Addio Pin Inps da oggi 1° ottobre: cosa cambia, nuove modalità e proroghe

Il 30 settembre è stato l’ultimo giorno per tutti, tranne che per aziende. Il Pin resta per minorenni ed extracomunitari

Chiara Arroi 01/10/21
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La rivoluzione nel mondo delle prestazioni sociali online è già iniziata da ottobre 2020, mese da cui abbiamo iniziato a dire addio al Pin Inps per passare in modo definitivo allo Spid (il sistema pubblico di identità digitale). È stato lo stesso Istituto a comunicarlo con la circolare 87 del 17 luglio 2020.

L’Inps attualmente non rilascia più il Codice pin dal 1° ottobre dello scorso anno, ma chi ne è già in possesso da tempo può ancora continuare ad utilizzarlo. Fino a quando però?

Il dubbio è stato chiarito il 2 luglio 2021 dall’Ente, che ha pubblicato sul sito la circolare n. 95 per mettere nero su bianco che i PIN già rilasciati dall’Istituto alla data del 1° ottobre 2020 e rimasti in vigore nel periodo transitorio, saranno dismessi entro il 30 settembre 2021.

Dal 1° ottobre 2021 il sistema Pin sarà dismesso definitivamente e saluteremo per sempre la vecchia modalità di accesso web. Meglio dunque affrettarsi a dotarsi di SPID, o comunque di credenziali CNS e CIE.

Inglesizzando il tutto, si parla di switch-off (passaggio dal Pin allo Spid). E l’Inps aveva annunciato questo grande salto già nel luglio 2020 anche sui suoi canali social, per rendere noto a tutti i cittadini e le cittadine il cambiamento, che non sarebbe stato repentino, ma che il cambiamento avrebbe seguito una fase di transizione.

Il tweet Inps

PIn Inps prorogato per aziende e intermediari 

Precedentemente invece Inps aveva prorogato al 30 settembre il termine per l’utilizzo del vecchio Pin anche per intermediari e aziende, oltre che per privati cittadini. Spiegandoci meglio:

  • con la circolare del 2 luglio Inps aveva consentito l’utilizzo del vecchio Pin fino al 30 settembre solo al privato cittadino, escludendo aziende e intermediari, i quali avrebbero potuto fare uso del Pin solo fino al 1° settembre.
  • con l’ultimo messaggio del 25 agosto 2021 (Messaggio n° 2926 del 25-08-2021) invece l’Ente fa un piccolo passo indietro, consentendo anche agli utenti diversi dai privati cittadini (quindi aziende e intermediari) di farlo.

Ultima novità invece è che l’Istituto ha accolto positivamente la richiesta dei Consulenti del lavoro, concedendo una proroga temporanea ed eccezionale per aziende e professionisti che, comunque, non potrà estendersi oltre il 2021. Lo slittamento riguarderà solo quei PIN cui sono collegati profili per l’accesso ai servizi dedicati alle aziende e ai loro intermediari

Vediamo in breve cos’è il Pin Inps, cosa cambierà con la sua rimozione dai sistemi di autenticazione per accedere ai servizi online, e di cosa si tratta quando parliamo di Spid. Ecco tutte le istruzioni utili.

>> Scarica la circolare Inps numero 87 del 17 luglio 2020

Cos’è il Pin Inps 

L’Inps utilizza un proprio sistema di accreditamento delle credenziali di accesso ai servizi on line, costituito da un codice identificativo personale PIN che consente a cittadini, imprese e intermediari di usufruire direttamente dei servizi loro dedicati.

Il Pin (Personal Identification Number) è proprio questo codice identificativo personale, che consente l’accesso ai servizi online dell’Istituto. Grazie a questo sistema di riconoscimento, ogni utente può usufruire dei servizi a lui dedicati.

Il Pin poteva essere richiesto da qualsiasi utente che voglia usufruire dei servizi online offerti da INPS. il Pin può essere:

  • ordinario, per consultare i dati della propria posizione contributiva o della propria pensione;
  • dispositivo, per richiedere le prestazioni e i benefici economici ai quali si ha diritto.

O meglio, poteva essere ordinario o dispositivo, perchè dal 1° settembre 2021 andrà definitivamente in pensione. 

>> Pin Inps semplificato: come chiederlo per domanda bonus

Addio Pin Inps: da quando verrà rimosso

Il cambiamento è iniziato già il 1° ottobre 2020 seguendo una fase transitoria, che porterà al graduale switch-off definitivo, in favore dello Spid, a partire dal 1° settembre di quest’anno.

