Agenda digitale e green economy, a settembre nuovo piano per la crescita

Redazione 22/08/12
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Non solo piano pluriennale di progressivo abbattimento del debito pubblico e avvio della “fase due” della Spending Review : a settembre il Governo si muoverà ancora, nuovamente, sul terreno della crescita, con il Ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, che sta lavorando in stretta coordinazione con il Premier Mario Monti ad una cura ricostituente per l’economia italiana in recessione (con il Pil in calo dell’1,9-2% nel 2012).

La terapia è tanto più necessaria quanto più l’Italia sembra intenzionata a “farcela da sola”, senza ricorrere  a scudi anti-spread (e successivi interventi della Banca centrale europea nell’acquisto di Titoli di Stato) governati da modalità ancora non del tutto chiaramente definite, rassicurando i mercati con nuove riforme da affiancare al costante risanamento dei conti. Lo stesso Ministro dell’economia, Vittorio Grilli, in una lunga intervista a Repubblica, ha escluso una nuova manovra correttiva ad autunno, che finirebbe per deprimere ulteriormente i consumi, fornendo l’assist per il collega Passera ad agire con decisione sul fronte del rilancio della crescita. A settembre è anche previsto un primo controllo sullo stato delle liberalizzazioni, con il vaglio dei decreti attuativi e dei regolamenti necessari per darle piena effettività, e monitoraggi sul territorio per verificare l’aumento di taxi, farmacie e notai.

Questi i principali capitoli nei quali sarà suddiviso il “secondo pacchetto crescita” in lavorazione al Ministero dello sviluppo economico.

I.   Agenda digitale per l’Italia

Il progetto vede una forte cooperazione tra Passera ed i colleghi Barca (coesione territoriale), Profumo (istruzione, università e ricerca), Patroni Griffi (funzione pubblica) e Peluffo (sottosegretario di Stato). La misura a più forte impatto mediatico è sicuramente quella di fare del Mezzogiorno un grande deposito di dati digitali dove far affluire le informazioni contenute nella Rete, attraverso la creazione dei Data Center. L’esempio di riferimento è l’Islanda, sede di imponenti “mega-server” dove i principali siti Internet del pianeta depositano le loro informazioni. Le Regioni del Sud Italia dovranno fare lo stesso per le maggiori aziende italiane, aiutandole a sviluppare la vocazione per il commercio informatico (E-commerce) e aumentare così le esportazioni, conservando inoltre l’enorme mole di dati che verranno dalla completa digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, un altro degli obiettivi dell’Agenda.

Si punta poi all’annullamento del cosiddetto digital divide (divario digitale) entro la fine del 2013, portando la banda larga (2 megabite/secondo) in tutto il Paese, via cavo o wireless, accompagnandola con la banda ultra-larga (20 megabite/secondo), con l’iniziale cablaggio delle grandi città. 1 miliardo verrà stanziato per progetti di alfabetizzazione informatica rivolti alle fasce della popolazione finora più o meno escluse dall’uso delle tecnologie dell’informazione.

II.    Semplificazioni e start up

Sono gli altri due pilastri del pacchetto crescita di settembre. Allo studio di Governo e categorie vi sono una serie di misure con cui rendere più facile la vita (almeno sul versante burocratico) per le aziende italiane, tramite la semplificazione delle procedure e delle autorizzazioni. Le start up, imprese innovative di tutti i settori, saranno ulteriormente aiutate, secondo Passera, dall’unificazione di tutti i fondi per i giovani imprenditori in un nuovo Fondo generale degli incentivi, di più facile accesso e garante di una migliore distribuzione delle risorse su tutto il territorio nazionale.

III.   Investimenti esteri

L’obiettivo è far tornare l’Italia ad essere una terra nuovamente appetibile per gli investitori stranieri, poiché il rilancio dell’economia passa anche attraverso soldi freschi immessi nel sistema produttivo. Uno degli ostacoli maggiori è costituito dalla farraginosità della burocrazia e dalle differenze normative regionali. A tal fine, un gruppo di lavoro congiunto tra il Ministero dello sviluppo economico e Confindustria vuole lanciare uno “Sportello Unico” a cui gli imprenditori esteri potranno rivolgersi per ottenere doppia assistenza, legale ed amministrativa, e districarsi così volta per volta tra le pratiche ed autorizzazioni del caso.

IV.    Green economy, ma anche gas e petrolio nazionali

Tra ottobre e dicembre 2012 il secondo pacchetto crescita verrà integrato da un piano nazionale dell’energia (l’ultimo risale ad ormai 15 anni addietro). Al centro il sostegno della Green Economy, ricca di prospettive occupazionali e per lo sviluppo (anche tecnologico): gli obiettivi della direttiva europea “20-20-20”, che prevede la riduzione del 20% delle emissioni dei gas serra, del consumo di energia del 20% e l’aumento del 20% della quota di energia proveniente da fonti rinnovabili entro il 2020, dovranno essere raggiunti e, se possibile, superati tramite potenziamento di idroelettrico, fotovoltaico, geotermia, biomasse ed interventi di efficienza energetica.

La strategia di Passera punta, inoltre, a trasformare l’Italia nel principale deposito snodo europeo per il gas naturale, in arrivo dall’Europa orientale, dal Medio Oriente e dal Nord Africa. Un ruolo chiave in questa operazione sarà affidato a Snam Rete Gas, che con le liberalizzazioni è stato scorporato dall’Eni. Tutto questo mentre il Governo vuole tornare a valorizzare anche l’estrazione e la produzione di idrocarburi nazionali: petrolio e gas “Made in Italy” dovranno arrivare a coprire il 20% del fabbisogno energetico nazionale (oggi siamo al 10%).

V. Piano aeroporti

Entro Natale Passera si impegna a riscrivere la geografia aeroportuale in Italia, che fino ad oggi ha mancato di un’accurata pianificazione. La riorganizzazione degli scali, con la chiusura di quelli in perdita o superflui, avverrà tenendo conto dei dati del traffico e della “vocazione” degli aeroporti (turistica o commerciale). Il piano punta a concentrare le scarse risorse a disposizione eliminando gli sprechi e le duplicazioni, con l’obiettivo di portare a benefiche ricadute anche per quella che è una delle principali ricchezze del nostro Paese: il turismo.

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