Con l’avvicinarsi della fine dell’anno torna puntuale uno degli appuntamenti fiscali più attesi – e temuti – dai contribuenti: il versamento dell’acconto Irpef.
Dicembre rappresenta infatti l’ultima chiamata per chi deve saldare la seconda o unica rata delle imposte legate alla dichiarazione dei redditi 2025, oltre che per coloro che hanno scelto di rateizzare la prima quota e devono chiudere definitivamente il piano di pagamento entro metà mese.
Con scadenze ravvicinate, regole diverse a seconda degli importi e la possibilità di ricorrere al metodo previsionale, orientarsi non è sempre semplice.
In questo articolo facciamo il punto su quando l’acconto Irpef è dovuto, come si calcola e quali date segnare in calendario per evitare sanzioni e ritardi.
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Indice
Quando è dovuto l’acconto IRPEF?
L’obbligo di versare un acconto dell’IRPEF relativa al periodo di imposta 2025 scatta esclusivamente se, dalla dichiarazione dei redditi presentata nell’annualità corrente, l’imposta relativa all’anno precedente (2024) è superiore a 51,65 euro, sottratti i seguenti importi:
- Detrazioni;
- Crediti di imposta;
- Ritenute;
- Eccedenze.
Come si calcola l’acconto?
L’acconto è di norma calcolato secondo il metodo storico, vale a dire assumendo a riferimento il 100 per cento dell’imposta risultante dalla dichiarazione dei redditi presentata per l’anno precedente. Ne consegue che, per l’acconto IRPEF 2025, si considera l’imposta 2024.
La base di calcolo è rappresentata dall’imposta dell’anno precedente diminuita di detrazioni, crediti d’imposta e ritenute spettanti, così come risultano dalla dichiarazione dei redditi.
Se la precedente dichiarazione è stata omessa, la base di calcolo per l’acconto è rappresentata dall’imposta che sarebbe dovuta risultare dalla dichiarazione medesima se fosse stata presentata.
Il metodo previsionale
In alternativa al metodo storico il contribuente che ritiene di dover liquidare all’Erario un’imposta per l’anno in corso inferiore rispetto a quella dell’anno precedente, può:
- Eseguire il versamento di un acconto inferiore a quello dovuto, calcolandone l’importo in funzione della minore imposta prevista;
- in alternativa, non effettuare alcun versamento.
Eventuali errori nella previsione comportano l’irrogazione delle sanzioni per versamento insufficiente.
Con riguardo all’acconto 2025, il contribuente può ricorrere al metodo previsionale se ritiene che l’imposta dovuta per l’annualità corrente (da dichiarare con il modello 730-2026) sarà inferiore o nulla rispetto a quella relativa al 2024.
Due rate di acconto
L’acconto IRPEF relativo all’annualità corrente è dovuto in una o due rate a seconda dell’importo da liquidare all’Erario:
- un unico versamento entro la scadenza ordinaria del 30 novembre se l’acconto è inferiore a 257,52 euro;
- due rate di acconto se, al contrario, le somme dovute dal contribuente sono pari o superiori alla soglia di 257,52 euro.
In quest’ultima ipotesi:
- la prima rata di acconto (pari al 40 per cento del totale) è versata entro il 30 giugno dell’anno di imposta (insieme al saldo dell’anno precedente);
- la seconda rata di acconto (pari al 60 per cento residuo) è versata entro la scadenza ordinaria del 30 novembre del medesimo anno.
Le particolarità della prima rata di acconto
La prima rata di acconto dell’IRPEF può essere:
- posticipata di trenta giorni (nel caso di versamento nei trenta giorni successivi, corrispondenti al 30 luglio per i soggetti con esercizio coincidente con l’anno solare, è necessario applicare la maggiorazione dello 0,40 per cento a titolo di interessi);
- dilazionata in rate mensili di pari importo, con la maggiorazione degli interessi del 4 per cento annuo (0,33 per cento mensile).
Il numero delle rate è determinato liberamente dal soggetto interessato, a patto che il pagamento sia completato entro il 16 dicembre dell’anno di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Le rate successive alla prima devono essere versate entro il giorno 16 di ciascun mese.
In definitiva, i pagamenti dilazionati rispettano le seguenti scadenze:
- il 30 giugno o posticipo al 30 luglio con maggiorazione dello 0,4 per cento;
- il giorno 16 di ciascun mese successivo per le rate successive alla prima.
Con esclusivo riferimento all’annualità corrente (Decreto – Legge numero 84/2025) la scadenza del 30 giugno è stata posticipata al 21 luglio senza alcuna maggiorazione, con possibilità di liquidare le somme entro il 20 agosto 2025 con la maggiorazione dello 0,40 per cento.
La scadenza per il secondo o unico acconto IRPEF 2025
Dal momento che la scadenza ordinaria del 30 novembre cade di domenica, entro il 1° dicembre 2025 i contribuenti sono tenuti a versare all’Erario la seconda o unica rata di acconto delle imposte relative all’annualità corrente.
A differenza della prima rata di acconto le somme in scadenza il prossimo 1° dicembre non possono essere dilazionate.
Le date da ricordare
Ecco di seguito un prospetto riepilogativo degli importi in scadenza il 1° dicembre 2025 e il 16 dicembre 2025:
| Importo da versare | Contribuenti interessati | Scadenza |
| Unico acconto IRPEF 2025 | Acconto inferiore a 257,52 euro | 1° dicembre 2025 |
| Secondo acconto IRPEF 2025 (40 per cento dell’acconto totale) | Acconto pari o superiore a 257,52 euro | |
| Primo acconto IRPEF 2025 (60 per cento dell’acconto totale), ultima rata del piano di dilazione | Acconto pari o superiore a 257,52 euro | 16 dicembre 2025 |
Tabelle riepilogo in PDF
In questa tabella riassumiamo quando è dovuto l’acconto Irpef:
| Condizione | Acconto dovuto? | Note |
|---|---|---|
| Imposta 2024 (al netto di detrazioni, crediti, ritenute, eccedenze) ≤ 51,65 € | ❌ No | Nessun obbligo di versamento |
| Imposta 2024 (al netto di detrazioni ecc.) > 51,65 € | ✔️ Sì | Calcolo tramite metodo storico o previsionale |
| Dichiarazione precedente omessa | ✔️ Sì | L’acconto si calcola sull’imposta “virtuale” che sarebbe emersa |
Nella seconda tabella riepiloghiamo le regole su calcolo e modalità di versamento dell’acconto Irpef 2025
| Metodo | Descrizione | Rischi/Note |
|---|---|---|
| Storico | Si versa il 100% dell’imposta risultante dalla dichiarazione dell’anno precedente (imposta 2024) | Metodo standard |
| Previsionale | Si versa un acconto inferiore o non si versa nulla se si prevede un’imposta 2025 più bassa | In caso di errore, sanzioni per insufficiente versamento |
Per avere queste tabelle sempre a portata di mano puoi scaricarle in PDF dal box “Allegati” qui sotto:
Foto copertina: istock/Rafmaster
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