Addio Pin Inps: cosa cambia dal 1° ottobre

Cosa è successo in pratica dal 1° ottobre 2020? Come faranno i cittadini e le cittadine ad accedere alle prestazioni e servizi online messi a disposizione dall’Istituto? Come si accederà per visualizzare gli importi delle pensioni, degli assegni, dei contributi?

Dall’autunno 2020 è iniziata una fase di transizione per “istruire” gli utenti al graduale utilizzo esclusivo dell’Identità Spid (il sistema di identità pubblica digitale).

Come spiegato dallo stesso Istituto di previdenza nella vecchia circolare numero 87:

L’Istituto intende quindi procedere allo switch-off dal PIN allo SPID in considerazione degli evidenti vantaggi a favore sia delle politiche nazionali di digitalizzazione sia del diritto dei cittadini alla semplificazione del rapporto con la pubblica Amministrazione.

Inoltre, SPID consente agli utenti di interagire non solo con l’Istituto, ma con l’intero sistema pubblico e con i soggetti privati aderenti, costituendo di fatto un sistema aperto agli sviluppi europei.

>> Identità Spid: come chiederla per il Reddito di cittadinanza 

Dal Pin Inps allo Spid: come avviene il passaggio 

Lo switch-off graduale dal PIN allo SPID è quindi partito dal 1° ottobre 2020. Innanzitutto da questa data non vengono più rilasciati PIN Inps come credenziali per accedere ai servizi online dell’Istituto.

Dal 1° ottobre quindi è avvenuto questo:

  • non sono più rilasciati nuovi PIN agli utenti, salvo quelli richiesti da utenti che non possono avere accesso alle credenziali SPID e per i soli servizi loro dedicati;
  • i Pin già in possesso degli utenti conserveranno la loro validità e potranno essere rinnovati alla naturale scadenza fino alla conclusione della fase transitoria: ora sappiamo che la fine di questa fase è fissata al 30 settembre 2021.

>> Scarica qui la circolare Inps 

Addio definitivo al Pin Inps dal 1° ottobre 2021

Questa la data di cessazione definitiva del Pin comunicata dall’Inps con Circolare n° 95 del 2 luglio 2021.

Nel provvedimento Inps spiega che: “Ai fini dell’attuazione dell’articolo 64, comma 3-bis, del decreto legislativo n. 82/2005, i PIN già rilasciati dall’Istituto alla data del 1° ottobre 2020, rimasti in vigore nel periodo transitorio, devono essere dismessi entro il 30 settembre 2021. 

Con l’ultimo messaggio del 25 agosto l’ente ha chiarito che anche a loro è consentito l’accesso ai servizi on line di rispettiva competenza mediante PIN con tutti i profili, fino al 30 Settembre 2021.

Resta il Pin dispositivo per minorenni ed extracomunitari 

Tuttavia, il PIN dispositivo sarà mantenuto per gli utenti che non possono avere accesso alle credenziali SPID, come ad esempio i minori di diciotto anni o i soggetti extracomunitari, e per i soli servizi loro dedicati.

Cos’è lo Spid

Lo Spid è un sistema pubblico di identità digitale, che garantisce l’accesso a tutta una serie di servizi offerti dalla Pubblica amministrazione, perché si basa su un riconoscimento dell’identità della persona che lo ottiene.

Se si è residenti in Italia, per ottenerlo occorrono:

  • un indirizzo e-mail
  • il numero di telefono del cellulare normalmente usato
  • un documento di identità valido (uno tra: carta di identità, passaporto, patente, permesso di soggiorno)
  • la tessera sanitaria con il codice fiscale
  • Per richiedere il codice Spid, ogni cittadino può scegliere liberamente uno degli 8 identity provider che consentono di registrarsi sul proprio sito. Basta inserire i propri dati anagrafici, creare le proprie credenziali Spid.

Per conoscere e avviare la procedura di rilascio si può andare sul sito istituzionale www.spid.gov.it/richiedi-spid e vedere qual è la modalità di richiesta da uno dei fornitori che si dovrà scegliere (Aruba, Infocert, IntesaId, Lepida, Namirial, Tim, Poste, Sielte, SpidItalia).

Possiamo ottenere spid in quattro modi principali:

  • di persona,
  • via internet tramite webcam,
  • via internet tramite Cns/nuova Cie (Carta di identità elettronica 3.0),
  • via internet tramite firma digitale

>> Spid digitale 2021: tutti i gestori che lo rilasciano e i servizi online 

Chiara Arroi

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