Il provvedimento, ribattezzato “sanatoria selvaggia” ha suscitato negli ultimi giorni forti polemiche perché invita gli enti locali a predisporre dei piani di recupero delle aree costiere, consentendo di sanare gli immobili abusivi costruiti entro 150 metri dalle coste nei Comuni affacciati sul mare e quelli ricadenti in aree rurali.
Per gli abusi autodenunciati prima del 1994 – circa il 13-15% del totale – il ddl prevede che il Comune possa decidere di sanare l’immobile o acquisirlo al patrimonio e individuare un’altra zona edificabile per i privati.
Nel testo scompare l’Agenzia per la tutela e la conservazione dei 1.480 chilometri quadrati di costa, che viene sostituita da un osservatorio.
Il ddl è pronto per la discussione in aula, si attende quindi la decisione della conferenza dei capigruppo sull’inserimento in calendario.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento