Collocamento mirato disabili: le nuove linee guida e regole

Paolo Ballanti 28/03/22
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Novità in arrivo per quanto riguarda il collocamento mirato dei lavoratori disabili. Il 16 marzo scorso durante una conferenza stampa congiunta il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando e la Ministra per le disabilità Erika Stefani hanno presentato le “Linee guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità” e la Banca dati del collocamento obbligatorio, introdotti nei mesi precedenti con due distinti decreti ministeriali.

Mentre le Linee guida fanno propri i principi delle Nazioni Unite e della Commissione Europea in tema di centralità dell’inclusione lavorativa e dell’integrazione sociale delle persone con disabilità, la Banca dati del collocamento obbligatorio mira a raccogliere le informazioni e semplificare gli adempimenti in materia di assunzione di persone diversamente abili.

Analizziamo le due novità in dettaglio.

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Collocamento mirato disabili: il Decreto Legislativo

Il Decreto Legislativo 14 settembre 2015 numero 151 contenente al Capo I disposizioni di “Razionalizzazione e semplificazione in materia di inserimento mirato delle persone con disabilità” prevede all’articolo 1 comma 1 l’adozione, entro centottanta giorni dall’entrata in vigore dello stesso, delle “linee guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilitàattraverso uno o più decreti del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, previa intesa “in sede di Conferenza unificata ai sensi del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281”.

Collocamento mirato disabili: il Decreto attuativo

In attuazione dell’articolo 1 del D.Lgs. numero 151/2015 lo scorso 11 marzo 2022 è stato adottato dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali il Decreto numero 43 contenente le “Linee guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità”.

Queste ultime rappresentano, si legge nel testo, uno strumento di “indirizzo e coordinamento a livello nazionale” e, pur non sostituendosi alle norme regionali che hanno regolamento il collocamento mirato sui territori, intendono offrire un “quadro di riferimento complessivo rispetto a principi, interventi e metodologie di attuazione”, ispirandosi alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità ed “in considerazione degli obiettivi della Strategia europea per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030 presentata dalla Commissione europea”.

Gli interventi e le indicazioni forniti dalle Linee guida sono in particolare finalizzati a:

  • Favorire, sull’intero territorio nazionale, la presenza e la fruibilità di servizi, strumenti e risorse adeguati, secondo i principi delle pari opportunità, a beneficio dei cittadini con disabilità e delle imprese interessati dalla normativa sul collocamento mirato;
  • Sostenere la standardizzazione dei processi di attuazione delle norme sul territorio nazionale, da parte dei servizi competenti, al fine di ridurre i divari territoriali che penalizzano vaste aree del Paese;
  • Orientare le azioni del sistema nella prospettiva di un miglioramento continuo dell’efficacia delle prestazioni, supportato da attività di monitoraggio e da una condivisione delle pratiche valide tra le diverse realtà locali.

Collocamento mirato disabili: le proposte

Le proposte contenute nel documento ministeriale si concretizzano, tra le altre, in:

  • Percorso di collaborazione e di condivisione inter-istituzionale verso un sistema di inclusione lavorativa in grado di essere più efficiente ed organico per il Paese;
  • Offerta di un quadro di riferimento unitario rispetto a principi, interventi e metodologie di attuazione;
  • Piattaforma informatica accessibile e dinamica per la raccolta sistematica delle buone pratiche di inclusione lavorativa;
  • Adozione del mainstreaming della disabilità per un sistema di analisi e valutazione delle politiche promosse dalle amministrazioni regionali che “consideri il potenziale impatto sul mondo della disabilità delle misure predisposte, non solo in termini di equità ma anche in chiave di crescita economica”;
  • Promozione di campagne di comunicazione e valorizzazione della responsabilità sociale delle imprese che “garantiscano buoni risultati quantitativi e qualitativi sul piano occupazionale e producano i necessari cambiamenti culturali sulla tematica della disabilità in contesti organizzativi e produttivi”;
  • Introduzione o consolidamento, da parte delle amministrazioni competenti per il collocamento mirato, di meccanismi e clausole premianti negli appalti pubblici a favore di imprese ed enti che abbiano istituito la figura del responsabile dell’inserimento lavorativo nei luoghi di lavoro;
  • Ricorso alla figura del responsabile dell’inserimento lavorativo anche in forma consulenziale per le piccole e medie imprese, attingendo alle professionalità disponibili sul territorio;
  • Riorganizzazione dei servizi per il collocamento mirato, basata sui principi contenuti nell’articolo 1 del Decreto Legislativo numero 151/2015, attraverso l’identificazione dei responsabili dei procedimenti, senza “trascurare le peculiarità territoriali e le implicazioni di governance del sistema conseguenti alla loro adozione”.

Scarica le linee guida sul collocamento mirato delle persone con disabilità

Collocamento mirato disabili: beneficiari

Le Linee guida sul collocamento mirato disabili si preoccupano di definire tre categorie di beneficiari dei percorsi di accompagnamento al lavoro:

  • Giovani con disabilità che non rientrano ancora tra i beneficiari della normativa, in quanto non in età lavorativa o perché inseriti nel sistema dell’istruzione, destinatari di “interventi che coinvolgeranno operatori e servizi dei sistemi socio-sanitari, dell’istruzione e della formazione” allo scopo di garantire un efficace trasferimento “della presa in carico verso il sistema dell’integrazione lavorativa” (anche considerando l’introduzione di un tutor per facilitare ed accompagnare l’inclusione ed il cambiamento per le diverse dimensioni del progetto personalizzato);
  • Persone che accedono per la prima volta alle liste del collocamento obbligatorio ovvero sono iscritte da non oltre ventiquattro mesi;
  • Disoccupati da oltre ventiquattro mesi e le persone che rientrano al lavoro a seguito di dimissioni, licenziamenti, lunghi periodi di malattia, infortunio sul lavoro, malattia professionale o riabilitazione.

