consente di effettuare prelievi di contante presso gli sportelli automatici ATM postali e bancari abilitati su circuito Mastercard in Italia, entro un limite mensile di 100 euro.
Soglia che vale per i nuclei composti da un singolo individuo ed è da riproporzionare in ragione della consistenza del nucleo beneficiario, in base alla scala di equivalenza assunta ai fini ADI.
L’assegno di inclusione è tassato?
Non è prevista tassazione per l’ADI. Le somme percepite a titolo di Assegno di Inclusione sono esenti dal pagamento dell’IRPEF, ai sensi dell’articolo 34, comma 3, del D.P.R. numero 601/1973.
Quest’ultimo dispone infatti che i “sussidi corrisposti dallo Stato, e da altri enti pubblici a titolo assistenziali sono esenti dall’imposta sul reddito delle persone fisiche e dall’imposta locale sui redditi nei confronti dei percipienti”.
Sempre l’ADI si configura come “sussidio di sostentamento a persone comprese nell’elenco dei poveri ai sensi dell’articolo 545 del Codice di procedura civile” (articolo 3, comma 3, Decreto – Legge numero 48/2023) ed è, pertanto, impignorabile.
Come ottenere l’Assegno di inclusione ADI
I cittadini che possiedono i requisiti previsti possono richiedere l’Assegno di Inclusione presentando domanda all’INPS. La richiesta può essere inoltrata in tre modalità:
- tramite il portale inps.it, nella sezione dedicata all’ADI, utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS;
- rivolgendosi a un ente di patronato;
- tramite un CAF, che può occuparsi dell’invio della domanda.
Una volta completata con esito positivo l’istruttoria, il beneficio viene erogato ogni mese per un periodo massimo di 18 mesi consecutivi. Al termine, è possibile chiedere il rinnovo per ulteriori 12 mesi, ma con l’obbligo di una sospensione di un mese tra un periodo e l’altro. Tale mese di stop è previsto anche alla fine di ogni successivo rinnovo annuale.
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Foto copertina: istock/FJZEA