Concorsi pubblici, nuovi protocolli anti-Covid: ecco le nuove procedure per i concorsi Ripam

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Se la pandemia non ha fermato la pubblicazione di nuovi bandi di concorsi pubblici, è purtroppo riuscita a interrompere le prove di selezione. Il DPCM del 3 dicembre 2020 non ha fatto che confermare la sospensione delle prove preselettive e scritte in presenza già prevista dal precedente DPCM di novembre, il Decreto che ha suddiviso il territorio italiano in tre zone in base a differenti livelli di criticità legati ai contagi da Covid-19. In particolare, il DPCM di novembre prevedeva la “Sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale del servizio sanitario nazionale, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile, ferma restando l’osservanza delle disposizioni di cui alla direttiva del Ministro per la pubblica amministrazione n. 1 del 25 febbraio 2020 e degli ulteriori aggiornamenti. Resta ferma la possibilità per le Commissioni di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto”. Il DPCM di dicembre ha invece prorogato la sospensione delle prove per i concorsi pubblici fino al 15 gennaio 2021, sebbene non possano essere escluse nuove decisioni in merito, alla luce di nuove valutazioni circa la situazione dei contagi sul territorio italiano. Sarebbe infatti improbabile una ripresa che non tenga conto delle limitazioni agli spostamenti previste dalle attuali misure prese dal Governo.

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Concorsi pubblici: il protocollo anti-Covid Ripam

In estate la Commissione interministeriale Ripam ha pubblicato le linee guida per lo svolgimento delle prove concorsuali in sicurezza, garantendo la salute di candidati e operatori. Il nuovo protocollo prevede l’adozione di misure volte a:

  • garantire, nel corso delle prove, il rispetto del “criterio di distanza droplet” aumentata di 1 mt;
  • garantire l’accesso agli spazi individuati per le prove programmando il numero di accessi contemporanei nel rispetto del “criterio di distanza droplet” aumentata di 1 mt e regolamentando i flussi e i percorsi in modalità di senso unico;
  • assicurare che i candidati e gli operatori utilizzino, in ogni fase delle prove, i Dispositivi di Protezione delle vie aeree (DPI);
  • garantire in continuità (tra una prova e l’altra) l’applicazione di metodologie e protocolli per una corretta disinfezione e sanificazione degli ambienti, degli arredi, delle aree di pertinenza;
  • garantire il monitoraggio della temperatura corporea dei candidati;
  • garantire nell’area concorsuale, l’attivazione di un adeguato servizio medico‐sanitario;
  • garantire la possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza;
  • evitare ogni possibile assembramento prima, durante e dopo lo svolgimento dei concorsi in tutti gli ambienti interni ed esterni alle sedi concorsuali.

Il protocollo è molto specifico e oltre a regolamentare l’allestimento dei locali e le procedure d’accesso prevede anche l’utilizzo di strumenti di controllo come i termoscanner, per il controllo della temperatura del personale e dei candidati e la presentazione, sia per il personale che per i candidati, di un’Autodichiarazione che attesti di non essere sottoposti alla misura della quarantena, di non essere a conoscenza di essere positivi al Covid‐19, di non essere a conoscenza di avere avuto contatti con persone risultate positive al Covid‐19 nei 14 giorni precedenti, di non avere o avere avuto sintomi riconducibili al Covid‐19 nei 14 giorni antecedenti alla presentazione presso la sede concorsuale. In ogni caso, sarà obbligatorio per il candidato il possesso dei dispositivi di protezione delle vie aeree. È possibile consultare qui l’intero protocollo Ripam.

 

Alessandro Sodano

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