Collocamento mirato disabili: monitoraggio e tavoli tecnici

La verifica sull’attuazione delle Linee guida è affidata al monitoraggio annuale del Ministero del lavoro in collaborazione con ANPAL, coinvolgendo altresì le amministrazioni regionali competenti.

Inoltre, entro diciotto mesi dall’adozione delle medesime Linee guida, i servizi competenti sono chiamati ad attuare una ricognizione per verificare la permanenza nelle liste del collocamento obbligatorio per le persone iscritte da più di ventiquattro mesi “identificando le cause prevalenti della loro perdurante condizione di disoccupazione e il numero di offerte di lavoro presentate loro nel medesimo periodo”.

Le Linee guida, come specificato nel testo ministeriale, costituiscono comunque un “documento di indirizzo”. Pertanto, alla luce del “loro intervento su tematiche di rilievo che necessitano di confronto istituzionale e ulteriore approfondimento, si ravvisa la necessità di prevedere appositi tavoli tecnici” anche in relazione “all’opportunità di adottare provvedimenti specifici o elaborare proposte di modifica normativa”.

Banca dati sul collocamento obbligatorio mirato: il Decreto ministeriale

In attuazione dell’articolo 8 comma 2 del già citato D.Lgs. numero 151/2015 il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha adottato il 29 dicembre 2021 un Decreto (pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 febbraio) di concerto con il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale ed altresì con il Ministro per la pubblica amministrazione, con cui sono stati definiti i dati da trasmettere e le modalità attuative della Banca dati sul collocamento obbligatorio mirato dei lavoratori disabili.

Scopo del progetto, si legge nel D.M., è:

  • Razionalizzare la “raccolta sistematica dei dati disponibili sul collocamento mirato”;
  • Semplificare gli adempimenti;
  • Rafforzare i controlli;
  • Migliorare il monitoraggio e la valutazione degli interventi di cui alla Legge numero 68/1999.

La Banca dati è affidata alla gestione del Ministero del lavoro sia dal punto tecnico che informatico, mentre le informazioni in essa contenute saranno accessibili a:

  • Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano ed altri enti pubblici responsabili del collocamento mirato con riferimento al proprio ambito territoriale di competenza;
  • Ispettorato nazionale del lavoro (INL), per le attività di vigilanza ed irrogazione delle sanzioni;
  • ANPAL, nell’ambito della sua attività di coordinamento nella gestione del collocamento mirato;
  • Dipartimento della funzione pubblica;
  • Datori di lavoro pubblici e privati (limitatamente ai propri dati, a quelli dagli stessi conferiti ed altre informazioni provenienti da soggetti diversi);
  • Iscritti agli elenchi del collocamento mirato, limitatamente alla consultazione dei propri dati (l’accesso è consentito tramite SPID o CIE).

Nella news sulla conferenza stampa dei Ministri Orlando – Stefani (pubblicata sul portale “lavoro.gov.it – Priorita”) si precisa che il “Ministero del lavoro ha iniziato interlocuzioni con INPS ed INAIL al fine di approntare tutti gli adempimenti utili per rendere operativa la Banca dati del collocamento mirato ed è in procinto di attivare anche un tavolo con le Regioni”.

Banca dati sul collocamento obbligatorio mirato: quali sono le informazioni raccolte

Ad animare la Banca dati sul collocamento mirato dei lavoratori disabili saranno le informazioni riguardanti:

  • I prospetti informativi previsti dalla Legge n. 68/1999;
  • Gli accomodamenti ragionevoli adottati dai datori di lavori obbligati;
  • Gli esoneri autocertificati;
  • Le comunicazioni obbligatorie riguardanti le instaurazioni, le variazioni e le cessazioni dei rapporti di lavoro dei soggetti interessati;
  • Le sospensioni di cui all’articolo 3, comma 5 della Legge n. 68/1999;
  • Le convenzioni previste dalla Legge n. 68/1999;
  • I lavoratori con disabilità e le categorie protette;
  • Le schede di cui all’articolo 8, comma 1, Legge n. 68/1999;
  • Gli avviamenti effettuati dagli uffici competenti;
  • Le informazioni pertinenti ed indispensabili per le finalità di inserimento lavorativo contenute nel verbale di accertamento delle condizioni di disabilità;
  • Gli incentivi diretti ai datori di lavoro ai sensi della legge sul collocamento obbligatorio (L. n. 68/1999);
  • Gli incentivi e le agevolazioni in materia di collocamento delle persone con disabilità erogate sulla base di disposizioni regionali;
  • Le sovvenzioni per interventi in materia di reinserimento e di integrazione lavorativa in una nuova occupazione delle persone con disabilità per infortunio sul lavoro o malattia professionale, erogate dall’INAIL;
  • La comunicazione contenente i tempi e le modalità di copertura della quota di riserva da parte delle amministrazioni pubbliche.

Banca dati sul collocamento obbligatorio mirato: chi trasmette le informazioni

A seconda del tipo di informazione, i soggetti interessati dall’invio dei dati saranno:

  • Datori di lavoro obbligati;
  • Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
  • Uffici pubblici competenti;
  • INPS ed INAIL;
  • Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano.

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Paolo Ballanti

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