Da un’indagine del Ministero è venuto fuori infatti che in Italia si registrano i prezzi più alti d’Europa su prodotti come pannolini, pappe, latte artificiale, passeggini, carrozzine e tutto quanto occorre per la cura dei neonati. Si calcola che ogni famiglia può arrivare a spendere in media anche a 13.500euro.
Tra l’altro, per una larga gamma di prodotti la possibilità di avvalersi di beni succedanei o sostitutivi è piuttosto limitata.
“Il comparto dei prodotti per la prima infanzia risulta caratterizzato da alcune specificità che incidono sulla formazione dei prezzi e sulla struttura della catena distributiva“, denuncia il ministro. La conseguenza è che “il consumatore si trova obbligato ad acquistare il prodotto di una particolare marca su indicazione del pediatra. Tra l’ altro la sostituibilità con prodotti equivalenti, alternativi è piuttosto limitata“. I principali canali di vendita, secondo Riccardi, sono farmacia e parafarmacia “dove i prezzi sono in media più elevati“, fino ad arrivare a rincari che, per prodotti analoghi paragonati con altri paesi europei, lievitano del 40 per cento. Nei supermercati e negli ipermercati invece i prezzi sono più convenienti. Conclude Riccardi: “Un grave danno per le famiglie costrette a sostenere un impegno economico esagerato. Negli ultimi anni sembra cresciuta la tendenza a organizzare gruppi di acquisto solidali per ottenere un risparmio“.
Il presidente dell’ Antitrust, ha già comunicato al Ministro annunciando l’imminente apertura di una pratica perché, ha già affermato, che “i prezzi sono mediamente superiori a quelli praticati nel resto d’Europa. E in modo ingiustificato“.
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