Nonostante siano degli assegni di sostegno ai lavoratori di un diverso tipo rispetto agli assegni per il nucleo familiare riservati ai dipendenti, anche questi hanno come destinazione quei nuclei familiari con reddito complessivamente inferiore a determinati limiti fissati annualmente per legge.
Chi ne ha diritto
I coltivatori diretti, i coloni e i mezzadri sono i primi ad averne diritto.
Seguiti da i piccoli coltivatori diretti e i titolari delle pensioni a carico delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, vale a dire artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri.
Per ogni familiare a carico, cioè non economicamente autosufficienti perché hanno redditi personali mensili non eccedenti un determinato importo (rivalutato annualmente per legge), i soggetti suddetti possono riscuotere un contributo.
Come funzionano per i familiari a carico
E’ possibile considerare come familiari a carico e, pertanto, utili ai fini della concessione dell’assegno i figli o equiparati, anche non conviventi, che abbiano meno di 18 anni di età, sino a 21 anni se sono apprendisti o studenti di scuola media inferiore, sino a 26 anni nel caso in cui siano studenti universitari e nei limiti del corso legale di laurea o che siano inabili al lavoro e abbiano qualsiasi età.
Anche il coniuge, può essere considerato. Conta anche il caso in cui sia legalmente separato ma a carico. Ciò è però possibile solo se il richiedente dell’assegno sia titolare di pensione a carico delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi.
L’assegno, può essere richiesto anche per i fratelli, le sorelle e i nipoti conviventi, alle stesse condizioni viste per i figli, e per gli ascendenti ed equiparati nel caso in cui il richiedente sia piccolo coltivatore diretto.
Anche i familiari di cittadini stranieri che risiedono in Paesi con i quali esiste una convenzione internazionale in materia di trattamenti di famiglia possono essere considerare come familiari a carico ai fini della concessione in questione.
Come fare domanda
Già da qualche anno che la domanda per l’ottenimento degli assegni familiari va inoltrata per via telematica dagli interessati (coloni, mezzadri, coltivatori diretti ecc.).
La trasmissione, in realtà, può avvenire attraverso varie modalità. Si può utilizzare il Pin rilasciato dall’Istituto di Previdenza, avvalersi dell’aiuto dei Patronati o attraverso il Contact Center, cioè il servizio multilingue messo a disposizione dall’Inps che risponde al numero verde 803.164 da rete fissa o al numero 06.164164 da rete mobile a pagamento.
Tuttavia, i moduli non vanno mai inviati cartacei.
Qualora la domanda di assegno sia successiva all’insorgere del diritto, si può comunque ricevere gli arretrati, anche se nel limite dei 5 anni precedenti.
Dove trovare il modulo per la domanda di assegni familiari
Il modulo per la domanda di assegni familiari è disponibile sul sito dell’INPS pronto per essere compilato, salvato e stampato. Durante la compilazione bisogna indicare i dati relativi all’anagrafica del lavoratore, alla sua attività professionale e i suoi familiari. Vanno allegate delle dichiarazioni di responsabilità per i casi specifici.
Se il reddito del nucleo e/o dei familiari a carico si modifica dopo che il beneficio è stato concesso, è necessario presentare dei nuovi modelli reddituali.
Gli importi della prestazione
Per quanto riguarda gli importi della prestazione, corrisposti direttamente dall’INPS, questi variano rispetto alle categorie del richiedente e/o il beneficiario.
Ai coltivatori diretti, ai coloni e ai mezzadri per i figli ed equiparati spettano 8,18 € mensili, mentre ai pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi e ai piccoli coltivatori diretti per il coniuge e i figli o equiparati spettano 10,21€. Ai piccoli coltivatori diretti per i genitori ed equiparati spettano 1,21€ mensili.
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