Ape sociale anche nel 2026: con quali regole e per quali lavoratori

Paolo Ballanti 10/11/25

Previa domanda all’INPS i lavoratori con almeno 63 anni e 5 mesi di età in possesso di determinati requisiti personali, professionali e contributivi possono beneficiare dell’indennità Ape sociale sino alla pensione di vecchiaia o anticipata.

Introdotta in via sperimentale dal 1° maggio 2017 ad opera della Legge 11 dicembre 2016, numero 232 (articoli 1, commi da 179 a 186) l’indennità Ape sociale può essere conseguita sino al 31 dicembre 2025.

Il Disegno di legge di bilancio 2026 (Atto Senato numero 1689) proroga, tuttavia, l’operatività dell’anticipo pensionistico fino al 31 dicembre 2026.

Analizziamo la questione in dettaglio.

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Indice

Ape sociale estesa anche al 2026

L’articolo 39 del disegno di legge di bilancio proroga fino al 31 dicembre 2026 le disposizioni in materia di Ape sociale (di cui all’articolo 1, commi da 179 a 186, della Legge numero 232/2016).

L’estensione opera per i soli soggetti che si trovino in una delle condizioni di cui alle lettere a) e d) del medesimo comma 179 al compimento dell’età di 63 anni e 5 mesi.

Cumulabilità di Ape sociale con i redditi di lavoro

L’articolo 39, comma 2 del disegno di legge dispone altresì l’incumulabilità di Ape sociale con i redditi di lavoro dipendente o autonomo, eccezion fatta per quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000,00 euro lordi annui.

A chi spetterà Ape sociale nel 2026?

Grazie all’articolo 39 Ape sociale è riconosciuta sino al 31 dicembre 2026 a beneficio dei soggetti che si trovino al compimento dei 63 anni e 5 mesi di età in una delle condizioni previste dal comma 179 (e descritte nella successiva tabella), nello specifico:

  • disoccupazione;
  • assistenza a familiare con disabilità grave;
  • riduzione della capacità lavorativa per invalidità grave;
  • rapporti di lavoro dipendente in particolari professioni usuranti.

In attesa di indicazioni ufficiali da parte dell’INPS (con apposita circolare), stante il disposto del disegno di legge di bilancio si ipotizza che Ape sociale avrà le stesse condizioni di erogazione del beneficio previste per l’annualità corrente, che di seguito esaminiamo.

In cosa consiste Ape sociale 2025?

Ape sociale è corrisposta in quote mensili per dodici mensilità, ciascuna di esse pari all’importo corrispondente quello della rata mensile della pensione di vecchiaia, calcolata al momento della domanda.

L’indennità, che non può eccedere i 1.500 euro lordi mensili, non è soggetta a:

  • integrazione al trattamento minimo;
  • rivalutazione;
  • reversibilità ai superstiti in caso di decesso del soggetto titolare.

I requisiti di Ape sociale

La normativa vigente (articolo 1, commi da 179 a 186, Legge numero 232/2016) riconosce l’Ape sociale ai lavoratori residenti in Italia iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), alle forme sostitutive ed esclusive della medesima nonché alla Gestione separata INPS che alla data di accesso al trattamento:

  • hanno compiuto almeno 63 anni e 5 mesi di età;
  • hanno cessato l’attività lavorativa;
  • non sono titolari di un trattamento pensionistico diretto;

e, in aggiunta, si trovano in una delle condizioni descritte in tabella:

SituazioneAnzianità contributiva richiesta
Stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento (anche collettivo), dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale intervenuta in sede protetta, scadenza del termine del contratto a tempo determinato (a condizione che nei trentasei mesi precedenti la cessazione del contratto siano stati totalizzati periodi di lavoro dipendente per almeno diciotto mesi) e conclusione integrale della percezione della NASpIAlmeno 30 anni
Assistenza al momento della richiesta e da almeno sei mesi, a coniuge, persona in unione civile o parente di primo grado convivente con disabilità con necessità di sostegno elevato o molto elevato, ovvero un parente o affine di secondo grado convivente se i genitori / coniuge della persona con disabilità hanno compiuto settant’anni ovvero sono anch’essi affetti da patologie invalidanti, sono deceduti o mancanti
Capacità lavorativa ridotta almeno pari al 74%, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile
Alla data di decorrenza dell’Ape essere lavoratore dipendente all’interno delle professioni di cui all’Allegato 3 alla Legge numero 234/2021, il quale abbia svolto in Italia da almeno sette anni negli ultimi dieci anni o da almeno sei anni negli ultimi sette anni attività lavorative per le quali è richiesto un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativoAlmeno 36 mesi (almeno 32 anni per operai edili, ceramisti, conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta)

Con riguardo alle lavoratrici madri l’anzianità contributiva è ridotta di dodici mesi per ogni figlio (anche adottivo), nel limite massimo di due anni.

Decorrenza e durata

L’indennità Ape sociale decorre dal primo giorno del mese successivo quello di presentazione della domanda di accesso al beneficio (a condizione che a tale data sussistano tutti i requisiti e condizioni previsti dalla normativa) previa cessazione dell’attività lavorativa.

L’erogazione mensile è assicurata sino all’età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento di un trattamento pensionistico diretto anticipato o conseguito anticipatamente rispetto all’età per la pensione di vecchiaia.

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Foto copertina: istock/mixetto

Paolo Ballanti

Dopo la laurea in Consulente del Lavoro, conseguita all’Università di Bologna nel 2012, dal 2014 si occupa di consulenza giuslavoristica ed elaborazione buste paga presso un’associazione di categoria in Ravenna. Negli anni successivi alla laurea ha frequentato tre master: El…Continua a leggere

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