Un bonus ponte una tantum fino a 500 euro è in arrivo per i nuclei familiari beneficiari dell’Assegno di inclusione (AdI) che terminano il primo ciclo di 18 mensilità e devono attendere il rinnovo dopo il previsto stop di un mese.
La misura è stata approvata tramite un emendamento al decreto-legge cosiddetto “Ilva” e punta a evitare che migliaia di famiglie restino prive di ogni forma di sostegno economico nel delicato passaggio tra un ciclo e l’altro dell’AdI.
A partire da luglio 2025, infatti, molti nuclei familiari che hanno completato i primi 18 mesi di percezione del beneficio dovranno rifare domanda per ottenere il rinnovo di ulteriori 12 mesi. Tuttavia, la normativa prevede che tra un ciclo e l’altro ci sia un mese di stop obbligatorio, durante il quale il pagamento dell’Assegno viene sospeso, indipendentemente dalla situazione economica del nucleo. Ed è proprio per colmare questo vuoto che nasce il bonus ponte da 500 euro: un’erogazione straordinaria, accreditata automaticamente dall’INPS a tutti i richiedenti che soddisfano i requisiti previsti.
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Indice
Riepilogo sull’Assegno di inclusione ADI
L’Assegno di Inclusione (AdI), introdotto dal decreto 4 maggio 2023 (D.L. 48/23), ha l’obiettivo di sostituire parte del vecchio Reddito di Cittadinanza, destinandosi a famiglie in difficoltà economica, con almeno un membro minorenne, disabile o ultra‑60enne
- La durata iniziale dell’AdI è di 18 mesi consecutivi.
- Al termine dei 18 mesi, è previsto un mese di pausa obbligatoria, indipendentemente dal fatto che il nucleo mantenga i requisiti.
- Successivamente, è possibile presentare domanda per un rinnovo di ulteriori 12 mesi, se si mantengono i requisiti (ISEE fino a circa 10.140 €, presenza di figli, disabili, over 60, ecc.)
Durante l’intervallo tra il primo ciclo e il rinnovo – ovvero il mese di sospensione – i beneficiari rischiavano di rimanere senza alcun sostegno.
Arriva un bonus ponte di 500 euro
Per evitare che centinaia di migliaia di famiglie si ritrovino improvvisamente senza alcun sostegno economico nel mese successivo alla scadenza delle prime 18 mensilità dell’Assegno di Inclusione, il Governo ha previsto un nuovo aiuto: un contributo straordinario una tantum fino a 500 euro. Questa misura – già ribattezzata “bonus ponte” – ha una funzione ben precisa: coprire il vuoto economico che si crea nel periodo di sospensione obbligatoria tra il primo ciclo dell’Assegno di Inclusione e il suo eventuale rinnovo.
Come noto, infatti, l’attuale disciplina prevede che, al termine dei primi 18 mesi di fruizione dell’AdI, il beneficio venga sospeso per almeno un mese prima che possa essere presentata una nuova domanda di rinnovo. Un mese di pausa che può rivelarsi particolarmente pesante per i nuclei più fragili, che spesso non hanno altre fonti di sostentamento. Da qui la decisione del Governo di intervenire con un sostegno economico eccezionale, erogato in automatico, per accompagnare le famiglie fino alla ripresa dell’erogazione regolare del beneficio.
Chi ha diritto ai 500 euro ponte
Il bonus da 500 euro non è destinato a tutti i percettori dell’Assegno di Inclusione, ma solo a quelli che si trovano in una precisa condizione. In particolare, possono beneficiarne:
- I nuclei familiari che hanno completato l’intero primo ciclo di 18 mensilità dell’AdI nel corso del 2025;
- Che presentano la domanda di rinnovo entro i termini previsti, ovvero una volta trascorso il mese di sospensione;
- E che mantengono i requisiti economici e familiari già richiesti per l’accesso all’Assegno di Inclusione, tra cui un ISEE aggiornato inferiore alla soglia di legge, la presenza di almeno un componente minorenne, con disabilità o con età pari o superiore a 60 anni.
Erogazione Assegno di inclusione ponte
Una delle caratteristiche più apprezzate del bonus ponte è la sua modalità di erogazione automatica: non sarà infatti necessario presentare alcuna domanda specifica per ottenerlo. Sarà l’INPS, in modo del tutto ufficioso e centralizzato, a effettuare i controlli sui requisiti e a procedere con l’accredito del contributo una tantum direttamente sullo stesso strumento di pagamento già utilizzato per l’AdI, vale a dire la Carta di Inclusione. Questo elimina completamente il rischio di errori, ritardi o esclusioni dovute a difficoltà burocratiche.
Per quanto riguarda l’importo, va chiarito che si tratta di un contributo “fino a” 500 euro. In pratica, l’importo massimo sarà riconosciuto solo ai nuclei che percepivano l’importo pieno dell’AdI e che possiedono le condizioni economiche e familiari più critiche. Per altri nuclei, invece, l’importo potrà essere inferiore, ma comunque proporzionato alla situazione economica dichiarata
Tempi di pagamento
Il versamento del bonus avverrà insieme alla prima mensilità del nuovo ciclo dell’Assegno di Inclusione. Per chi completa i 18 mesi nel mese di giugno o luglio e presenta tempestivamente domanda di rinnovo, la corresponsione del contributo è prevista intorno alla metà di agosto 2025. Per coloro che invece completeranno il ciclo più avanti nel corso dell’anno, l’erogazione potrà slittare di qualche settimana, ma sarà comunque garantita entro e non oltre il 31 dicembre 2025.
Necessaria nuova domanda dopo i 18 mesi
Uno degli aspetti fondamentali dell’Assegno di inclusione riguarda la gestione del periodo successivo ai primi 18 mesi di erogazione. La normativa, infatti, prevede che l’AdI abbia una durata iniziale di 18 mesi consecutivi, al termine dei quali il beneficio viene interrotto automaticamente. Sospensione prevista dalla legge come momento di pausa, necessario per verificare l’effettivo mantenimento dei requisiti e per gestire il passaggio a un eventuale secondo ciclo.
A partire dal mese successivo al termine delle 18 mensilità – quindi, ad esempio, da luglio 2025 per chi ha iniziato a ricevere l’AdI nel gennaio 2024 – le famiglie interessate devono presentare una nuova domanda all’INPS per chiedere la prosecuzione del beneficio. Si tratta, tecnicamente, di un rinnovo, ma che comporta una nuova valutazione da parte dell’Istituto, simile a quella avvenuta per la prima domanda.
La procedura per il rinnovo è abbastanza semplice: può essere effettuata online tramite il portale INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS, oppure tramite patronati e CAF. Tuttavia, è importante sottolineare che l’INPS non provvede automaticamente alla riattivazione dell’assegno: l’iniziativa deve partire dal cittadino, il quale deve compilare e inviare il modulo entro i tempi utili.
Se la domanda viene presentata entro luglio, il pagamento della prima mensilità del secondo ciclo (e del bonus ponte da 500 euro) potrà avvenire già ad agosto. Se invece si aspetta troppo, si rischia non solo un ritardo nei pagamenti, ma anche – in caso di mancata domanda – la perdita del beneficio stesso.
È inoltre previsto che i nuclei familiari non debbano ripetere l’intera procedura di attivazione (come la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale PAD e l’iscrizione al SIISL), a meno che non siano intervenuti cambiamenti nella composizione del nucleo (es. nascite, decessi, separazioni). In caso contrario, l’iter di rinnovo è semplificato e finalizzato solo alla conferma dei dati già noti all’INPS.
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